Calcio Catania, presentata la nuova dirigenza «Situazione drammatica, guardiamo al futuro»

La situazione del Calcio Catania «è drammatica» ma «non è allarmante». Queste alcune delle parole utilizzate dai nuovi dirigenti del club che si sono presentati oggi alla stampa a Torre del Grifo. All’amministratore unico Carmelo Milazzo, nominato vertice della società subito dopo le dimissioni di Antonino Pulvirenti, si aggiungono tre collaboratori. Direttore generale sarà Giuseppe Bonanno, che torna «dove ho trascorso gli ultimi dieci anni della mia carriera», salvo allontanarsi la scorsa stagione «per le divergenze nel modo di operare del club», quando ad amministrarlo era Pablo Cosentino. Sotto di lui lavoreranno Marcello Pitino (che aveva già diretto il settore giovanile), col ruolo di responsabile del settore sportivo, e Fabrizio Ferrigno, dirigente dell’Acr Messina sotto la presidenza di Pietro Lo Monaco. L’ex direttore generale che conosce bene anche Bonanno e sarebbe interessato a rilevare la società.

Tre volti non nuovi, che sono entrati a fare parte di una «una società che vuole scrivere una nuova pagina di storia», ma è ancora espressione della vecchia proprietà capeggiata da Antonino Pulvirenti e progetta un campionato «senza grosse pretese». L’intenzione è «guardare al futuro», sul quale però incidono e incideranno «le malefatte del passato», oltre che «le perdite economiche causate dalle due retrocessioni» dalla serie A alla Lega Pro, e pure «la possibile cessione del club». Il Catania ha di recente ammesso un rosso a bilancio di diversi milioni di euro, con cui la società ha giustificato il licenziamento di dieci dipendenti. Ma «non c’è nulla di allarmante – secondo l’amministratore unico Carmelo Milazzo – bisogna solo adeguarsi alla dimensione economica della Lega Pro». La riuscita del riassetto finanziario passa «dalla vendita di almeno sette giocatori – sostiene Bonanno – ai quali lo scorso anno è stato promesso uno stipendio anche dieci volte superiore alla media che c’è in Lega Pro». E che pesano così tanto sul bilancio che «se rimanessero al Catania sarebbe difficile guardare al futuro e allestire la squadra che abbiamo in mente».

Oltre che alle ragioni economiche, gli obiettivi sono influenzati dalle decisioni della giustizia sportiva, legate allo scandalo I treni del gol. «È un conto aperto col passato – continua Bonanno – che incide sul nostro possibile futuro». Il tribunale federale ha disposto 12 punti di penalizzazione da scontare in Lega Pro, ma il Catania ha fatto ricorso per ridurli: «Sette punti sarebbero accettabili e ci permetterebbero di guardare la classifica con ottimismo». Fatta chiarezza sul futuro, la nuova dirigenza si occuperà di «dare continuità sportiva al progetto». Nei programmi c’è «comprare dei giocatori importanti per la Lega Pro e disputare un campionato senza grosse pretese». Considerato pure che «siamo in ritardo sia nelle trattative che nella condizione atletica – dice Marcello Pitino, e di conseguenza – non sarà facile recuperare subito la penalizzazione perché tutte le nostre avversarie saranno più pronte di noi a inizio campionato». Il Catania non sa ancora con certezza in quale girone della Lega Pro sarà iscritto. Ma al meno 12 punti potrebbero aggiungersene altri a causa di alcuni ritardi nei pagamenti degli stipendi dei calciatori. Oltre al danno sportivo andrà inoltre «recuperata anche la credibilità», il danno di immagine causato dagli scandali. «Si sistemerà tutto col tempo – assicura Bonanno – com’è capitato a società e personaggi un tempo coinvolti in certe malefatte e che adesso puntano il dito verso di noi».

L’altra incertezza che «non rende lavoro facile a questa dirigenza», è lo stato delle trattative per la cessione del club e il disimpegno di Pulvirenti. «Nessun offerente ha dato le garanzie minime richieste – risponde Bonanno, che aggiunge – non mi risulta l’interesse di alcun gruppo di investitori». Ma passato il microfono a Milazzo, l’amministratore unico precisa: «Sono stati presi due contatti, ma siamo ancora alle origini del possibile avvio di una trattativa». Il riferimento è a una cordata di imprenditori argentini e a una capeggiata da investitori locali. Finché il passaggio non ci concretizzerà «è nostro dovere lavorare come fatto negli ultimi mesi – che il dirigente di vertice della società giudica – terribili, per mandare avanti il club». Impresa per la quale «avremo bisogno dell’aiuto dei catanesi», a cui la società ha presentato la campagna abbonamenti. Nonostante le contestazioni alla proprietà e la scarsa affluenza registrata al Massimino nelle ultime partite: «Sono convinto che i nostri tifosi capiranno il momento di difficoltà e apprezzeranno i nostri sforzi», afferma Milazzo. Che indica tra «cinquemila e i 10mila abbonati» la quota di tessere attesa dalla società. Le sottoscrizioni partiranno il 24 agosto. Il prezzo varia dai 50 euro in curva per arrivare ai 250 euro in tribuna A.


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