Officine dello zucchero, dal chiosco a Eataly La scommessa di tre giovani di S.G. La Punta

«Inseguiamo un sogno di rivalsa contro un sistema viziato che porta gli imprenditori a lasciare l’Italia». A spiegare con queste parole la nascita della propria azienda è Salvatore Russo. Il giovane ha fondato insieme ai soci Enzo Giammona e Cinzia Vitali la ditta Officine dello zucchero da poco più di un anno e ha deciso di non seguire la tendenza di investire all’estero, puntando piuttosto sul territorio. «Abbiamo sede a San Giovanni La Punta, alle pendici dell’Etna», si inorgoglisce Russo. Officine dello zucchero si occupa di produrre e distribuire gli sciroppi, «elemento di tutta tradizione della cosiddetta Catania da bere», ma anche marmellate e miele. E la recente storia dell’azienda si è arricchita dell’interesse espresso dal brand Eataly che per tutto il mese di luglio ha riservato ai giovani puntesi un’area all’interno della Fiera del Levante di Bari

La partnership con il colosso tricolore del settore enogastronomico è stata a lungo cercata proprio da Salvatore Russo, che nell’azienda riveste il ruolo di esperto di sviluppo e ricerca di nuovi mercati, ed è destinata ad avere seguito. «Eataly ha subito riconosciuto nei nostri sciroppi tre elementi che sono presenti anche nella sua filosofia di mercato: qualità, tradizione e artigianalità», spiega Russo. Che confida: «Probabilmente a partire da settembre saremo anche a Eataly di Milano e Torino». 

«Quando io e i miei soci abbiamo deciso di dare vita all’azienda uscivano da precedenti esperienze lavorative che non ci davano soddisfazioni né la giusta sicurezza economica», ricorda. E precisa come la giusta ricetta della neonata azienda sia data dalle diverse competenze dei suoi titolari. «Vitali si occupa del settore amministrativo mentre Giammona ha in mano la filiera produttiva e artigianale», racconta. 

Enzo Giammona, inoltre, è uno dei titolari dell’omonimo chiosco di via Umberto e «gli sciroppi che produciamo vengono realizzati con la stessa modalità in cui li creava cent’anni fa il nonno del mio socio», racconta Russo. Che punta molto sul rapporto del prodotto commerciale con la tradizione dei chioschi catanesi perché «senza quella storia non ci sarebbe stato il nostro seguito». E continua: «Sebbene gli sciroppi si presentino in una veste nuova e più elegante, all’interno di una bottiglia in vetro di lunga ideazione, i catanesi ne riconoscono il sapore di sempre». 

Il motivo dell’artigianalità e della manualità è fondamentale in Officine dello zucchero, fin dal nome scelto per l’azienda dai suoi fondatori. «Era febbraio e davanti a una bottiglia di vino abbiamo iniziato a pensare a un nome che desse l’idea di qualcosa fatto a mano e un’officina che lavora sullo zucchero ci è sembrata subito perfetta», ricorda. «La soddisfazione di investire in qualcosa del nostro territorio proprio all’interno di esso è grandissima, nonostante i frutti di questo progetto li stiamo raccogliendo per lo più a Bari». 

A essere proibitivo è «il fatto che il catanese è abituato a spendere molto meno del costo di una nostra bottiglia per gustare lo sciroppo ma – continua Russo – non mancano i casi in cui il prodotto viene comprato per essere regalato a parenti e amici che vivono fuori dalla Sicilia». A intrecciare la tradizione con l’innovazione sono anche i gusti degli sciroppi prodotti che vanno dal classico mandarino all’ananas e all’anguria, all’interno di una gamma di 15 diverse proposte. L’obiettivo ultimo, nonostante le buone intenzioni di operare sul territorio, tradisce la volontà di incrociare nuovi mercati: «Puntiamo agli Stati Uniti d’America e agli Emirati Arabi Uniti», conclude. 


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