Dopo la giornata ad alta tensione vissuta ieri soprattutto a Palagonia, i richiedenti asilo tornano in strada per manifestare e porre l'attenzione sulla loro condizione. Non si transita sulle statali 417 Catania-Gela e 385 Catania-Caltagirone. Ma l'Anas sta rimuovendo i blocchi. Una parte dei manifestanti è rientrata nel Centro, mentre un gruppo si starebbe dirigendo nel paese di Mineo. Incendiata un'auto, gli immigrati hanno consegnato il responsabile alla polizia. In aggiornamento
Cara Mineo, nuova protesta dei migranti Cittadini armati provano a occupare Comune
Ore 17.45 – Con un comunicato i consiglieri d’opposizione e alcuni cittadini attaccano il primo cittadino Anna Aloisi che ha denunciato il tentativo di occupare l’aula consiliare e le minacce al vicesindaco. «È un’accusa falsa e infamante – scrivono – La verità è che il sindaco, mentre Mineo vive momenti di tensione e resta abbandonato a se stesso, trova opportuno dedicare le sue prime parole sui fatti di questi giorni accusando i cittadini di Mineo e l’opposizione politica». E proseguono: «Ci si aspettava ben altra dichiarazione – attaccano – Ci si aspettava una presa di posizione forte, rassicurante, aperta a tutti i cittadini, a quelli che vedono nella presenza dei quattromila migranti fonte di paura e di disagio, e a quelli che invece ne condividono profondamente le ragioni umanitarie».
Ore 14.50 – La situazione rischia di degenerare nel paese di Mineo. E non a causa dei migranti. «Un gruppo di cittadini, armati di spranghe e bastoni, e capeggiati dall’opposizione, ha tentato di occupare il Comune e ha minacciato il vicesindaco», è la denuncia di Anna Aloisi, primo cittadino di Mineo. Secondo il sindaco «i migranti, circa un centinaio, che volevano entrare in paese con striscioni per svolgere una manifestazione pacifica, sono stati respinti dai carabinieri, perché la situazione è troppo pericolosa». I dipendenti comunali sono stati fatti uscire dall’edificio. Il vicesindaco Salvatore Tamburello si trova attualmente presso la stazione dei carabinieri per sporgere denuncia. «L’opposizione irresponsabilmente arma i cittadini e li incita ad una reazione, diffondendo falsità sul mio conto. Sono in contatto con la prefettura, la questura e con il comando provinciale dei carabinieri», afferma il sindaco Aloisi.
Una notte non è bastata a placare la rabbia e la disperazione dei richiedenti asilo del Centro d’accoglienza di Mineo. Anche stamattina è scattata la protesta all’esterno della struttura. Bloccate la strada statale 417 Catania-Gela e la 385 Catania-Caltagirone, ma al momento l’Anas sta intervenendo sulla prima per levare i blocchi e permettere il ripristino della circolazione. Una parte dei manifestanti sarebbe rientrata nel Centro, mentre un gruppo, non si sa quanto numeroso, sembra diretto verso il paese di Mineo. Un operatore del Cara riferisce che stamattina un immigrato avrebbe incendiato un’auto in panne, posteggiata a bordo strada. Immediata è scattata la reazione degli altri compagni che lo hanno individuato e consegnato alla polizia che lavora all’interno del Centro. «Vogliamo che sia una cosa pacifica», hanno ribadito.
I motivi della protesta sono gli stessi che hanno portato ieri 500 richiedenti asilo a scendere in strade e marciare fino a Palagonia, dove si sono registrati scontri con la polizia e un momento assembleare con il sindaco Valerio Marletta e i cittadini. I migranti chiedono più rapidità da parte della commissione territoriale nell’esaminare le domande di asilo (l’attesa media è di un anno, escluso i ricorsi); migliore assistenza sanitaria e insegnamento dell’italiano; e la reale distribuzione del pocket money da 2 euro e 50 al giorno, non per forza in sigarette, come stabilito dalla legge.