Tre metri sopra il diabete

Dolci fan appassionate di Scamarcio e soci, ingenue sognatrici di amori a lume di candela, petali di rosa e canzoncine da love story, meditate!

Spegnete le televisioni grondanti di amori impossibili, telenovelas e tragedie amorose… Buttate via quei fazzoletti umidi di commozione per l’ennesimo bacio tra Ridge e Brooke, strappate dalle pareti i poster di tutti gli strafighi famosi, ricconi, mondani e soprattutto, fidanzati. Smettetela di passare intere giornate davanti a quelle interviste, quegli scatti, quei film che mostrano orgogliosi il tizio del momento, bello come il sole e b(u)ono come il pane.

Basta con tutte quelle riviste stracolme di petti forti, addominali a tartaruga, occhi azzurri, bocche da baci e portafogli pieni di pecunia.

Abbiamo già dato per questi amori che volano nell’ozono, tre metri sopra l’azzurro, imperlati del sudore dei mille sforzi che si fanno per diventare ballerini professionisti o che sono frutto di candidi incesti che si compiono tra animali con sembianze umane.

Vogliamo adibire il nostro cervello a riflettere seriamente su ciò che influenza i giovani, eredi del futuro? Vogliamo togliere davanti ai nostri occhi questi benedetti prosciutti e capire cosa sta accadendo nel pianeta amore ed eros, magari usando un briciolo di coscienza? Vogliamo smetterla di leggere riviste, portatrici sane di stereotipi, pregiudizi e leggende, che ci confondono ancora di più le idee?

E’ noto che ormai per risolvere i dubbi delle adolescenti riguardo Identità di genere e Ricerca dell’Altro basta leggere alcune riviste. Basta fare un semplice test e il gioco è fatto! Si scopre che tipo di persona si è, che grado di passione si ha a letto, qual è il tipo di moroso che fa per noi e persino in che anno si sarà mamme… Incredibile! Si scoprono tutte queste cose moltiplicando peso, altezza e ingenuità! E non sono mica effimeri questi consigli… Sono infatti le valide diagnosi di esperti dottori che rifilano i propri studi in brevi articoli piacevolmente colorati.

Quante persone conoscono la differenza tra amore e innamoramento? I giornali non ne parlano, danno tutto per scontato. Forse, tra chi ha amato veramente, qualcuno saprebbe accennare la differenza, rendendosi perlomeno un consigliere amicale più vicino rispetto al Dottor Cartaceo.

In pochi riconoscono che l’innamoramento non sta solo dentro un “Ti amo” sospirato sotto le lenzuola. Esso è piuttosto l’inizio di un grande patto, di un’unità che, se vera, unisce per sempre due persone, anche quando ci si lascia: è amore nascente.

Questo aspetto però non è importante per le righe dei rotocalchi. Non fa audience venditoriale un argomento del genere, visto perlopiù in una prospettiva prettamente culturale.

Occorre quindi spulciare, con tanta buona volontà, l’enciclopedia: almeno l’ottica scientifica si rende più utile di uno stereotipo!

Tanto per informare i lettori, in psicologia l’innamoramento è “un processo in cui la persona che abbiamo incontrato si impone come oggetto di desiderio”. L’ amore è uno scambio emotivo, connotato da bisogni fisiologici e di affetto. Queste sono le mere definizioni scientifiche delle componenti umane per eccellenza, entrambe connotate dalla ragione, elemento fondamentale dell’essere “uomo”.

Etica a parte, smettiamola di fingerci perbenisti e bigotti ipocriti: sappiamo benissimo che la componente sessuale riveste un’importanza non indifferente nella relazione. Questo, però, non significa che il sesso sia un “dovere” a cui attenersi per non farsi lasciare dal nuovo fidanzatino o dalla nuova donzella. Il problema è che non si riconosce più il valore di certi momenti: non importa più a chi si dà il primo bacio, con chi si vive la prima volta… Ormai questi eventi sono un semplice costume sociale, colonne portanti di status che si appioppano in una notte.

Se si sogna la prima volta lo si fa immaginando di farlo con il divo del momento, dentro un castello scaldato dalla luce del tramonto e madido di intimità tra due adolescenti.

Sognare, è vero, non è mai costato nulla. Il grave problema, infatti, non è questo. Ciò che ci sfugge è il fatto che si organizza la prima volta proprio come se fosse un remake di noti film: “Le candele le posiziono qui, la canzoncina la faccio partire in questo istante, metto la camicetta bianca così sono proprio identica a quella”.

