Si è svolta nellormai consueta cornice dellex Monastero dei Benedettini la tradizionale cerimonia di inaugurazione: prima il corteo storico, poi i discorsi del Rettore e delgli ospiti presenti
Al via l’anno accademico 2005-2006
E iniziato ufficialmente questa mattina il 571° anno accademico dellUniversità di Catania. Si è infatti svolta nellormai consueta cornice dellex Monastero dei Benedettini la tradizionale cerimonia di inaugurazione. Le delegazioni delle facoltà hanno dato vita al corteo storico che, dopo aver sfilato lungo i corridoi dellex monastero, ha riempito laula magna. Docenti, personale amministrativo e rappresentanti degli studenti sono intervenuti per ascoltare il discorso di inaugurazione del Rettore, Ferdinando Latteri, la relazione del Direttore amministrativo dellAteneo, Nino Domina, il saluto della rappresentante degli studenti, Giulietta Romeo, e, in chiusura, la prolusione del preside della Facoltà di Economia, Carmelo Buttà, sul tema Innovazione e dinamiche di mercato.
Clou della cerimonia, naturalmente, è stato latteso discorso del Rettore: riflessioni sullo stato dellUniversità italiana di oggi l autonomia e rischi di centralismo dirigista, inscindibilità delle due missioni di didattica e ricerca e un bilancio dei due mandati di rettorato, ormai alla fine, e in particolare per quanto concerne i rapporti con il territorio e le istituzioni, e lapertura al Mediterraneo: Luniversità di bacino è una realtà sociale, ancor prima che un progetto istituzionale. Già dal suo interno, lUniversità di Catania ha dimostrato di non potersi accontentare di un semplice rapporto con il proprio territorio, per quanto costruttivo e positivo, ma di aspirare a una grande proiezione mediterranea ed europea ha detto nel suo discorso il Rettore che conclude: È necessaria una riforma dello statuto che riveda i processi decisionali, le forme partecipative, le forme di governance in relazione allevoluzione del corpo accademico, della dislocazione istituzionali delle funzioni fondamentali, della diversa cultura della democrazia maturate in questi anni. ( ) |Alla fine di una riflessione lunga quasi sei anni, non posso dunque non tornare a chiedere con forza un impegno corale dellAteneo per promuovere lautonomia e lo sviluppo autentico dellistituzione universitaria.
Dopo il Rettore è Nino Domina, il Direttore amministrativo dellAteneo a pronunciare il suo discorso, nel quale ha ringraziato il personale che in tutti questi anni è stato in grado di tradurre in realizzazioni concrete e nel migliore dei modi il progetto di sviluppo che abbiamo programmato nel 2000, prodigandosi quotidianamente per offrire servizi adeguati ed efficienti agli studenti e ai docenti e a tutti coloro che con lUniversità etnea sempre più entrano in rapporto di collaborazione. Questo forse, al di là delle cifre e dei dati ufficiali, è il risultato più grande che oggi presentiamo alla città.
Al rapporto tra Università e studenti è invece dedicato lintervento di Giulietta Romeo, unica rappresentante femminile negli organi superiori dAteneo e oggi presente in qualità di rappresentante degli studenti: LUniversità di Catania può e deve rappresentare un volano per lo sviluppo della nostra città e della nostra Regione. Investire nei giovani siciliani è la più grande delle possibili battaglie autonomistiche che lUniversità è chiamata ad affrontare. Fuga di cervelli, riforma del 3+2, decentramento e diritto allo studio gli altri temi che la studentessa ha affrontato.
Dopo la lezione finale del Preside di Economia, Buttà, il coro dellErsu conclude la cerimonia cantando Linno alla gioia di Beethoven (in apertura era stato eseguito linno nazionale). Docenti e ospiti lasciano laula magna: il nuovo anno accademico, lultimo del rettorato di Latteri, è ufficialmente aperto.