Dice che era un bell’uomo e veniva… Senza Lucio, l’Etna protagonista del film su Dalla

Non potrà che uscire in sala il 4 marzo prossimo, il film Senza Lucio su Lucio Dalla, del regista Mario Sesti e prodotto da Massimiliano De Carolis, della Erma Films in collaborazione con Erma Production. E non poteva essere che Marco Alemanno, compagno di Dalla degli ultimi dieci anni, il narratore di questo film documentario su un irripetibile autore e musicista, scomparso ormai da quasi tre anni. 

La pellicola è stata presentata stamattina presso la sede del Parco dell’Etna, a Nicolosi. «La sua presenza si sente ancora fortissima, nel territorio etneo, così come è ancora grande l’amore delle popolazioni locali per questo indimenticabile artista – ha considerato la presidente Marisa Mazzaglia, presente insieme a Sesti, De Carolis e al grande amico di Dalla, Leonardo Patti –. E’ importante che non si disperda il grande patrimonio che Dalla ha rappresentato per l’Etna». 

Presente anche Giuseppe Messina, sindaco di Milo, paese scelto dall’artista bolognese come uno dei suoi rifugi – l’altro erano le Isole Tremiti -, dove abitava per periodi, e al quale era molto legato. «Lucio Dalla amava la Sicilia e in particolare l’Etna ed è proprio il grande vulcano tra gli interpreti, se non addirittura il protagonista del film – ha sottolineato Mario Sesti –. Volevamo realizzare un ritratto inedito, focalizzato sui suoi mille interessi anche al di là della musica, come il cinema per esempio, e anche i luoghi a lui cari come è appunto la Sicilia. Abbiamo lavorato sul sentimento per raccontare quanto Lucio ci manchi, e ci siamo rivolti ai suoi amici e soprattutto alla persona che gli è stata più vicina, Marco Alemanno. Questo sentimento di perdita irreparabile, lo volevamo condividere con il maggior numero di persone possibile». 

Massimiliano De Carolis è anche coautore del soggetto cinematografico: «Nessuna strategia. E’ un film nato dalla pancia, per il grande affetto che legava sia Mario (Sesti, ndr) che me a Dalla. Abbiamo subito condiviso la passione e la reciproca conoscenza di Lucio». Alemanno – che è attore, fotografo, produttore e scrittore – parla del suo incontro con Lucio, della sua crescita umana, professionale e artistica vivendo al suo fianco, e anche di tutti gli aspetti più quotidiani e profondi della vita di Dalla: dall’amore per il Sud Italia, alla passione per il cinema, dal suo rapporto con la musica, alla sua bulimica curiosità di gettarsi continuamente in altre avventure (teatro, poesia, arte in genere). 

Il film è anche una mappa dei luoghi del mondo di Lucio Dalla: un viaggio nei paesi in cui il cantautore è stato più vicino al mondo della propria felicità e dei propri sogni (Bologna, Manfredonia, Isole Tremiti, Etna, Milo). Assieme alle testimonianze di chi l’ha conosciuto, come Aznavour, John Turturro, i fratelli Taviani, Isabella Rossellini, Piera degli Esposti, Renzo Arbore, Peppe e Toni Servillo e tanti altri ancora, attraverso la sua frenesia mercuriale e al suo umorismo inesauribile, si arriva al racconto più interno: cosa pensava Dalla di se stesso, del suo talento, del suo successo. Cioè all’uomo. A quella sintesi di pensiero di vita, che può essere raccolta proprio nelle parole del suo compagno Marco: «Lucio non si è mai preso sul serio, non si riconosceva per radio». 

[Senza Lucio, 86 min, dal 4 marzo 2015 nelle sale italiane di prima visione. Brani dell’autore all’interno del film: Le rondini (eseguito da Marta sui tubi), Ulisse coperto di sale (scritto con Roberto Roversi, cantato dai Novesesti diretti da Paolo Tagliapietra), Caruso (eseguito da Paolo Fresu), Il cielo (eseguito da Roberto Gatto e Max Gazzè), Com’è profondo il mare (eseguito da Maria Pia De Vito), Felicità (eseguito da Javier GirottoPeppe Servillo e Natalio Mangalavite) e Futura (eseguito da Enrico Pieranunzi e Simona Severini)].


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