Pulvirenti non vende, l’acquirente si defila Cosentino resta ma autonomia a Delli Carri

Tutto resterà immutato all’interno della società Calcio Catania. Naturalmente, salvezza permettendo. Il presidente Antonino Pulvirenti ha deciso di non vendere il club. Per lo meno, non alle condizioni finora proposte dai due diversi gruppi di investitori che, dallo scorso Marzo, avevano avviato i passaggi di rito che precedono ogni trattativa di cessione delle quote societarie. Nelle valutazioni complessive, l’ostacolo è costituito dal prezzo di acquisto di Torre del Grifo, il centro sportivo su cui il Catania ha investito oltre 50 milioni di euro (e sul quale grava un mutuo contratto con il Credito sportivo. Il Catania deve ancora pagarne circa la metà).

Uno dei gruppi in gioco, secondo le informazioni raccolte da MeridioNews, una volta conclusa l’acquisizione del club avrebbe poi affidato l’incarico di direttore generale a Pietro Lo Monaco. Proprio negli ultimi giorni l’ex dirigente del Catania, che ha già annunciato il suo disimpegno dal Messina (di cui era presidente), secondo la stampa nazionale è prossimo all’acquisto della Ternana, club di serie B.

Confermatosi alla presidenza del club, Pulvirenti dovrà adesso decidere quali cambiamenti operare a proposito delle cariche dirigenziali. MeridioNews, già lo scorso febbraio aveva riportato la notizia dell’avvenuto passaggio dei poteri esecutivi dall’attuale amministratore delegato Pablo Cosentino al neo-entrato direttore sportivo Daniele Delli Carri. Uomo di calcio molto vicino ad Alessandro Moggi (ex presidente della Gea), che aveva già stretto rapporti col Catania sia in veste di presidente della Gea World (società che valorizza il brand dei club sportivi) sia come procuratore degli attaccanti Calaiò e (poi) Maniero.

L’avvicendamento, sebbene rimasto ufficioso, è stato testimoniato nei fatti dalle inedite strategie adottate nel mercato di gennaio. Passaggio di consegne successivamente avvalorato dall’esonero del preparatore atletico Gianpiero Ventrone e dall’incarico affidato a Massimo Neri (che proprio alla Juventus, l’ultimo anno della gestione Moggi, aveva sostituito Ventrone). Non tralasciando un altro aspetto: la presenza sempre meno costante di Cosentino a Torre del Grifo, al Massimino e agli altri impegni di squadra e società.

A questo punto, a meno di clamorosi colpi di scena legati alla permanenza in serie B, Pablo Cosentino dovrebbe restare in carica come dirigente apicale, con facoltà di esprimere l’ultima parola sulle scelte di calciomercato effettuate da Delli Carri. Pulvirenti manterrà il potere di veto, avuto già nelle passate gestioni. 

Sulle scelte sportive, andrà ridefinita la posizione dell’argentino Diego Caniggia (uomo di fiducia di Cosentino e fratello di Claudio, di cui lo stesso ad del Catania fu procuratore), attualmente direttore dell’organizzazione sportiva. È probabile che Caniggia venga riconfermato nel ruolo di responsabile del reparto sportivo. L’argentino però dovrà occuparsi dello scouting dei giovani e dovrà gestire anche i risvolti delle cessioni temporanee dei sudamericani Leto, Sauro, Spolli, Monzon, Cabalceta e Rolin. Riguardo al resto della programmazione sportiva, che la dirigenza deve ancora tracciare, il mandato verrà affidato a Daniele Delli Carri. L’obiettivo resta la serie A. Primo passo, l’incarico del nuovo allenatore. Poi bisognerà valutare quali giocatori tenere e quali sostituire.  


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A meno di clamorosi colpi di scena legati alla permanenza in serie B, Pulvirenti sarà ancora il presidente del Catania nella prossima stagione. Le due proposte di acquisto sono state bocciate, l'ostacolo è costituito dal costo proibitivo di Torre del Grifo. Cosentino resterà ma con poteri meno ampi, più spazio per Delli Carri, uomo di fiducia di Alessandro Moggi. Da ridefinire i compiti di Diego Caniggia.

A meno di clamorosi colpi di scena legati alla permanenza in serie B, Pulvirenti sarà ancora il presidente del Catania nella prossima stagione. Le due proposte di acquisto sono state bocciate, l'ostacolo è costituito dal costo proibitivo di Torre del Grifo. Cosentino resterà ma con poteri meno ampi, più spazio per Delli Carri, uomo di fiducia di Alessandro Moggi. Da ridefinire i compiti di Diego Caniggia.

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