Felina Indignazione

Certo che siete ben strani voi umani…

 

Approfitto dell’assenza del mio umano e gli uso il computer dopo aver letto (come sapete per ingannare il tempo quando lui è assente ho imparato a leggere e pigiar i tasti) una pagina del maggior quotidiano d’Italia.

 

E ciò che ho appreso mi fa girar le vibrisse come un’elica. Che c’è di strano? A voi gira altro, a noi gatte girano le vibrisse ! Certo che siete proprio ben strani voi umani…noi gatti saremmo forse troppo semplici, ma mi sa che la vostra complessità…

Noi veniamo alla luce, mammagatta cresce i micini e poi un giorno andiamo per il mondo: dove, come, quando e con chi vogliamo. Voi invece li crescete per lungo tempo della loro vita, con strutture, regole, studi… Tutto dovrebbe essere perfetto, invece… guarda che mi tocca leggere !

 

Dunque, due persone si innamorano (di solito si dice così), si sposano, dalla poesia che fanno con i loro corpi nasce un bimbo, poi i due si dividono: fin qui niente di inusuale. Poi il figlio, figlia o figli che siano, sta più tempo con uno dei due genitori e, con voglia e tempo variabili, il resto con l’altro procreatore o procreatrice.

Stavolta invece… i due genitori, statunitensi, si dividono e, mentre lui risiede negli Stati Uniti d’America, lei lavora all’Università di Genova e ci sta bene, tanto da prendere la cittadinanza italiana. Un po’ distante, ma è possibile che, grazie a quei grandi uccelli di ferro che volano (aerei, così li chiamate voi), con buona volontà e gran visione di nuvole e oceani entrambi i genitori possono vedere e stare col bimbo. Anche perché il Tribunale lo affida ad entrambi e con residenza a Genova, assieme alla madre.

E allora? – mi chiederete voi. Allora succede che il Tribunale cambia idea, lo affida al padre e, nonostante i grandi uccelli di ferro, alla madre per cinque anni (sì, cinque anni avete letto bene – sono gatta, ma ormai pigiar i tasti so) non è permesso di vederlo – e, conoscendo i miciotti, immagino come possa stare e quanto questa decisione non dipenda da lui…

Poi (forse perché a Natale dite di essere più buoni?) nel dicembre 2005 la signora Suzanne Branciforte (mamma) e M. (figlio, non chiedetemi il suo nome, non ve lo rivelerò neanche se mi portate via tutte le crocchette) finalmente insieme, a Genova. Le cose non vanno di certo male, tanto che il bimbo ormai ragazzo decide di rimanere lì con sua madre.

La signora si rivolge allora al Tribunale dei Minori e… APRITI CIELO !!!

Il Tribunale le dà torto, non prende neanche in considerazione una perizia sul minore che la donna vuole sottoporgli (ma allora, che le inventate a fare? Mi siete sempre più strani voi umani), e NON CONVOCA IL RAGAZZO PER CONOSCERE IL SUO VOLERE,  perché il magistrato, leggo e riporto, “ha opportunamente ritenuto di non ascoltare il minore per non obbligarlo a schierarsi con la madre o con il padre“…

Fate quasi tenerezza umani, con la vostra ipocrisia…

 

Allora M. e sua madre per non trovarsi con un oceano fra di loro, sono costretti a sparire (oltre nove mesi fa), e nessuno dei componenti dell’Assemblea dei Gatti Saggi (da me consultata) dà loro torto, tutt’altro.

A parte noi felini, sono in tanti a esprimersi e a darsi da fare…Pensate che roba: un comunista non sbiadito, parlamentare, e il Cardinale di Genova si esprimono in sintonia con M. e sua madre. Ora, penso io nella mia semplicità felina, in un periodo in cui tanti di voi umani speculano su ogni cosa, se un comunista non sbiadito e un cardinale si muovono nella stessa direzione…qualcosa pur significherà, non vi pare?

E non finisce qui: in un periodo in cui tantissimi politici, bypartisan (si scrive così, vero ?) fanno a gara per sottostare, in silenzio o meno, ai dettami del Vaticano su cose ancora tutte in divenire (non sapevo se dirlo o meno, ma lo DICO), il presidente del Tribunale dei Minori s’infastidisce di fronte a “sante” (vabbè, ho scritto come mi viene) parole di un cardinale che parla con buon senso del reale, anziché pontificare (wow, sto diventando una gatta sempre più colta) sul divenire.

 

Più vi conosco più vi scopro strani, umani miei…

Ops, un drin dalla memoria (vedi vedi che mi servono certi programmi TV che mi vengono propinati…): il mio umano mi ha insegnato che ogni Stato è sovrano (se non è così ditemelo, che gli sgraffigno le casse dell’impianto hi-fi). Indi, se uno stato (U.S.A.) si rifiuta di consegnare alla giustizia italiana, per un giusto processo, un soldato statunitense che, trasgredendo alle regole, ha ucciso un funzionario italiano (Nicola Calidari, è giusto il nome?), dove sarebbe il problema se lo Stato italiano riconoscesse la volontà del ragazzo di rimanere con sua madre, e rispondesse picche a eventuali richieste da parte della magistratura statunitense di riconsegna (cos’è, un pacco?) del ragazzo al padre?

 

Se pensate che non abbia capito una situazione di voi umani vi sbagliate proprio, e men che meno sono sotto l’effetto d’una indigestione di crocchette: l’unica cosa che conosco solo io è l’Assemblea dei Gatti Saggi, il resto è tutto farina e atti del vostro sacco.

 

Capite ora perché ho scritto “La miseria dell’umana perfezione“? E intanto che voi riflettete, nel sistema che credete sempre più perfetto un ragazzo e sua madre debbono fuggire e nascondersi per non trovarsi divisi da migliaia e migliaia di chilometri (o dovevo scrivere miglia ?)…

 

Auguri M., auguri signora Suzanne Branciforte: noi felini siamo con voi.

 

Fata, la micia che vive con Toni


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