La città scritta. Un laboratorio à contrainte

Il laboratorio ha lo scopo di provocare una diversa percezione della città e di suggerire alcuni modi di scrittura utili per descrivere e raccontare tale diversa percezione.

METODO
Il metodo è quello della provocazione. I frequentanti, compieranno azioni inusuali e antiabitudinarie (al limite: azioni veramente bizzarre) che li porteranno in una condizione di imbarazzo. Sarà compito del conduttore del laboratorio guidare i frequentanti a riconoscere in tale imbarazzo un’occasione percettiva e conoscitiva, nonché a trasformare in parola scritta (non esclusivamente: se i frequentatori vorranno, o ne avranno l’ispirazione, si potranno adoperare altre forme espressive) le nuove percezioni e le nuove conoscenze, e più in generale il nuovo atteggiamento verso la città, generati dall’analisi dall’imbarazzo.
Questo metodo di lavoro è, palesemente, un non-metodo. Ciò che conterà non sarà la perfetta esecuzione (talvolta, peraltro, impossibile) delle azioni proposte ai frequentanti, ma appunto l’imbarazzo (per usare una parola più nobile: lo straniamento) generato delle azioni stesse. Le azioni in sé non sono particolarmente rilevanti, e possono essere considerate intercambiabili. Il conduttore del laboratorio non si porrà nella posizione del docente che insegna ciò che sa, ma in quella dell’animatore-provocatore che nulla sa, se non di non sapere.

AZIONI
Viene qui indicato un repertorio di azioni dal quale saranno estratte quelle che saranno effettivamente proposte ai frequentanti. In linea di massima, il lavoro nei sei giorni di laboratorio sarà così organizzato:
– prima mattina: proposta dell’azione da compiere, sua veloce discussione, chiarimenti ecc.
– seconda mattina-primo pomeriggio: esecuzione dell’azione.
– secondo pomeriggio: discussione, redazione di testi.
L’ultimo giorno sarà interamente dedicato a una discussione generale nella quale tutte le esperienze compiute e i testi realizzati saranno discussi a fondo.

Ecco il repertorio.

Attraversamento della città secondo una linea retta. Si traccia una linea retta su una pianta della città. L’azione consiste nel percorrere un tratto di quella linea scegliendo, difronte agli ostacoli (edifici, corsi d’acqua ecc.), il comportamento che consenta il minor discostamento possibile dalla linea ideale.

Gita d’istruzione. Individuato un luogo della città di nessun particolare interesse turistico (un’area interna a uno svincolo, una zona abbandonata, un quartiere-dormitorio, una stazione ferroviaria abbandonata ecc.), si organizza una gita d’istruzione. Vengono stampati e diffusi volantini, si telefona ad amici e conoscenti, si avvisa la stampa locale, e ci si dà appuntamento sul posto. Una persona estratta a sorte ricoprirà il ruolo di guida; un’altra, quella del cliente insoddisfatto dal servizio; un’altra ancora, quella del so-tutto-io; eccetera (vari ruoli potranno essere inventati, programmati e/o improvvisati).

Caccia alle parole. Individuata un’area, si procederà alla ricerca e alla trascrizione di tutte le parole scritte contenute in quell’area. Successivamente si tenterà la realizzazione di un testo narrativo che adoperi solo ed esclusivamente (o prevalentemente: comunque secondo una percentuale predeterminata) quelle parole.

Mosca cieca. Metà dei frequentanti vengono bendati o, meglio, incappucciati. Ogni cieco sarà affidato a un vedente. Ciascuna coppia tenterà di compiere il percorso più lungo possibile in un tempo dato (indicativamente: un paio d’ore), in una direzione a piacere. L’esercizio di scrittura consisterà: per il cieco, nel tentativo di restituire la percezione della città avuta, non vedendoci, durante il cammino; per il vedente, nel tentativo di restituire la percezione del camminare avuta, dovendo badare a un cieco, durante il cammino.

Verso l’alto. Individuata una zona della città, si osserverà e si tenterà di descrivere il cielo così come apparirà in diversi punti della zona stessa.

Permette uno scatto?. Individuata un’azione ordinaria (ad esempio: il trasportare cose, il salutare, il fermarsi a osservare una vetrina, il salire o scendere da mezzi di trasporto, l’entrare o l’uscire dalle botteghe, l’accompagnare un animale, eccetera) i frequentanti, divisi in coppie, dovranno percorrere una zona assegnata e fotografare, chiedendone il permesso e spiegando la ragione della faccenda, il maggior numero possibile di persone colte a compiere quell’azione.

Il nonno eroe. Ai frequentanti, divisi in coppie, sarà affidato il compito di fermare persone in strada chiedendo indicazioni per raggiungere una certa via. Tale via avrà il nome di uno dei due componenti della coppia (di seguito indicato come: “il cacciatore”; mentre l’altro componente sarà “l’osservatore”). Preventivamente ci si accerterà che tale via non esista. Alle risposte del tipo “Non so”, il cacciatore si produrrà in plateali insistenze, con spiegazioni del tipo: “Questa via esiste di sicuro, è dedicata a mio nonno che è un eroe di guerra, l’anno dedicata un anno fa e sono venuto a vederla” ed esibizione della carta d’identità recante, appunto, nome e cognome uguali a quelli della via cercata. L’insistenza potrà essere spinta fino alla vera e propria scena madre. Nel frattempo l’osservatore terrà un comportamento silenzioso e attento: sarà suo compito, successivamente, ricostruire la scena nei minimi particolari (è ammesso l’uso di registratori).

Misurazioni. Muniti di gessi, si scenderà in strada e si misureranno in passi le distanze tra tutti gli oggetti appartenenti a categorie preventivamente definite (tutte le automobili parcheggiate, tutti i bar, tutti gli uomini con i baffi, tutte le donne con qualcosa di giallo nell’abbigliamento, tutte le cacche di cane ecc.), avendo cura di scrivere tali distanze per terra.

Il repertorio, come si può immaginare, potrebbe essere pressoché infinito. Tutte le azioni sopradescritte, peraltro, sono già state sperimentate dal conduttore in altri laboratori; in qualche caso hanno anche antenati illustri (le prime “gite d’istruzione” furono organizzate dal gruppo Dada; l’esperimento della “linea retta” è raccontato da Alejandro Jodorowski nel suo libro Psicomagia, la “mosca cieca” è una pratica d’improvvisazione teatrale assai diffusa, le “misurazioni” prendono spunto dall’opera dell’artista Stanley Brouwn, “permette uno scatto?” da pratiche artistico-fotografiche assai diffise (es. l’artista messicano Francis Alys), e così via.

IL PRODOTTO FINALE
Il prodotto finale della settimana di laboratorio consisterà, dal punto di vista materiale, in una massa di testi o altro (fotografie, disegni ecc.) prodotti dai frequentanti. Sarà presa in considerazione, nella giornata conclusiva, l’eventualità di trasformare tale massa di materiali in un volume (magari manoscritto in un’unica copia), in una piccola esposizione ecc.
Il prodotto finale della settimana di laboratorio sarà, peraltro, prevalentemente immateriale. I frequentanti potranno onestamente dichiarare di non avere imparato nulla, ma non potranno negare di aver modificato il loro modo di fare esperienza degli spazi, del modo di attraversarli, delle relazioni tra gli oggetti che vi si trovano, eccetera.

N.B.: La partecipazione, oltre alla quota riservata ai dottorandi in Architettura, è aperta ad altri dieci studenti delle facoltà umanistiche. La domanda va presentata entro il 15 giugno.

 

Chi è Giulio Mozzi


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]