Consiglio, scontro aperto con l’amministrazione L’opposizione annuncia: «In Comune coi carabinieri»

La votazione sul programma edilizio Fin.co.ge.ro tasta il polso a un Consiglio comunale acceso e disordinato. La realizzazione di 176 alloggi popolari in zona Nesima – progetto sul quale l’amministrazione e l’avvocatura comunale esprimono dissenso – è il pretesto per un conflitto politico combattuto a distanza tra l’aula consiliare e l’amministrazione. «In questo momento il Consiglio è incapace di votare qualsiasi norma. Abbiamo numeri da maggioranza ma essa è oggettivamente inesistente», commenta Niccolò Notarbartolo. Il dramma dell’aula consiliare, secondo il consigliere in forza al Partito democratico, è «la completa mancanza di sintonia con il percorso intrapreso dall’amministrazione, che continua a essere sorda e imballata». La situazione sarebbe «ormai chiara e davanti agli occhi di tutti: credo che l’attuale giunta volge al termine», sostiene Notarbartolo.

I giudizi sono gli stessi anche tra le file del centrodestra. «Dovrei intervenire come componente dell’opposizione, ma non capisco più quale sia la maggioranza e quale l’opposizione», interviene Manlio Messina. Il capogruppo di Area Popolare aggiunge: «E’ chiaro che la primavera di Enzo Bianco non è mai arrivata a Catania dove piuttosto siamo in pieno inverno e sotto metri di neve. E tra la bufera e il vento di quest’aula annuncio che domani entrerò a palazzo degli Elefanti con due carabinieri». La motivazione del gesto viene spiegata poco dopo: «Sono mesi che chiedo di poter accedere agli atti relativi agli uffici stampa del Comune e ancora non ho ricevuto risposta. Il modus operandi di questa amministrazione è il regime, ed è una vergogna».

A ribadire l’assenza di una maggioranza in aula è anche il consigliere Giuseppe Castiglione, capogruppo di Grande Catania. Che annuncia anche lui si farà accompagnare dai carabinieri. «Dal 29 settembre dello scorso anno chiedo di conoscere i nomi dei componenti del collegio di revisione del Teatro Stabile». Non calma gli animi il vicepresidente vicario del Consiglio Sebastiano Arcidiacono. Il consigliere di Sicilia Democratica rivolge il suo attacco all’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando, reo di non aver portato in aula la delibera sulle aziende partecipate. «Chi era quell’assessore che in commissione Bilancio il 20 marzo scorso ha detto che avrebbe portato in giunta la delibera sulla partecipate?», domanda con fare retorico Arcidiacono. Che si rivolge direttamente allo scranno occupato dal titolare del Bilancio: «Lei è lo stesso Girlando che autorizzava il bando per l’assunzione di un direttore generale presso la Sostare o quello che poi ne chiedeva la revoca? Lei è lo stesso che autorizzava il bando per un nuovo giornalista presso l’Amt o è quello che ne chiedeva informalmente la sospensione? Altro che Dottor Jeckyll e Mr. Hyde».

Così si arriva alla richiesta conclusiva, fatta dal consigliere Sebastiano Anastasi di Grande Catania, alla presidente dell’assemblea Francesca Raciti. «Salga nella stanza di Bianco e gli comunichi che questo consiglio è paralizzato, così si continua solo a fare del male ai cittadini». «Il sindaco, in base ai suoi impegni, è sempre a disposizione per parlare dei problemi del consiglio comunale e mi ha riferito che, verosimilmente dopo le festività pasquali, incontrerà i capigruppo», dichiara Raciti a MeridioNews. 


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