Arriva il bando: armiamoci e partiamo!

Chi non ha voglia di cambiare aria? Di mollare almeno per un po’ la routine quotidiana per andare alla scoperta di un altro paese, di un’altra lingua e di un altro stile di vita? E, perché no?, di un’altra università?
Da anni ormai la parola Erasmus richiama alla mente dello studente universitario medio questo e molto altro. E come ogni anno il nuovo bando arriva a dare nuove speranze e nuove prospettive.

Sono ben 313 le borse da assegnare quest’anno, più altrettante che attendono ancora indicazioni dall’Agenzia Nazionale Socrates. Un piccolo esercito, dunque, che lascerà Catania alla scoperta di una città straniera. I requisiti richiesti per competere all’assegnazione della borsa sono per lo più uguali a quelli degli anni passati e devono essere in possesso dello studente entro la data di scadenza del bando. Attenzione poi a soddisfare sia i requisiti di Ateneo che quelli di Facoltà. Non bisogna abbattersi di fronte alla mole di parole scritte nel sito e nei bandi. Con un po’ di pazienza si riesce a far luce e scoprire di avere tutte le carte in regola per partire.

Intanto noi, che il bando lo abbiamo già letto, vi diamo le dritte generali.
Per prima cosa bisogna sapere che possono concorrere:
a) gli studenti iscritti alla triennale, dal primo anno in avanti, a condizione che abbiamo raggiunto i crediti richiesti (20 per il I anno, 40 del primo anno per il II, 40 del secondo per il III);
b) gli studenti del vecchio ordinamento fino al termine massimo di due anni oltre la durata legale del proprio corso di studio;
c) gli studenti di laurea specialistica, gli specializzandi e i dottorandi, che saranno valutati in base alla loro carriera di corso di laurea e concorreranno con la loro media ponderata alla stessa stregua degli studenti di primo livello
d) gli studenti iscritti alla Scuola Superiore di Catania, che però potranno concorrere esclusivamente per svolgere ricerche finalizzate alla stesura della tesi di laurea per una durata massima di tre mesi.

È possibile ottenere la borsa, ahinoi, solo una volta durante l’intero percorso accademico. Vincerla significa avere la possibilità di frequentare corsi nell’ Università di destinazione, di sostenere i relativi esami, che saranno riconosciuti e convalidati, di svolgere ricerche finalizzate alla stesura della propria tesi e, se ci riuscite, di fare anche il tirocinio.

Una volta soddisfatti i requisiti di ateneo, bisogna prestare particolare attenzione ai requisiti imposti dalle singole facoltà. Questi variano nel segno di una maggiore selettività. Il criterio più comune è la media dei voti riportati negli esami: matematica, economia e farmacia, che richiedono solo 24/30 di media, le facoltà più buone. Architettura, Scienze politiche e Lettere le più cattive, dato che è richiesta la media del 27. Altri requisiti sono il numero d’esami dati o da sostenere, l’inserimento di una data materia nel pianori studi ecc…

La compilazione della domanda comunque è molto semplice (è disponibile anche una guida per i meno pratici), eccetto nella parte in cui si deve scegliere l’“area tematica”. Cosa sia di preciso, nessuno lo capisce, ma in generale fa riferimento alla disciplina oggetto dell’accordo tra le due università (ad esempio: letteratura anglofona, filologia ecc).  Niente paura, nella pratica non c’è studente che non abbia scelto anzitutto la destinazione e solo dopo l’area tematica (semplificando: se vuoi andare a Siviglia, devi per forza scegliere l’area tematica x)! Il termine di presentazione della domanda è fissato per il 10 febbraio.

Una volta presentata la domanda, per gli idonei ci sono i test linguistici. Sono per tutti tranne che per gli studenti di lingue, esentati per ovvie ragioni, e prevedono uno scritto e un orale. Segue un colloquio attitudinale, ultimo superabilissimo scoglio prima della graduatoria definitiva. L’iter durerà qualche mese e darà l’opportunità a oltre trecento studenti di stare all’estero per un periodo che varia dai tre mesi a un anno accademico. Non male, no?

Vai al sito dell’Università di Catania


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