Bancarotta fraudolenta, sequestrate due sale bingo Scoperta truffa da 12 milioni di euro, otto indagati

Avrebbero trasferito a nuove società create a posta – a un prezzo giudicato di gran lunga inferiore al reale valore – la gestione di due sale bingo, quella di piazza Alcalà e di via Caronda. Avrebbero inoltre falsificato le scritture contabili, messo in bilancio spese non attinenti all’attività aziendale e distratto ingenti somme di denaro. Il tutto mantenendo sempre la proprietà delle due strutture nonostante la creazione di quello che la guardia di finanza ha definito «un vero e proprio labirinto di società». Il comando provinciale ha sequestrato le due sale il cui valore si aggira intorno ai 15 milioni di euro nell’ambito dell’operazione denominata proprio Labirinto. Al centro delle indagini gli amministratori della società Giocabingo srl, due noti imprenditori catanesi, Claudio Capostagno e Alessandro Indovina, adesso indagati con altre sei persone che ricoprivano ruoli amministrativi: Francesco Dinetti, Andrea Tomasich, Roberto Giammusso, Federico Josè Escorial Bonè, Vittorio Casale (immobiliarista di grosso livello a Roma, coinvolto anche nell’indagine sui cosiddetti furbetti del quartierino) e Josè Ramon Ortuzar Estornes.   

Secondo le accuse, la loro gestione dell’impresa ne avrebbe causato il dissesto. La sede sociale, nel 2012, è stata spostata a Roma dove è stata dichiarata fallita con un passivo di oltre 12 milioni di euro, di cui undici di debiti nei confronti dell’erario. «Tale trasferimento – spiegano le fiamme gialle – è stato, in particolare, finalizzato a far perdere le tracce della società svuotata in considerazione dell’elevatissimo numero di società operanti nel territorio della capitale sottoposte a procedure fallimentari, circostanza peraltro già emersa in altre recenti indagini svolte dal nucleo di polizia tributaria di Catania per bancarotta fraudolenta». 

Esaminando i documenti dell’impresa, gli inquirenti avrebbero scoperto come «sin dai primi anni dell’attività, i principali indagati hanno impropriamente finanziato la società ai danni dell’erario e degli enti previdenziali, non versando sistematicamente l’iva e le ritenute erariali e previdenziali dovute». In compenso, i fondi sarebbero serviti per «viaggi di piacere e spese personali» e i due amministratori avrebbero beneficiato di compensi per due milioni 300mila euro tra il 2004 e il 2010. Tra le operazioni nel mirino della guardia di finanza c’è anche l’ingiustificata rinuncia a crediti verso società collegate per oltre cinque milioni di euro.

Gli inquirenti hanno identificato l’inizio del percorso che ha portato alla creazione delle diverse società riconducibili alla proprietà delle due sale bingo. Nel settembre 2009 viene ceduto il ramo aziendale della Giocabingo che riguarda la sala Caronda alla neo costituita Fin bingo srl al prezzo di 30mila euro (non corrisposto, sottolineano le fiamme gialle) per un valore di mercato di oltre sette milioni di euro. Un mese dopo, a ottobre, viene ceduto anche il ramo d’azienda che gestisce la sala Alcalà. Beneficiaria la Cmt srl, anche questo un ente di nuova creazione. Pure in questo caso pagamento (30mila euro, non versati) e valore reale sono identici. Successivamente si susseguono altre cessioni del pacchetto ad altrettante società riconducibili agli indagati. 

Assieme al sequestro, sono stati notificati gli avvisi di garanzia per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale nei confronti di otto persone. Le due sale da gioco sequestrate saranno gestite da un amministratore giudiziario già nominato dal tribunale di Roma.


Dalla stessa categoria

I più letti

La gestione delle sale Alcalà e Caronda negli anni è stata spostata a diverse società, tutte riconducibili a due imprenditori catanesi, Claudio Capostagno e Alessandro Indovina. I due, inoltre, avrebbero messo in bilancio spese non attinenti all'attività aziendale, attribuendosi compensi milionari. La guardia di finanza ha messo i sigilli alle due strutture che hanno un valore di 15 milioni di euro

La gestione delle sale Alcalà e Caronda negli anni è stata spostata a diverse società, tutte riconducibili a due imprenditori catanesi, Claudio Capostagno e Alessandro Indovina. I due, inoltre, avrebbero messo in bilancio spese non attinenti all'attività aziendale, attribuendosi compensi milionari. La guardia di finanza ha messo i sigilli alle due strutture che hanno un valore di 15 milioni di euro

La gestione delle sale Alcalà e Caronda negli anni è stata spostata a diverse società, tutte riconducibili a due imprenditori catanesi, Claudio Capostagno e Alessandro Indovina. I due, inoltre, avrebbero messo in bilancio spese non attinenti all'attività aziendale, attribuendosi compensi milionari. La guardia di finanza ha messo i sigilli alle due strutture che hanno un valore di 15 milioni di euro

La gestione delle sale Alcalà e Caronda negli anni è stata spostata a diverse società, tutte riconducibili a due imprenditori catanesi, Claudio Capostagno e Alessandro Indovina. I due, inoltre, avrebbero messo in bilancio spese non attinenti all'attività aziendale, attribuendosi compensi milionari. La guardia di finanza ha messo i sigilli alle due strutture che hanno un valore di 15 milioni di euro

La gestione delle sale Alcalà e Caronda negli anni è stata spostata a diverse società, tutte riconducibili a due imprenditori catanesi, Claudio Capostagno e Alessandro Indovina. I due, inoltre, avrebbero messo in bilancio spese non attinenti all'attività aziendale, attribuendosi compensi milionari. La guardia di finanza ha messo i sigilli alle due strutture che hanno un valore di 15 milioni di euro

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]