Librino, 7 giorni dall’aggressione a Bruno Tutte le proposte per superare il degrado

«Siamo qui per semplici controlli e prevenzione», riferiscono gli agenti delle volanti della questura, che stazionano davanti al palazzo di cemento di viale Moncada. A Librino, dove – a una settimana dall’aggressione subita da Luciano Bruno – qualcosa sembra essersi smosso. La catena di solidarietà è partita dal Gapa di San Cristoforo, con i partiti della sinistra catanese, la società civile, amici e conoscenti del giornalista de Siciliani giovani e attore, che hanno una richiesta, molto concreta: far esibire Luciano, con il suo monologo Librino, al teatro Stabile.

Volanti al palazzo di cemento

Così come concrete sono le altre richieste per il quartiere, da sottoporre a sindaco, prefetto, questore e procuratore dopo una raccolta di firme. «Vorremmo che il commissariato di polizia abbia una sede adeguata, come la già prevista villa Nitta», ha spiegato ieri alla trasmissione radiofonica Sette giorni in città  di Radio Lab Fabio D’Urso, anche lui giornalista del mensile diretto da Riccardo Orioles e amico fraterno di Luciano. «Inoltre vorremmo che a Librino ci fosse almeno la sede principale di una scuola superiore», è la seconda richiesta per le istituzioni. L’urgenza però è quella di «trovare una destinazione certa al palazzo di cemento, ovvero decidere se abbatterlo o ristrutturarlo con i 13 milioni già stanziati». Il luogo, simbolo del degrado, ma anche del riscatto per la presenza a pochi metri delle tre realtà più significative dell’associazionismo del grande quartiere – ovvero i Briganti rugby, il centro Iqbal Masih e il centro ex Caritas Talità Kum – si trova in stato di abbandono dallo sgombero dei suoi inquilini, tutti abusivi, avvenuto da più di due anni. E, oltre ad essere luogo dell’aggressione a Luciano Bruno, che ha perso un dente a causa delle percorse e subito il furto della fotocamera, sembra essere ritornato piazza privilegiata per lo spaccio. La fatiscenza della struttura e i numerosi detriti ancora presenti all’interno sono stati anche causa di un grave incidente a un dodicenne che giocava nei pressi della struttura, nell’ottobre del 2012. Grazie all’ultimo fatto di cronaca, la ristrutturazione è tornata una priorità anche per la politica. Come ha dichiarato il presidente della commissione Lavori pubblici del Comune di Catania, il consigliere Niccolò Notabartolo del Pd: «Faremo presto degli incontri e dei sopralluoghi, per arrivare alla ristrutturazione del palazzo di cemento e di Villa Fazio a Librino, e al completamento della rete fognaria a San Giorgio». Gli appuntamenti saranno due, e si svolgeranno martedì 21 gennaio a palazzo degli Elefanti e giovedì 23 nella sede dell’assessorato ai Lavori pubblici in via Domenico Tempio. Il sopralluogo a Librino si terrà invece sabato 25.

E ieri, nella sede della Cgil di viale Bummacaro 16, si è svolto un incontro, con il Comitato Librino attivo, e molte realtà del quartiere. «Una riunione che è partita dall’episodio che ha coinvolto Luciano Bruno, ma ce ne sono altri», afferma la sindacalista Sara Fagone, che invoca anche «un impegno serio». «Abbiamo deciso di riproporre al sindaco e agli assessori la nostra piattaforma», un piano di interventi concertati anche con il contributo dell’Ateneo di Catania su vari aspetti che riguardano la zona, dalla viabilità ai centri di aggregazione, passando anche per la sicurezza. «Chiediamo un incontro con l’amministrazione, perché le decisioni non devono essere calate dall’alto». Un coinvolgimento della cittadinanza, non solo del quartiere. «Librino è Catania», scandisce Fagone, preoccupata dei pregiudizi che il resto della città ha nei confronti della zona. Ma sui contenuti delle richieste avanzate nel corso della riunione al Gapa, l’assemblea del Comitato ha preferito non aderire. «I documenti vanno condivisi, si preparano assieme», afferma la portavoce, contattata al termine dell’assemblea. E precisa: «tra tutti quelli che sono intervenuti, è emerso che se si deve produrre un documento lo si fa condividendolo nella stesura e che si può mettere a disposizione il lavoro fatto in questi anni». Anche se «è giusto che ci si muova da più parti», riconosce.


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Ristrutturare il palazzo di cemento, una migliore sede per il commissariato, una scuola superiore nel quartiere. Le idee che partiti, associazioni e cittadini, riuniti al Gapa, hanno elaborato dopo l'aggressione al giornalista de I Siciliani giovani e attore, sono semplici. E concrete, come quella di portare il monologo sul quartiere al teatro Stabile. Priorità, quella della ristrutturazione del palazzo di cemento, anche per il consiglio comunale. Mentre Cgil Librino, Comitato Librino attivo e altre associazioni del quartiere ripropongono una piattaforma elaborata anni fa

Ristrutturare il palazzo di cemento, una migliore sede per il commissariato, una scuola superiore nel quartiere. Le idee che partiti, associazioni e cittadini, riuniti al Gapa, hanno elaborato dopo l'aggressione al giornalista de I Siciliani giovani e attore, sono semplici. E concrete, come quella di portare il monologo sul quartiere al teatro Stabile. Priorità, quella della ristrutturazione del palazzo di cemento, anche per il consiglio comunale. Mentre Cgil Librino, Comitato Librino attivo e altre associazioni del quartiere ripropongono una piattaforma elaborata anni fa

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