Teatro Stabile, slitta l’ultimo spettacolo Senza fondi regionali a rischio anche l’estate

«Noi non produciamo bottoni, ma arte. Non possiamo decidere di produrne in numero minore. Taglia, taglia, qui finisce tutto». E sullo squarcio provocato dalla finanziaria bloccata della Regione Siciliana ha intanto messo una pezza Giuseppe Dipasquale, direttore artistico del teatro Stabile di Catania. Facendo slittare l’ultimo spettacolo della stagione invernale, Il giardino dei ciliegi, a ottobre. Al suo posto andrà in scena alla sala Verga Cyrano de Bergerac, che ha debuttato a febbraio al Musco. Uno spettacolo già rodato in sostituzione di uno nuovo – e previsto in cartellone – come estrema forma di spending review. Che potrebbe bloccare del tutto anche la stagione estiva dell’ente.

Tutto comincia a gennaio di quest’anno, quando il commissario dello Stato Carmelo Aronica impugna la finanziaria regionale studiata dal governatore Rosario Crocetta. Bocciando 33 articoli su 50: più della metà. Da quel momento, le casse dell’ente regionale restano serrate: le uniche spese concesse per il 2014 sono quelle previste nel bilancio del 2013 per l’anno successivo. Cioè le briciole. Il teatro Stabile lo scorso anno ha ricevuto un finanziamento da due milioni e 123mila euro. L’aiuto previsto per quest’anno è stato invece di 300mila euro. Meno di un quarto. Ed è questa la cifra finora ricevuta dall’ente. «A noi questi soldi bastano per un mese e mezzo – spiega Dipasquale – Al teatro Massimo Bellini forse per un giorno».

Nella finanziaria bloccata la Regione aveva invece previsto per lo Stabile un contributo pari a due milioni e 96mila euro. Quasi lo stesso dell’anno precedente. «Una cifra che comunque ci invita al rigore, ma alla quale è quanto meno auspicabile tornare», continua il direttore artistico. Che, in attesa dello sblocco della legge, è costretto a fare slittare a ottobre l’ultimo spettacolo della stagione invernale,  Il giardino dei ciliegi. «In questo momento saremmo già dovuti essere in prova, ma non avremmo avuto come pagarne le spese», spiega Dipasquale. L’unica soluzione è stata quindi quella di promuovere dalla sala Musco al Verga uno spettacolo già rodato: il Cyrano de Bergerac, per la regia dello stesso direttore artistico del teatro.

Un ritardo che riguarda anche e soprattutto la stagione estiva dello Stabile, per la quale non è ancora previsto nessun evento. «Al momento non ci sono risorse. Qualora la situazione si sbloccasse, però, noi saremmo pronti», sottolinea il direttore. Un ottimismo non condiviso da alcuni lavoratori dell’ente, secondo i quali la stagione salterà con certezza quasi matematica. Nessuno invece sembra ancora voler pensare a cosa sarà del prossimo calendario invernale, che dovrebbe inaugurarsi proprio con lo spettacolo slittato. «La situazione potrebbe sistemarsi quando la finanziaria arriverà in assemblea. Il problema è quando succederà – conclude Dipasquale – Di certo, se non c’è stagione invernale, non c’è più il teatro. Non c’è più nulla».


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Rimandato a ottobre Il giardino dei ciliegi, prevista come ultima piece della stagione invernale e invece sostituita dal Cyrano de Bergerac, già andata in scena e rodata. Una spending review, dopo il blocco della finanziaria regionale e la sola erogazione del contributo previsto lo scorso anno per il 2014: meno di un quarto di quello del 2013, «che a noi basta per un mese e mezzo», spiega il direttore artistico Giuseppe Dipasquale

Rimandato a ottobre Il giardino dei ciliegi, prevista come ultima piece della stagione invernale e invece sostituita dal Cyrano de Bergerac, già andata in scena e rodata. Una spending review, dopo il blocco della finanziaria regionale e la sola erogazione del contributo previsto lo scorso anno per il 2014: meno di un quarto di quello del 2013, «che a noi basta per un mese e mezzo», spiega il direttore artistico Giuseppe Dipasquale

Rimandato a ottobre Il giardino dei ciliegi, prevista come ultima piece della stagione invernale e invece sostituita dal Cyrano de Bergerac, già andata in scena e rodata. Una spending review, dopo il blocco della finanziaria regionale e la sola erogazione del contributo previsto lo scorso anno per il 2014: meno di un quarto di quello del 2013, «che a noi basta per un mese e mezzo», spiega il direttore artistico Giuseppe Dipasquale

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