D’Annunzio e Goethe erano sordi

“Io penso ai massimi organi delle cattedrali massime, a quelli di Amburgo, di Strasburgo, di Siviglia, della badia di Weingarten, della badia di Subiaco, dei Benedettini in Catania…” G. D’Annunzio Il Piacere

“Nella chiesa che è molto vasta, l’organo gemeva, volta a volta, o rimbombava fragoroso, penetrando fin negli angoli più remoti.” W.J.Goethe

In seguito al flop del concerto che avrebbe dovuto riportare alla luce, dopo anni di restauri, l’organo di Donato del Piano sito nella chiesa di San Niccolò all’Arena di Piazza Dante, Step1 ha deciso di intervistare la Mascioni Organi, responsabile del restauro del suddetto strumento.

Come è stato organizzato il restauro dell’organo di Donato del Piano?

Il restauro del Donato del Piano non è stato un lavoro semplice dato il cattivo stato in cui sono state trovate le canne, smontate, malamente accantonate e fortemente corrose dal così detto “cancro dello stagno”. Molte sono risultate mancanti ed altre materialmente irrecuperabili (queste sono ora depositate in chiesa a Catania). Una lunga fase di studio effettuata in collaborazione con la Commissione presieduta dal M° Luigi Ferdinando Tagliavini e preposta al restauro, ha consentito il riordino di queste canne. E’ stato quindi possibile identificare il loro ruolo e compilare un inventario.

Come si fa a restaurare le canne di un organo così antico e allo stesso tempo mal messo?

Differentemente da quanto qualcuno ha scritto, è risultato che per ogni registro esistono le canne superstiti e questo ha reso possibile la ricostruzione di quelle mancanti avendo riferimenti ben precisi di misure, caratteristiche strutturali e foniche di ogni registro. Dopo un attento e scrupoloso restauro delle canne superstiti, sia di metallo che di legno (diversi registri di Flauto sono di legno) è stato possibile verificare sull’organo “provino” in laboratorio la pressione d’aria che permettesse di ottenere il giusto regime di suono. Tale pressione è stata individuata in 38 mm in colonna d’acqua, la stessa indicata da chi visionò lo strumento nel restauro del 1926 e successivamente riscontrata caricando i sei mantici con i pesi originali, (muniti di contrassegno) rinvenuti in loco.

Come rispondete a chi vi contraddice citando la potenza dell’organo prima del restauro? Come descrivereste lo strumento?

Anche alla Commissione è subito risultata evidente la caratteristica sonora estremamente dolce di queste canne che alla prova di un aumento di pressione tendevano ad “ottavizzare” (alterazione dell’emissione del suono). Il numero delle canne è direttamente legato al numero dei fori presenti nei somieri: 2368 è senza alcun dubbio di smentita, il dato tangibile. Al proposito abbiamo la testimonianza di un emerito studioso di storia organaria siciliana, Don Carmelo Sangiorgio, il quale pubblicò un circostanziato studio sulla rivista “Musica Sacra” una prima volta nel 1916 e più dettagliatamente, sulla stessa rivista, in occasione del restauro effettuato dalla Ditta Polizzi di Modica nel 1925-26 nell’articolo “L’antico organo della Chiesa dei Benedettini di Catania”. Il Sangiorgio confuta le 2916 canne pubblicate nella “Guida della Città di Catania”, “Parole scritte probabilmente da qualche fanatico e incompetente…” (Musica Sacra 1928, pag.56) ed un suo calcolo, analitico, non privo di qualche svista, fissa in 2361 le canne effettive dello strumento. L’organo di Donato del Piano è uno strumento bellissimo composto per la maggior parte da flauti dal suono delicato – “….. di dolcezza commovente…” Sangiorgio,  Musica Sacra 1928, pag.73 – che il programma scelto dagli organisti avrebbe messo in bella evidenza. Purtroppo la situazione ambientale del 13 settembre non era certamente adatta per tale audizione.

Quindi le condizioni ambientali (chiesa in ristrutturazione con tanto di impalcature) hanno influito nella mal riuscita del concerto inaugurale.

Certamente, riteniamo che la presenza dell’enorme impalcatura che sale fino alla cupola e di quelle che avvolgono i pilastri abbia condizionato non poco l’acustica della chiesa.

Ritenete necessari ulteriori restauri?

Un ulteriore restauro? Chiunque, purché esperto, può controllare come è stato eseguito il lavoro, non temiamo alcun giudizio, purché espresso da persone competenti.

Giuseppe Maimone, Assessore alla Cultura e alle Politiche Scolastiche del Comune di Catania, in alcune dichiarazioni fatte a ildito.it, avvisa che “tra il 17 e il 23 ottobre, nella Chiesa di San Nicocolò all’Arena, si svolgerà un ampio ciclo di concerti: protagonista ancora Luigi Ferdinando Tagliavini, virtuoso e studioso emerito, che ha guidato la qualificata commissione impegnata nel lungo e laborioso recupero, avviato dalle precedenti amministrazioni comunali e da questa portato tenacemente a termine, fidando nei medesimi esperti di fama mondiale.”

Noi di Step1 non molleremo la preda e saremo lì ad assistere. Sperando di non imbatterci in un’altra magra figura. Che S. Niccolò ce la mandi buona!

Leggi il primo articolo scritto sull’organo

 


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