Lapidi che si staccano, visitatori costretti a lasciare i fiori a diversi metri di distanza per la paura della caduta del calcestruzzo. È la situazione del campo santo paternese, che ai disagi della mancata manutenzione ne aggiunge un altro: non c'è più spazio per altri defunti. Il piano cimiteriale dovrebbe essere la soluzione
Paternò, degrado al cimitero monumentale Due famiglie si contendono lo stesso loculo
Cade a pezzi il cimitero monumentale di Paternò. Sono diverse le lapidi che si sono staccate dai loculi della zona denominata Cappuccini. E negli edifici che ospitano le nicchie manca la manutenzione ordinaria. Tanto che alcune zone sono state transennate per impedire l’accesso al pubblico, e molti dei visitatori preferiscono stare lontano dai loculi che ospitano i loro cari, depositando i fiori a diversi metri di distanza. Una situazione di degrado, alla quale si aggiunge un altro dato: i loculi sono finiti e di spazio per nuove sepolture, al momento, non ce n’è. E quindi le tombe vanno condivise.
Basta avvicinarsi ai casermoni che ospitano le nicchie già esistenti per osservare come
il cemento sia tutto corroso e lo scheletro in ferro dell’edificio ormai visibile a occhio nudo. In alcuni loculi è addirittura possibile osservare la bara, o quello che di essa rimane. Tuttavia, somme necessarie per sistemare i loculi in tempi brevi il Comune non ne avrebbe. E sembra davvero difficile, quasi una utopia, avviare i lavori in tempi celeri. L’unica soluzione che per il momento potrebbe essere adottata è quella di transennare la zona e renderla così inaccessibile, in attesa di tempi migliori.
Nel frattempo, il consiglio comunale ha finalmente approvato, dopo due anni di sollecitazioni, il nuovo piano cimiteriale. Ponendo di fatto le basi per eliminare il disagio per gli utenti, derivante dalla mancanza di loculi per dare degna sepoltura ai cari appena deceduti. In questi due anni, i defunti privi di tombe o loculi di proprietà sono stati seppelliti in altre tombe o in loculi presi in prestito.
Con le conseguenze che si sono rese evidenti nei giorni scorsi, proprio al cimitero monumentale: un uomo morto da qualche giorno doveva essere seppellito, momentaneamente, in un loculo preso in prestito e indicato dai servizi cimiteriali. Il destino ha voluto, però, che il legittimo proprietario della nicchia morisse anche lui in quel periodo. Ebbene: per difetto di comunicazione, il giorno della tumulazione del proprietario del loculo si sono incontrati, davanti alla bara, i familiari di quest’ultimo e quelli dell’uomo seppellito lì qualche giorno prima. Una situazione paradossale: due nuclei familiari arrabbiati che si contendevano uno spazio, sbraitando contro gli uffici comunali.
Solo dopo qualche ora, l’imbarazzante fuori programma di una normale sepoltura è stata risolto. Gli operai del Comune hanno disseppellito la bara intrusa, e hanno girovagato per il cimitero finché non le hanno trovato un’altra sistemazione, ancora una volta provvisoria. Consentendo così, però, la tumulazione dell’altro morto, proprietario — lui sì — del loculo.
Ma casi come questo dovrebbero essere scongiurati. Il nuovo piano cimiteriale consentirà di rendere disponibili 384 tombre con 1920 posti, 80 cappelle con 1280 posti e 11 cappelle per le confraternite con 880 posti. E infine 2726 loculi che saranno assegnati in base alle esigenze. Un piano comporterà lavoro per le imprese locali, miglioramento dei servizi nei cimiteri, ed entrate finanziarie per il Comune.