Sostare, bando per direttore da 130mila euro annui «Si cerca figura esterna ma si taglia stipendio ai lavoratori»

Un bando per cercare, fuori dall’azienda, il nuovo direttore generale di Sostare, la partecipata del Comune di Catania che gestisce gli stalli a pagamento in città. Per un costo di 130mila euro all’anno. Spesa che, alla luce dei 33 esuberi annunciati dall’azienda e di un rosso stimato in 800mila euro, ha fatto storcere il naso al vicepresidente del consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono che ha presentato un’interpellanza all’amministrazione per chiedere la revoca o la sospensione del bando. «Un nuovo dirigente esterno graverebbe interamente sul bilancio aziendale già in rosso – scrive – in più non si è effettuata una preventiva ricognizione interna all’azienda stessa e alle altre partecipate per individuare, senza oneri aggiuntivi, professionalità adeguate a ricoprire la figura professionale di direttore generale. 

La difficile situazione di Sostare è emersa a dicembre, quando i vertici della società hanno convocato i sindacati per annunciare i numeri della crisi, causata da scelte sbagliate, sprechi e una gestione quantomeno allegra del regime dei superminimi, strumento che si usa per premiare i lavoratori più virtuosi, un accordo tra dipendente e società, ma che peserebbe sul bilancio della partecipata per circa 280mila euro. Da qui la richiesta a tutti i lavoratori di un sacrificio per il mese di dicembre: la decurtazione dello stipendio del 18 per cento. Tuttavia quella che doveva essere una misura straordinaria, rischia di ripetersi anche nei prossimi mesi. «I contratti di solidarietà potrebbero essere prolungati», conferma il vicepresidente del consiglio comunale. 

In questo contesto, il 16 gennaio l’azienda pubblica il bando per l’incarico quinquennale, prorogabile, per la figura del direttore generale. «E’ quanto mai intempestivo e fuori luogo – sottolinea Arcidiacono – perché acuisce i disagi dei lavoratori e perché Sostare e le altre aziende partecipate possiedono le professionalità necessarie per ricoprire tale incarico».

Ma è sulla situazione generale delle partecipate che l’amministrazione è chiamata a fare chiarezza. «Il 14 ottobre ho presentato un’interpellanza in cui chiedevo che fine avessero fatto i nuovi contratti industriali la cui scadenza per legge era fissata a giugno scorso (il riferimento è alla stessa Sostare e alla Multiservizi ndr). Non ho mai ricevuto risposta e si continua ad andare di proroga in proroga. Dopo un anno e mezzo dall’inizio della sindacatura – conclude Arcidiacono – è arrivato il momento di capire che visione complessiva abbiamo delle partecipate». 


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