Emergono nuovi dettagli dalle indagini della squadra mobile di Catania sui momenti convulsi del salvataggio di 274 migranti nel pomeriggio di lunedì nel Canale di Sicilia. Nel borsone del presunto scafista arrestato 7mila dollari, 700 euro e due cellulari. Intanto anche oggi gli sbarchi continuano in tutta la Sicilia. Guarda il video
Migranti, spari da un motoscafo grigio militare Mezzo battente bandiera libica, in 4 armati
E’ stato fermato il presunto scafista che guidava l’imbarcazione con a bordo 274 migranti, salvati da un rimorchiatore italiano e arrivati ieri mattina al porto di Catania. Un passo avanti importante nelle indagini condotte dalla squadra mobile etnea, sotto il coordinamento della procura della Repubblica, alla luce di quanto successo nei momenti concitati del salvataggio. Fase su cui emergono ulteriori particolari.
La questura ha ricostruito i dettagli. L’imbarcazione su cui viaggiavano i migranti sarebbe stata guidata da Ali Marghali Saber Marghali, 40enne egiziano, arrestato oggi. L’uomo è stato trovato in possesso di un borsone dove erano custoditi 5mila dollari statunitensi, 700 euro e due telefoni cellulari. Il materiale è stato sequestrato e Marghali è stato rinchiuso nel carcere di piazza Lanza a disposizione dell’autorità giudiziaria.
La barca su cui viaggiavano i 274 migranti era in legno e lunga 15 metri, di colore azzurro, priva di bandiera e senza sigla di identificazione. E’ stata soccorsa nel pomeriggio del 13 aprile dal rimorchiatore Asso 21. Dalle testimonianze del comandante e del primo ufficiale, e da quelle di alcuni migranti, è emerso che nei momenti conclusivi del salvataggio, si è avvicinato un motoscafo di colore grigio militare con due motori fuoribordo, dotato di barra lampeggiante, battente bandiera libica. Non dunque una motovedetta, né un gommone come si era appreso ieri.
Dal motoscafo due dei quattro individui che indossavano un impermeabile giallo hanno sparato in aria con fucili mitragliatori, verosimilmente – precisa la questura – per sollecitare il trasbordo dei migranti. Due dei quali sono caduti in mare a causa della confusione che si è generata dai colpi di fucile. Ma i migranti sono stati prontamenti recuperati dagli altri extracomunitari.
Completate le operazioni di salvataggio, due occupanti del motoscafo battente bandiera libica sono saliti a bordo del peschereccio per riprenderselo ed entrambe le imbarcazioni si sarebbero diretti verso le coste libiche. «Quelli degli scafisti che sparano per recuperare le barche sono atti che dovrebbero essere equiparati a quelli di pirateria e come tali anche perseguiti – ha commentato il presidente della Regione Rosario Crocetta – Non possiamo permettere l’aggressione nei confronti della nostra marina, né tantomeno che dei criminali possano dettare le regole del mare».
Intanto continuano le operazioni di salvataggio. Oggi sono arrivati a Trapani 586 migranti, mentre altri 893 approderanno nelle prossime ore nei porti di Pozzallo e Augusta. Nel gruppo già arrivato a Trapani ci sono 79 donne, dieci delle quali incinte, e 58 bambini, cinque dei quali neonati. Sono stati soccorsi dalla nave della marina militare Comandante Foscari, che li ha recuperati in diverse operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia mentre si trovavano a bordo di tre barconi. I migranti provengono da vari paesi dell’Africa sub sahariana: Senegal, Gambia, Nigeria e Costa d’Avorio. Cento di loro saranno trasferiti nel Cie di Trapani; per gli altri il Viminale non ha ancora comunicato la destinazione.
Gli 893 che invece giungeranno nel pomeriggio si trovano su due navi della Guardia costiera, Fiorillo e Dattilo. In particolare la prima è diretta verso Pozzallo e ha a bordo 301 persone tratte in salvo ieri da un barcone in difficoltà. La nave Dattilo sbarcherà invece ad Augusta altri 592 migranti salvati in sei diverse operazioni di soccorso condotte tra ieri e l’altro ieri.