I pelandroni della montagna, letteratura in video Un gruppo di studenti di Caltagirone rivisita Dante

Antipurgatorio. Anime dei negligenti sedute a far nulla. Le spiegazioni astronomiche di Virgilio. Fin qui è il quarto canto della seconda parte della Divina Commedia di Dante Alighieri. Terzine spesso dimenticate, appena dopo averle studiate. Ma se la montagna del Purgatorio è la monumentale scala di Caltagirone, Dante gira in felpa e chiama su Skype il prof. Tolomeo, tutto cambia prospettiva. È successo a una decina di studenti del quarto anno del liceo scientifico Ettore Majorana della città calatina. Autori – insieme al docente di Lettere Gianfranco Faillaci – di un video che partecipa al concorso di lettura dantesca bandito da Loescher editore e Accademia della Crusca e rivolto alle scuole. Sulla base della lettura integrale del canto – da parte degli stessi studenti – si sviluppa una rappresentazione divertente e a tratti irriverente di uno dei più grandi classici della letteratura italiana. «Penso che questo canto non lo scorderò mai, mentre molti altri non li ricordo più», ride Marta Palica, una delle interpreti. Per seguire i ragazzi, è stata creata la pagina Facebook I pelandroni della montagna. Mentre per votare il video, basta andare sulla pagina del concorso dedicata al canto, cercare in fondo a destra il video dell’utente Majorana e premere sul numero di stellette da assegnare al lavoro.

«Questo canto non è uno dei più noti – spiega Luciano Simbolo, che nel video interpreta Dante – ma ci ha colpito il passaggio comico dato da Belacqua (nel video Bruno Ledda, ndr), che abbiamo rappresentato come un ubriacone che scherza con Dante, un personaggio più leggero». Immortalato sulle scale mentre sbevazza svogliatamente una birra Caelis. Solo una delle trovate di un progetto che «ha permesso a tutti, e non a un singolo, di realizzare una piccola ricostruzione anche simpatica», continua Luciano. «Belacqua è un pelandrone che preferisce la morte a vivere – gli fa eco Giovanni Marcinnò, che presta il volto a uno dei negligenti -. Io cerco di tenermi ben lontano da questo modello, vado in palestra e gioco a calcio, ma ci sono molti ragazzi così». «Il mezzo video è spesso un modo per far capire a tutti delle cose a volte complicate o pesanti», aggiunge Samuele Drago, operatore, entusiasta dell’esperienza e del suo ruolo tecnico, tra suggerimenti agli attori e ciak da ripetere. Le riprese si sono concentrate tra febbraio e marzo, anche durante le vacanze di Pasqua. In ogni caso, nelle ore extra scolastiche. «Ma non ci è pesato per nulla», giurano i ragazzi.

Anzi. «Caltagirone è un po’ morta, qui non ci sono tante attività per noi giovani, oppure sono private o della Chiesa – spiega Marta – Io avevo voglia di ritagliarmi un po’ di tempo per fare qualcosa di diverso dallo studio e ne ho avuto l’occasione». Un’esperienza che gli studenti descrivono come stimolante, anche tra i banchi. «Oggi si parla tanto di buona scuola – commenta Luciano – Ma questo progetto dimostra che, alla base, tutto funziona se il docente trova degli stimoli da accompagnare alla spiegazione. Noi il canto ormai lo abbiamo appreso benissimo, lo abbiamo studiato con passione e non per essere interrogati». E non si tratterebbe di un caso isolato. «Ormai ci siamo appassionati anche agli altri canti. Vogliamo sapere come andrà a finire», sorride l’interprete di Dante. Senza dimenticare l’aspetto sociale dell’esperienza, che ha unito ragazzi di due diverse sezioni, B ed E. «A me la Divina Commedia è sempre piaciuta. Poi se la studiavo bene o no è un altro discorso… – ammette Giovanni – Ma ho aderito perché era anche un modo per stare insieme e ci siamo divertiti».

Ad avere l’intuizione di spostare le riprese dalla palestra della scuola alla città è stata Marta. «Avevo letto che c’era una scena in cui si doveva affrontare una salita difficoltosa e ho pensato “Abbiamo una scalinata così bella, perché non metterla in evidenza?”». Un’idea che ha attirato anche l’attenzione dei turisti di passaggio, specie gli stranieri. «Abbiamo dovuto spiegare la situazione in inglese per evitare che venissero nelle scene e i cinesi ridevano di cuore – racconta la giovane – Molti turisti però non conoscevano Dante e questo ci ha sorpresi». Tra i visitatori tedeschi, invece, c’era chi invitava alla straniamento come Bertolt Brecht. Obiettivo raggiunto nel video con Dante che sfoglia l’enciclopedia dantesca. Uno dei tanti spunti personali apportati alla sceneggiatura dai ragazzi e dal docente. Come la pennichella del negligente Giovanni a favore di telecamera: «Lo sbadiglio è stato involontario, ma a quel punto ho pensato che fosse utile», spiega con piglio professionale.

La stessa professionalità che i ragazzi hanno messo in ogni scena – davanti e dietro l’obiettivo -, seppure avvalendosi di un’attrezzatura e un’esperienza amatoriali. «Era la prima volta che facevo video e, rivedendoli, mi sono stupito io stesso del lavoro che ho fatto», racconta soddisfatto Giovanni. Molto esigente con se stesso, ammette con entusiasmo: «Mi sono sentito realizzato. Alcuni compagni di classe mi dicevano “Ma chi te lo fa fare?“, a me invece è piaciuto molto». A riassumere lo spirito del progetto ci pensa Luciano: «Volevamo fare un lavoro che rappresentasse la nostra classe ma anche la nostra scuola. Noi ci abbiamo creduto».

Gli altri interpreti
Giuseppe Federico (Virgilio)
Angelo Garziano (l’angelo-vigile)
Annalisa Guzzardi (che ha prestato il volto all’amichevole, e un po’ abusiva, partecipazione di Beatrice)
Noemi Donato (Tolomeo)
Andrea Gulizia (che, tra una scena e l’altra, si è occupato anche di riprese e registrazione sonora)

Gli altri operatori
Antonio Altamore
Davide Pernice
Simone Sottile 


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