Acireale, due eventi per interagire con l’amministrazione Bilancio partecipativo flop, in 500 per la Leopolda acese

Libertà è partecipazione. Era il 1973 e a sostenerlo, in una delle sue canzoni più fortunate, fu Giorgio Gaber. Ciò su cui però il cantautore milanese non si soffermò fu proprio il concetto di partecipazione. Il quesito, tutt’altro che banale, si è presentato di recente ad Acireale, dove in due occasioni i cittadini sono stati chiamati a prendere parola e interagire direttamente con l’amministrazione, avanzando proposte e idee. Le opportunità da non perdere – o comunque utili a facilitare quel cambiamento che la scorsa primavera fu al centro della campagna elettorale del sindaco Roberto Barbagallo – erano rappresentate dal bilancio partecipativo e dalla seconda conferenza programmatica di Cambiamo Acireale.

I due appuntamenti hanno però registrato risultati quasi antitetici: se nel primo caso, infatti, sono stati meno di trenta i soggetti che hanno presentato progetti da sottoporre al vaglio dell’amministrazione; nel secondo, a popolare i locali dell’ex Angolo di paradiso, all’interno della Villa Belvedere, sono intervenute più di cinquecento persone che, rispondendo all’appello dell’onorevole Nicola D’Agostino, il principale sponsor della giunta Barbagallo, hanno preso parte a un evento che ai più ha ricordato la Leopolda siciliana, andata di scena pochi giorni prima a Palermo con una folta presenza tra l’altro dei vertici politici acesi, compreso lo stesso D’Agostino che rimane tra i maggiori pretendenti alla tessera del Partito democratico.

«È vero, l’iniziativa del bilancio partecipativo non ha registrato una partecipazione corposa – ammette l’assessore al Bilancio, Alessandro Oliva –. Ma bisogna considerare che si è trattato della prima esperienza e i cittadini non erano forse ancora pronti». Tuttavia già da quest’anno si lavorerà sulle proposte giunte e per questo verrà indetta un’assemblea aperta a coloro che hanno aderito all’iniziativa. Anche se questa, stando a quanto era stato annunciato nel momento della presentazione del bilancio partecipativo, si sarebbe dovuta svolgere prima della presentazione dei progetti allo scopo di informare la cittadinanza: «Ho convocato per il 28 marzo l’assemblea dei partecipanti al bilancio partecipativo. Si tratterà del primo passo, dell’inizio vero dell’analisi di tutte le proposte giunte» ha proseguito Oliva.

Sul diverso riscontro ottenuto dalla conferenza programmatica di Cambiamo Acireale, l’assessore rintraccia nella diversità dei target la causa principale: «Alla conferenza programmatica c’erano soggetti addentro alle aree tematiche, diversi tecnici delle materie affrontate. Essi stessi evidentemente – ha proseguito Oliva – non hanno sentito il bisogno di presentare progetti, perché forse vorrebbero uno studio più approfondito che si basi sul confronto diretto tra soggetti preparati in materia. Il bilancio partecipativo era rivolto perlopiù al cittadino comune».

Tuttavia, nonostante il successo della conferenza programmatica abbia superato le più rosee aspettative come ammesso dallo stesso D’Agostino, anche la Leopolda acese ha avuto le sue assenze. Alcune delle quali, alla luce delle parole espresse da Oliva, particolarmente inattese come nel caso dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici: «Nessuno ci ha fatto sapere nulla – commenta al telefono il presidente Giuseppe Contarino – evidentemente i tavoli erano tutti occupati. La nostra è la più antica accademia presente in Sicilia, ogni anno organizziamo appuntamenti di elevatissimo interesse culturale». Quella che potrebbe apparire un’assurda dimenticanza non stupisce però i diretti interessati: «Cosa vuole che le dica? – continua Contarino – Davanti a ogni cosa, specialmente in politica, bisogna porsi una domanda: cui prodest? A chi giova? Da parte nostra possiamo dire che l’attuale amministrazione sembra non vederci, ma va bene così noi proseguiamo per la nostra strada». Un cammino che non ha previsto la partecipazione al bilancio partecipativo: «Siamo una realtà consolidata – conclude il presidente degli Zelanti – tra i nostri soci ci sono figure di altissimo livello, onestamente presentare dei progetti per il bilancio partecipativo non è stata un’ipotesi che abbiamo preso in considerazione. Se a qualcuno interessassero le nostre idee, saprebbe dove trovarci».

Chi invece ha deciso di proporre progetti ben precisi, anche con l’intento di testare la gestione dell’iniziativa da parte dell’amministrazione comunale è stato l’Osservatorio del Partito democratico: «Abbiamo ritenuto importante dare il nostro contributo con due proposte – dichiara Biagio Spoto –. La prima riguarda l’adozione di un sistema di gestione ambientale che consenta di avviare un processo di responsabilizzazione complessiva dell’apparato amministrativo e delle imprese operanti sul territorio rispetto agli obbiettivi di politica ambientale, mentre la seconda si sofferma sul potenziamento dei previsti interventi di messa in sicurezza del torrente Lavinaio-Platani. Si tratta – continua Spoto – di due proposte qualificate e credibili, con le quali intendiamo mettere alla prova la serietà del bilancio partecipativo pensato dall’amministrazione comunale». Sulla scarsa partecipazione della cittadinanza all’iniziativa: «I motivi andrebbero rintracciati – conclude l’esponente dell’Osservatorio del Pd – nell’assenza di precise indicazioni su quali risorse destinare all’iniziativa, di assemblee pubbliche informative e più in generale in meccanismi che di fatto riducevano la presenza del cittadino a mera coreografia». Anche perché, come disse Gaber, la libertà non è solo uno spazio libero.  


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