Mafia, 33 arresti nell’operazione Ghost Colpiti i vertici del clan Santapaola-Ercolano

Associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni, reati in materia di armi ed intestazione fittizia di beni. Sono questi i capi d’accusa che hanno portato stamattina all’esecuzione di 35 misure di custodia cautelare ad altrettanti esponenti del clan-mafioso catanese Santapaola-Ercolano. Di cui cinque ai domiciliari, 12 in carcere, mentre due persone risultano ancora irreperibili, uno dei quali risulta scomparso dal settembre 2011 probabilmente vittima di lupara bianca, mentre il resto erano già in carcere.

L’operazione, denominata Ghost, «perché Cocimano, il capo, era come un fantasma, appariva e spariva», spiegano gli inquirenti, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta dalla sezione criminalità organizzata, è partita con delle indagini tecniche nel biennio 2009-2011, e proseguita successivamente con la verifica di alcune dichiarazione rilasciate dai collaboratori di giustizia. «Con una intensa attività di indagine siamo riusciti a infliggere un buon colpo alla criminalità organizzata – afferma Antonio Salvago, a capo della squadra mobile etnea – ricollegando vari episodi ed eventi legati alle attività degli ultimi anni della famiglia mafiosa egemone a Catania».

Secondo quanto emerso dalle indagini, Orazio Benedetto Cocimano, 50 anni, già detenuto dal 5 dicembre 2011 e destinatario di una delle misure di custodia cautelare, era il reggente militare del clan nel 2009. Sarebbe stato lui, ai vertici della organizzazione mafiosa, a permettere l’ascesa nella zona sud di Catania del gruppo dei fratelli Nizza, che si occupava del traffico di sostanze stupefacenti per il clan, in contrapposizione alla cosca rivale dei Cappello-BonaccorsiDaniele Nizza, Orazio Magrì, Carmelo Puglisi, Giuseppe e Orazio Benedetto Cocimano erano soliti riunirsi in piazza Cutelli. La piazza, inserita nel territorio dello storico gruppo della Civita, era la base anche per attività di taglieggiamento a imprenditori e commercianti, attività per le quali erano punti di riferimento Massimilano Alessi e Ignazio Cavallaro, arrestati il 30 giugno 2010.

Daniele Nizza e Rosario Lombardo, erano invece a capo di una organizzazione criminale per lo spaccio di cocaina marijuana e hashish a San Cristoforo – nel quadrilatero compreso tra le vie Villa Scabrosa, via Stella Polare via Playa e via Del Principe – e nei Villaggi Sant’Agata e Zia Lisa, dove usufruivano della collaborazione di Giuseppe Boncaldo e Davide Salvatore Licciardello. Lombardo, secondo gli investigatori, rappresenta l’anima aziendale della cosca. L’attività di spaccio, infatti, iniziava solo dopo un briefing pomeridiano con pusher e vedette. Lo stoccaggio degli stupefacenti avveniva in via Osservatorio e via Fossa Creta. «Emerge una diversità di gestione: da una parte Cocimano era il capo cosca, dall’altro Lombardo rappresentava una sorta di supervisore che gestiva dei veri e propri breafing con tutti quelli dediti allo spaccio prima di iniziare l’attività», riferisce Salvago.

Ascolta l’intercettazione durante uno dei momenti di spaccio

Il 17 dicembre 2010, a seguito di un mirato servizio di osservazione, sono state effettuate perquisizioni all’interno dei due appartamenti trovando armi e droga. Nell’abitazione di via Osservatorio sono stati trovati e sequestrati due panetti di cocaina di un chilo ciascuno, dieci ovuli da dieci grammi ciascuno contenenti cocaina, 900 grammi di marijuana, una mitraglietta Skorpion con matricola abrasa con caricatore e 30 cartucce calibro 7,65 oltre a materiale per il confezionamento della droga. In quell’occasione fu arrestato Antonino Marletta. Nell’abitazione di via Fossa della Creta, di pertinenza di Giovanna La mattina, madre di Marletta, sono stati trovati e sequestrati circa mezzo chilo di marijuana. Con l’operazione di questa notte è stato disposto anche il sequestro preventivo di due società operanti nel settore edile nonché dei relativi complessi aziendali riconducibili a Cocimano: P.M.L. Costruzioni s.r.l. e AL.CO. Costruzioni s.r.l.

