Ersu, ancora polemiche per il bando 2013 «In certi corsi essere ripetenti è la norma»

«Siamo stati moralmente calpestati. Nessuno, specialmente i rappresentanti Ersu, eletti per curare gli interessi di noi studenti, ci ha avvisati. Di colpo ci siamo ritrovati senza posto letto, senza tesserino mensa e senza borsa di studio, come se i libri fossero poco cari, il costo della vita diminuito e gli affitti regalati». Non usa mezzi termini Sara Sadia Kadiri, studentessa di Giurisprudenza dell’ateneo catanese, nel descrivere la situazione venutasi a creare con il nuovo bando dell’ente regionale per il diritto allo studio. Quest’anno, infatti, gli iscritti che hanno ripetuto almeno un anno sono rimasti fuori da qualsiasi graduatoria. Nonostante il basso reddito. «Non abbiamo nemmeno potuto fare la domanda», precisa Kadiri. Dopo le proteste scoppiate subito dopo la pubblicazione del bando e un ricorso al Tar, che però è stato rigettato, l’ente ha concesso agli esclusi un pasto al giorno e la possibilità di entrare in lista per l’assegnazione dei posti letto rimasti vacanti. «Non era questo l’obiettivo che volevamo raggiungere – afferma Daniele Oliveri, rappresentante del dipartimento di Matematica e informatica – ci hanno dato solo le briciole». «Sono condizioni insoddisfacenti – gli fa eco la collega – almeno la cena dovremo pagarla ed è impossibile che avanzino dei posti letto. Borse di studio? Nemmeno a parlarne».

La studentessa è stata la capofila della protesta e a ferirla, oltre all’assenza dei rappresentanti degli studenti, è stato lo scarso interesse dimostrato dai colleghi. «Negli anni passati l’Ersu riceveva 13mila domande; quest’anno ne sono arrivate seimila in meno». Un numero che a grandi linee combacia con quello degli iscritti all’ateneo incappati nello sbarramento imposto dall’ente. «Abbiamo presentato il ricorso al Tar in 15 e la maggior parte di noi ha usufruito del gratuito patrocinio. Sarebbe bastato che si unissero in cento», afferma delusa da quelli che chiama «rivoluzionari da tastiera» che si sono limitati a entrare nel gruppo Facebook creato per raccogliere gli esclusi.

«Ci sono corsi di laurea, come Giurisprudenza, in cui è normale perdere un anno», spiega Sara Sadia Kadiri. «Io ho non ho passato un anno per pochi crediti, poi ho ripetuto e non ho presentato la domanda di borsa di studio – prosegue – Ma mi sono rimessa in pari e ho colmato anche la penalità di dieci cfu richiesta dal precedente bando per i fuori corso». Una carriera macchiata dalla semplice ripetizione di un anno. «Adesso sono al terzo anno, a queste condizioni fino al quinto posso sognarmi una borsa di studio!».

Quello che gli studenti chiedono – e che i vertici dell’Ersu pare abbiano promesso – è il ripristino delle precedenti condizioni di accesso ai benefici. Quella attuata quest’anno per Daniele Oliveri è «una meritocrazia che ignora la reale situazione degli iscritti». Una decisione difficile da comprendere e che non è dipesa da un diverso budget, dato il maggiore stanziamento di fondi da parte della Regione«Così non si garantisce il diritto allo studio», conclude il rappresentante. Sempre più amareggiata è anche Kadiri. «Chiederei ai seimila rimasti esclusi se non gli servono quei contributi. Io ne ho bisogno». Anche se rientrasse fortunatamente in graduatoria per gli alloggi, avrebbe comunque da affrontare le spese di un pasto al giorno, senza poter contare sulla borsa di studio per sopperire a tutte le altre spese. «Così istigano il lavoro nero – afferma provocatoriamente – Se prima cercavo di non acquistare libri fotocopiati e materiale di seconda mano, adesso lo farò anche per le materie più importanti».

 

[Foto di clarita]


Dalla stessa categoria

I più letti

L'ente universitario non cambia linea e ai giovani che sono rimasti indietro anche di un solo anno con la carriera non garantirà l'accesso ai benefici messi a disposizione. «È una meritocrazia che ignora la reale situazione degli iscritti», afferma uno degli studenti che si è fatto portavoce di una protesta che riguarda circa seimila colleghi. Ma ad interessarsene realmente sono stati una ventina

L'ente universitario non cambia linea e ai giovani che sono rimasti indietro anche di un solo anno con la carriera non garantirà l'accesso ai benefici messi a disposizione. «È una meritocrazia che ignora la reale situazione degli iscritti», afferma uno degli studenti che si è fatto portavoce di una protesta che riguarda circa seimila colleghi. Ma ad interessarsene realmente sono stati una ventina

L'ente universitario non cambia linea e ai giovani che sono rimasti indietro anche di un solo anno con la carriera non garantirà l'accesso ai benefici messi a disposizione. «È una meritocrazia che ignora la reale situazione degli iscritti», afferma uno degli studenti che si è fatto portavoce di una protesta che riguarda circa seimila colleghi. Ma ad interessarsene realmente sono stati una ventina

L'ente universitario non cambia linea e ai giovani che sono rimasti indietro anche di un solo anno con la carriera non garantirà l'accesso ai benefici messi a disposizione. «È una meritocrazia che ignora la reale situazione degli iscritti», afferma uno degli studenti che si è fatto portavoce di una protesta che riguarda circa seimila colleghi. Ma ad interessarsene realmente sono stati una ventina

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]