Fotografo catanese vince ai Sony World awards Il miglior scatto da Mobile phone è di Turi Calafato

Turi Calafato, fotografo 36enne di Catania, ha vinto questa mattina un prestigioso riconoscimento internazionale al Sony World photography award. Il primo posto nella categoria Mobile phone è arrivato grazie a una delle foto scattate sulle spiagge di Sicilia per il suo progetto A day on the beach, che ha ricevuto 6mila e 718 preferenze, precedendo i lavori del fotografo ungherese Janos M Schmidt e dell’iraniano Ako Salemi. 

«Fa parte di una serie di foto scattate tra il 2013 e il 2014 che mostrano scene tipiche delle nostre spiagge, e le ho fotografate usando sia una fotocamera reflex che un cellulare. Lo scatto risale alla fine di luglio 2014, ed è arrivato solo dopo aver comprato un nuovo cellulare di qualità media, quello che avevo prima era veramente scadente», spiega Calafato, che si dice «naturalmente molto soddisfatto del premio: quello della fotografia non è un settore facile, e i riconoscimenti sono uno stimolo a continuare». Soprattutto per chi, come lui, ha iniziato ad approcciarsi a questo mondo «da autodidatta solo nel 2011. Fino ad allora del mondo della Fotografia non sapevo niente di niente».

Guardando alla lunga serie di riconoscimenti incamerati in questi ultimi due anni – dalla selezione tra i primi 100 nel 2013 al Leica Photographers awards fino al terzo posto al Wolrd Press photo del febbraio 2015, prima della vittoria di oggi -, sembra infatti incredibile pensare che Calafato abbia iniziato ad effettuare i primi scatti solo a 32 anni: fino ad allora aveva fatto il farmacista. «Ho iniziato con un corso tenuto da un amico molto bravo. Una ventina di ore tanto per capire l’uso della macchina fotografica, le fondamenta. Da là in poi ho letto molto, visto molto e fatto molto. Le cose poi hanno tirato l’altra, e grazie a Internet ha iniziato a conoscere esposizioni e concorsi», spiega Calafato. Che, come dimostra il premio vinto con una foto scattata da cellulare, ha un approccio molto pragmatico all’uso del mezzo tecnico. «Non mi faccio probemi a lavorare con cellulare: e lavori come quelli di Michael Christopher Brown dimostrano che tutto dipende da quel che si deve fare. Certo – prosegue Calafato – se dovessi scattare una foto per il National Geographic il mezzo sarebbe ben diverso, ma solo utile al fine della qualità pretesa e di stampa. L’importante è la visione che abbiamo delle cose».

Calafato, per i suoi progetti personali, viaggia molto, soprattutto in Europa, in cerca di soggetti da ritrarre. «Lavorando per i miei progetti personali molto fuori, ci sono lavori che faccio qui in Sicilia per finanziarli. A volte mi chiamano dall’estero. Ma la cosa importante è riuscire a finanziare gli spostamenti», spiega il fotografo, che non disdegna anche la fotografia da cerimonia.

«La mia idea – spiega meglio – è fare quello che ci si sente di fare: nel campo è stato fatto quasi tutto, e questo dovrebbe dare libertà maggiore alla nostra immaginazione per non cadere in dei cliché, per evitare di creare immagini che ne ricordano altre per fare presa su pubblico». Il segreto dunque «di fare tutto per soddisfazione personale, con la libertà di fare quel che vi pare e piace. In Fotografia è possibile», conclude il vincitore del premio Mobile phone ai Sony World photography awards


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