Le emozioni vanno a farsi friggere, così come i Carpe Diem e i sospiri antecedenti i dolci eventi. Si sono persi i brividi, gli istanti di pudore e la voglia di abbracciarsi. La prima volta la si fa perché è semplice usanza, se non la si è vissuta a sedici anni si viene considerati sfigati dai più.

Sicura di ciò che scrivo, potendomi aggrappare all’esperienza di tirocinante presso un Consultorio Familiare, mi rendo sempre più conto di quanta disinformazione serpeggia tra le ragazzine adolescenti. Quasi nessuna di loro, infatti, sa a cosa serva la suddetta struttura sanitaria. In pochissime sanno quale sia la differenza tra pillola contraccettiva e pillola del “giorno dopo”, altrettanto poche sanno quale sia un altro metodo contraccettivo al di fuori del preservativo. C’è chi addirittura mi ha chiesto quale sia la differenza tra “sesso” e “fare l’amore” e, ovviamente, in moltissime hanno già aperto il lucchetto del sesso da tempo, malgrado (questa è la cosa più sconcertante) siano tutte quattordicenni.

Il dato statistico mediale è stato purtroppo confermato: l’età della prima volta è scesa a 12 anni di età. E qui c’è da inorridire! Come può una ragazzina (per non usare il giusto termine di “bambina”) dodicenne avere una maturità fisica e psicologica tale da affrontare uno dei passi più importanti della sua vita? Come può essere del tutto consapevole di cosa possa significare amare una persona? Avendo appena superato la soglia del menarca come può dedicarsi alla ricerca dell’Altro se prima non ha interiorizzato i cambiamenti psicosomatici di se stessa?

Tutto ciò rappresenta una triste realtà con cui medici, psicologi, adolescenti ed embrioni devono fare i conti.

Passato il sabato sera da urlo con il proprio ragazzo, ci si precipita in guardia medica e si ingoia, senza batter ciglio, un pillolone anticontraccettivo che, bombardando il fegato, distrugge il frutto di una pseudonottata amorosa.

Si è informatissime su centinaia di posizioni da Tantra e Kamasutra, si sperimentano tutti i modi possibili per regalare attimi di estasi alla propria metà e poco importa se non si fa sesso protetto. Il rischio è il pane quotidiano di questi esseri in calore (vero e proprio!) che vivono la prima volta su un set addobbato ad arte, rimanendo, il più delle volte, frustrati, delusi e doloranti a fine connubio.

Queste non sono le solite paranoie da educazione sessuale prive di riflessioni. Semplicemente ci tengo a difendere un minimo (per quanto mi concerne) di dignità umana, visto che la nostra condizione si è notevolmente abbassata rispetto a quella animale. Perlomeno i cani se si accoppiano lo fanno, oltre che per il mero piacere fisico, per procreare, non abbandonando mai i cuccioli, anche se questi ultimi sono malati. 

Noi no! Noi facciamo sesso per movimentare la serata, per sentirci grandi, per non annoiarci. Se scappa il bebè sono guai seri… altro che “tre metri sopra il cielo”, qui si va “tre metri sotto terra”!

La mente è molto labile, sulla veridicità di questa affermazione non ci sono dubbi. Io però ci tengo a ricordare ai ragazzi che il sesso non è un passatempo, non è un’alternativa alla play station né tanto meno un éscamotage per la serata piovosa…

Occorre rendersi conto che la scoperta dell’Altro è fatta anche di sguardi, di baci, di abbracci e quant’altro renda un amore intenso e degno di immortalità nel cuore.

E allora, vogliamo fare “all’ammore” amandoci con responsabilità ? Vogliamo conoscere a fondo i rischi che si corrono se non si usa il noto “guanto”, così da non farci trovare impreparati di fronte a malattie a trasmissione sessuale e gravidanze indesiderate? Vogliamo regalarci una prima volta da sogno, crogiolo di riflessioni e sentimenti, priva di copioni che regolano l’evento e che uccidono i brividi del momento? Vogliamo avvicinarci alla persona che si ama senza pretese, senza costrizioni e senza richieste fisiche, regalando amore vero e non orgasmi prettamente carnali? 

Fate l’amore dunque, fatelo desiderandolo ardentemente. Non c’è nulla da programmare, non ci sono frasi prescritte da dire, né posizioni migliori per non concepire. Fate l’amore abbandonandovi a voi stessi e regalandovi all’Altro, perché l’amore, quello vero, è fatto di doni e di rispetto. Mica roba hollywoodiana!


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