In una nota congiunta i dirigenti delle aziende sanitarie di Catania e Siracusa e dell'ospedale di Messina intervengono sul caso del bambino morto a poco più di un mese dalla nascita. «A partire dall'ospedale di Bronte, passando per l'Umberto I e per il Policlinico tutto si è svolto con la più assoluta efficienza e celerità»
Morte del piccolo Mattia, la versione delle Asp Per i sanitari c’è stata «efficienza organizzativa»
«Nel caso del piccolo Mattia, il sistema d’emergenza per la ricerca di un posto di terapia intensiva neonatale per il nascituro, per il trasferimento in utero susseguente verso l’ospedale Umberto I di Siracusa nella cui Utin è stato individuato il posto disponibile e, infine, al Policlinico di Messina si è svolto con la più assoluta efficienza e celerità».
E’ quanto affermano congiuntamente i direttori generali delle Asp di Siracusa, Catania e dell’Azienda Policlinico di Messina, rispettivamente Salvatore Brugaletta, Ida Grossi e Marco Restuccia, che puntualizzano, inoltre, come il sistema di emergenza 118 con l’attivazione del servizio di telefonia dedicato per comunicare con i reparti di emergenza, abbia perfezionato e reso ulteriormente efficace e sicuro il sistema.
«Al di là delle valutazioni di ordine clinico che si lasciano agli specialisti e agli addetti ai lavori, unitamente al cordoglio che manifestiamo alla famiglia del piccolo Mattia, merita rilevare, in questo caso, l’efficienza che hanno dimostrato gli aspetti organizzativi in perfetta sincronia tra tutte le realtà sanitarie coinvolte – sottolineano i direttori generali – a partire dall’ospedale di Bronte (luogo di nascita del bambino, ndr), dove è stata eseguita la profilassi farmacologica per le complicanze della prematurità ed è stata attivata tempestivamente la procedura di trasferimento protetto della signora verso l’ospedale di Siracusa, alla permanenza all’Utin del nosocomio aretuseo del piccolo Mattia nei confronti del quale sono state adottate tutte le misure assistenziali dopo la nascita in prematurità estrema ed in gravissime condizioni sin dal primo momento. Sincronia che si è registrata sino al trasferimento, per l’aggravarsi delle sue condizioni, al Policlinico di Messina dove il servizio 118, su richiesta del medico del reparto di Siracusa, ha individuato un posto Utin con possibilità di ventilazione meccanica oscillometrica ed ossido nitrico nell’estremo tentativo di fare sopravvivere il piccolo».
I direttori delle tre Aziende sanitarie siciliane, in conclusione, assicurano la propria collaborazione nei confronti della magistratura verso la quale esprimono «piena fiducia, convinti dell’ottimo lavoro svolto ad oggi dall’assessorato regionale alla Salute nell’ottica del miglioramento continuo dell’assistenza a favore dei cittadini».