Mostra di Picasso, salta la presenza dell’olio inedito «In vendita a un emiro, ma ci saranno altre 300 opere»

Era già stato ribattezzato «il Picasso politico». Inedito in Italia. E che rimarrà tale. È saltata infatti la presenza alla mostra di Catania dell’atteso olio Figura de mujer inspirada en la guerra de España. A pochi giorni dall’inaugurazione della mostra Picasso e le sue passioni, il proprietario ci ha ripensato. Provocando un terremoto a palazzo della Cultura, sede dell’assessorato alla Cultura del Comune di Catania, tra rabbia e malori. Più tra gli amministratori che tra i curatori dell’esposizione, al momento in allestimento. «Stiamo verificando», ammette Orazio Licandro, assessore etneo alla Cultura. «Due giorni fa il proprietario dell’opera ha ricevuto l’offerta d’acquisto dell’emiro del Qatar, così ha deciso di esercitare il suo diritto di proprietà e di non prestare più il quadro», spiega Francesca Silvestri, tra i curatori della mostra. «Prima ci ha chiesto l’assicurazione, poi di essere nella copertina del catalogo – aggiunge l’art promoter Gianni Filippini – Il tutto, evidentemente, per alzare il prezzo dell’opera». Pare intorno ai 40 milioni di euro. «Noi siamo pronti a fare causa per chiedere il risarcimento, ma l’attuale proprietario non si è certo scomposto, considerata la cifra che riceverà», continua.

Nonostante la notizia, la macchina organizzativa della mostra più attesa della città – da anni – va avanti. L’esposizione aprirà al pubblico sabato 4 aprile e rimarrà allestita al Castello Ursino fino al 28 giugno. Ai visitatori verranno proposte quasi 300 opere del pittore e scultore spagnolo, tra ceramiche – vasi, piatti, brocche e mattonelle dipinte – e opere su carta. Il tutto proveniente da raccolte private internazionali e dal museo Mija di Malaga. A fare da richiamo avrebbe dovuto essere l’olio, datato 1937, appartenuto a Dora Maar – poetessa e pittrice francese a lungo legata sentimentalmente a Pablo Picasso – Figura de mujer inspirada en la guerra de España. Opera considerata un forte messaggio politico inviato da Picasso contro il regime di Francisco Franco e mai vista in Italia. «Non siamo minimamente scalfiti dalla cosa perché abbiamo tre oli che raccontano le passioni di Picasso, tra cui un autoritratto ricco di pathos – spiega Silvestri – Quello che è successo con l’inedito fa parte della speculazione che è ormai imperante anche nel mondo arte. Mi spiace da fruitore, ma non mi sento scalfita nell’orgoglio di proporre una mostra simile». La visione politica del pittore e scultore spagnolo e il tema della guerra saranno comunque presenti con un progetto di realtà aumentata.

«Il proprietario dell’olio ha visto che quella di Catania era una mostra importante e l’ha usata per accrescere il valore dell’opera – commenta Filippini – In ogni caso, da parte mia, resta forte l’idea di un progetto nell’area del Mediterraneo e in particolare a Catania che, con il museo civico Castello Ursino, dispone potenzialmente di tutti i requisiti. Da Roma in giù non ci sono grandi mostre e per questo, dopo Artisti di Sicilia, ho pensato a un nome nazional popolare come quello di Pablo Picasso». E il progetto di Filippini per Catania non si fermerà a giugno. L’art promoter ha già in mente di portare nel capoluogo etneo un’altra importante opera d’arte: «Dopo l’Expo di Milano, toccherà a Catania ospitare Il ritratto di una Sforza, meglio noto come La bella principessa, di Leonardo», annuncia in anteprima.


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