Borgo, sempre più casi di ruote d’auto rubate «Un danno da 500 euro per rivenderle a 100»

Almeno una decina di casi. Quasi tutti vicino a via Orto dei Limoni. Oppure poco più su, in viale Fleming. Si tratta di auto parcheggiate durante la notte dai proprietari e ritrovate al mattino senza ruote. Al loro posto, quattro mattoni, a fare da sostegno. Le segnalazioni sono state raccolte dalla pagina Facebook Inciviltà a Catania e riguardano anche altre zone della città. Ma la concentrazione maggiore di furti si registra proprio in zona Borgo. «Le ruote rubate sono una preda facile per carusazzi anche alle prime armi. Bastano in realtà due persone, non una squadra di forzuti, un paio di pietre e la chiave per i bulloni. Fine», spiega un utente anonimo sulla stessa pagina. «Fanno un danno di almeno 500 euro per poi rivenderle a 100, 150 euro – conferma un meccanico catanese – Ma la colpa è anche nostra che dovremmo rifiutare questi lavori sospetti».

Dallo storico presente su Inciviltà a Catania si nota come il fenomeno abbia delle concentrazioni periodiche. Almeno cinque casi in pochi giorni a febbraio. E due nella stessa notte, tra il 25 e il 26 aprile. Sempre nella zona di via Orto dei Limoni. Le macchine più colpite sono Smart e Panda, ma non solo. «È normale, sono i pezzi delle auto più riciclabili», aggiunge il meccanico interpellato da MeridioNews. E a essere prese di mira non sono soltanto le ruote. E non solo di notte. «Ho lasciato il bimbo a scuola e in cinque minuti mi hanno spaccato il vetro e rubato la borsa che, stupidamente, avevo lasciato in auto – racconta una signora che aveva accompagnato il figlio nella scuola di via Escrivà, continuo di via Orto dei Limoni accanto alla caserma Sommaruga – Hanno guadagnato 20 euro, io ho speso 70 euro di vetro e documenti e effetti personali. La leggerezza costa».

Il bottino preferito restano comunque le ruote. Cioè l’intero treno di gomme, comprensivo di cerchi. «Specie se in lega, più di valore», spiega il meccanico. A chiarire invece la dinamica è sempre l’anonimo utente su Inciviltà a Catania. «Il primo ladro alza leggermente la macchina dal parafango anteriore mentre il secondo provvede a mettere una pietra proprio sotto l’ammortizzatore per lasciarla sollevata. Si procede svitando i bulloni delle ruote e si fa scivolare la ruota tirandola, è sufficiente che il mattone crei anche un solo centimetro di spessore tra la ruota e il pavimento». Allo stesso modo nella parte posteriore dell’auto. «Un treno di gomme costa in media 200 euro – spiega il meccanico – ma con i cerchi si arriva ad almeno il doppio. Il tutto invece viene rivenduto a poco, circa 100, 150 euro».

A poco serve anche installare dei bulloni antifurto. «È vero, si possono smontare perché le chiavi apposite vengono vendute – continua il tecnico – In generale tutti gli antifurti servono solo da deterrente, fanno perdere del tempo ma non evitano del tutto il furto, se il ladro è esperto». «La refurtiva viene rivenduta come ricambi oppure restituita dietro compenso», specifica l’utente sulla pagina Facebook. E anche questa informazione viene confermata dal meccanico, che aggiunge: «Dovremmo essere noi per primi a rifiutarci di fare un lavoro quando un cliente ci dice “E ora i roti i ‘ccattamu o spascio” oppure “i ‘truvamu“; perché di solito significa che sono appunto rubate».


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