Paternò, intimidazione a un imprenditore In fiamme macchina e vetrina di un autonoleggio

Si respira un clima decisamente pesante a Paternò, dove sono in netto aumento da oltre un mese i casi di cronaca nera quali furti, rapine, atti vandalici e atti intimidatori. L’ultimo di questi fatti è avvenuto la notte scorsa, dove ignoti hanno lanciato due avvertimenti, due messaggi inequivocabili ai titolari di una agenzia di autonoleggio, con sede nella cittadina paternese in via Vittorio Emanuele. Due atti intimidatori, su cui in queste ore stanno indagando i carabinieri della compagnia di Paternò: due le ipotesi che i militari dell’arma stanno vagliando, senza tuttavia trascurarne altre: racket oppure vendetta legata all’attività lavorativa dei titolari. 

Il primo messaggio è arrivato a mezzanotte e mezzo, quando ignoti hanno cosparso di benzina il cofano di una Mercedes Classe A, parcheggiata in via Rovigo, nel quartiere San Biagio; gli incendiari hanno anche bruciato una carcassa di un televisore 40 pollici, che si trovava a pochi metri dall’autovettura. Un elettrodomestico in disuso lasciato, forse in quella via, da qualche residente per essere raccolto e poi smaltito. Allertati dai residenti, sul posto in pochi minuti si sono diretti gli uomini del 115 del distaccamento di Paternò e i carabinieri della locale compagnia. Il pronto intervento dei pompieri ha evitato guai maggiori. Secondo gli inquirenti il messaggio lasciato al proprietario del mezzo è molto esplicito: «Se volessimo, siamo pronti a bruciare tutto». 

Mentre erano in corso i sopralluoghi, un’altra chiamata è giunta alla centrale operativa del 115, avvisando che la vetrata di un’agenzia di autonoleggio era avvolta dalle fiamme. Immediatamente i pompieri si sono diretti in via Vittorio Emanuele. Da un accurato sopralluogo è emerso chiaramente il fatto che la vetrata era stata cosparsa di liquido infiammabile. Sul luogo del secondo rogo i carabinieri hanno appurato che l’agenzia oggetto dell’attentato era di proprietà della stessa persona alla quale, poco prima, ignoti le avevano appiccato il fuoco alla macchina. 

I carabinieri della compagnia di Paternò hanno interrogato le vittime dei due attentati e hanno proceduto alla visione delle immagini del sistema di video sorveglianza presenti in zona. Non si esclude nulla; gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Un altro atto intimidatorio, a quanto sembra non collegato, si era verificato tre giorni fa, sempre nel quartiere San Biagio. Due individui a bordo di uno scooter bianco hanno esploso quattro colpi di pistola contro una Fiat Doblò, parcheggiata in via Lodi. Successivamente i due  sono fuggiti ad alta velocità facendo perdere le proprie tracce. Il proprietario del mezzo è un bracciante agricolo che è stato subito sentito dai carabinieri che stanno conducendo le indagini. Due le ipotesi al vaglio: dissidi legati nell’ambito familiare o contrasti nel mondo del lavoro. 


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Un messaggio che per gli inquirenti sembra chiaro: «Se volessimo, siamo pronti a bruciare tutto». Ieri notte una vettura di proprietà di un commerciante e la vetrata della sua agenzia di mezzi a noleggio sono state date alle fiamme. I carabinieri hanno interrogato le vittime per ricostruire il possibile movente

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