«Abbiamo chiuso un cerchio colpendo personaggi di spicco della criminalità organizzata che non gestiva solo lo spaccio, ma anche estorsioni e imprenditoria per cui si avvaleva anche di prestanome – afferma il procuratore capo Giovanni SalviUn segnale importante che lo Stato c’è», conclude.

I nomi degli arrestati:

ALESSI Massimiliano(cl. 1981), inteso “’u spiddu”, pregiudicato, già detenuto;

BELVISO Francesco, (cl. 1970), inteso “Niki-Niki”, pregiudicato;

BONCALDO Giuseppe, (cl. 1972), inteso “Bicicletta”, pregiudicato;

BRACCIOLANO Salvatore, (cl. 1982), pregiudicato;

BRUNO Salvatore, (cl. 1978), inteso “Salvuccio”, pregiudicato;

CALTABIANO Giuseppe Valentino, (cl. 1991), inteso “Peppe ‘u biondu”, pregiudicato;

CATALANO Giovanni, (cl. 1981), pregiudicato;

CAVALLARO Ignazio, (cl. 1966), pregiudicato, già detenuto;

COCIMANO Giuseppe(cl. 1982), per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari ;

COCIMANO Orazio Benedetto, (cl. 1964), pregiudicato, già detenuto;

DIACCIOLI Marcel, (cl. 1983), pregiudicato;

FELICE Giuseppe, (cl. 1967), pregiudicato;

FICHERA Jonathan, (cl. 1990);

LA MATTINA Giovanna, (cl. 1960), pregiudicata;

LICCIARDELLO Davide Salvatore, (cl. 1977), pregiudicato;

LOMBARDO Rosario, (cl.1968), inteso “Saru ‘u rossu”, pregiudicato, già sottoposto agli arresti domiciliari;

MAMMANO Marianna, (cl.1955), per la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;

MANTELLO Orazio, (cl.1972), pregiudicato, già agli arresti domiciliari;

MARLETTA Antonino, (cl. 1982), pregiudicato, già detenuto;

MARLETTA Cesare Carmelo, (cl. 1972), pregiudicato;

MASCALI Antonino, (cl. 1979), pregiudicato;

MIGLIORINO Carmelo(cl.1992), inteso “Tony”, pregiudicato;

MOTTA Carmelo, (cl.1988), per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;

MUSMECI Alessandro Antonio, (cl. 1972),per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;

MUSMECI Antonio Carmelo Alfio, (cl.1942), per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;

NIZZA Daniele, (cl. 1977), pregiudicato, già detenuto per altra causa;

PAPALE Salvatore Ottavio, (cl.1972), pregiudicato, già detenuto per altra causa;

SANTONOCITO Raimondo, (cl. 1973), pregiudicato;

SCALETTA Giuseppe, (cl. 1966), pregiudicato;

SCAVONE Salvatore, (cl. 1985), pregiudicato;

SCHILLACI Lorenzo Michele, (cl.1968), pregiudicato;

SCUDERI Francesco, (cl. 1987), pregiudicato;

VITALE Andrea, (cl. 1980), pregiudicato.


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Sono ancora in due i soggetti irreperibili tra i destinatari delle 35 ordinanze di custodia cautelare che hanno colpito i capi della famiglia mafiosa etnea retta da Orazio Benedetto Cocimano, in carcere dal 2011. Accusati a vario titolo anche di associazione mafiosa, traffico e spaccio e di droga, estorsioni e intestazione fittizia di beni. Guarda i video e ascolta l'intercettazione

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