Alle due figure che fino a pochi giorni fa guidavano la squadra rossazzurra sono stati ritirati i passaporti. Le esigenze cautelari sono state considerate attenuate dopo le loro dimissioni, ma il gip ha imposto il divieto di espatrio. L'ex presidente e l'ex ad, coinvolti nell'inchiesta I treni del gol, sono accusati di truffa e frode sportiva
Revocati domiciliari a Pulvirenti e Cosentino Combine Catania, disposto obbligo di firma
Revocati i domiciliari, ma imposto l’obbligo di firma. E, inoltre, è stato disposto il ritiro dei passaporti. È quanto deciso dal giudice per le indagini preliminari Fabio Di Giacomo per Antonio Pulvirenti e Pablo Cosentino, rispettivamente ex presidente ed ex amministratore delegato del Calcio Catania che dal 23 giugno si trovavano ai domiciliari con l’accusa di truffa e frode sportiva. I due, assieme all’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri e altre quattro persone, sono coinvolti nell’inchiesta I treni del gol e accusati di aver comprato cinque partite del campionato di calcio di serie B.
Per Pulvirenti e Cosentino il gip considera attenuate le esigenze cautelari dopo le loro dimissioni. «Pablo Cosentino non ha più rapporti con il Catania Calcio», ha garantito il suo legale, Carmelo Peluso. Il contratto dell’amministratore delegato, infatti, è scaduto il 30 giugno. L’ex patron si è dimesso pochi giorni prima.
Gli ex vertici della squadra hanno l’obbligo di firma quattro giorni alla settimana in un ufficio della polizia e il divieto di espatrio. Antonio Pulvirenti ha confessato di aver acquistato gli incontri, mentre Cosentino ha negato ogni coinvolgimento.