Aeroporti, Catania tra quelli di rilevanza strategica La decisione di Delrio per l’«interesse nazionale»

Si parla dell’aeroporto di Catania a Palazzo Chigi. Una riunione del consiglio dei ministri, guidata dal primo ministro Matteo Renzi, è servita a definire gli aeroporti di «interesse nazionale», tenendo conto delle «dimensioni, della tipologia del traffico, dell’ubicazione territoriale e del loro ruolo strategico». Sono 38 in tutto gli scali italiani che il governo ha individuato come più rilevanti. Nella lista più corposa, oltre al Vincenzo Bellini di Catania, entra anche il terminal di Comiso. Accanto a questo elenco, però, ce n’è anche un altro: quello dei 12 aeroporti ai quali spetterebbe un posto di primo piano nello sviluppo nazionale: Milano Malpensa, Torino, Venezia, Bologna, Firenze/Pisa, Roma Fiumicino, Bari, Napoli, Lamezia Terme, Palermo, Cagliari e Catania

«Il provvedimento è finalizzato allo sviluppo del settore all’interno di una governance che contemperi le esigenze della domanda del traffico nazionale e internazionale con quelle di sviluppo dei territori, di potenziamento delle infrastrutture necessarie, di utilizzo proficuo delle risorse pubbliche impiegate e di efficientamento dei servizi di navigazione aerea e degli altri servizi resi in ambito aeroportuale», si legge nel resoconto di Palazzo Chigi. Che accoglie una proposta presentata dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.  

A pesare nella decisione di Renzi e dei suoi – che ricalca, ampliandola, quella fatta a suo tempo dall’ex ministro dei Trasporti Maurizio Lupi – ci sono state anche le «previsioni dei progetti europei della rete Transeuropea dei trasporti». Cioè il piano di investimenti, su base decennale, ai quali l’Europa darà priorità nello sviluppo delle infrastrutture. Ma proprio da questa programmazione europea Catania era stata esclusa nel 2013. Quando il parlamento europeo, nello stilare l’elenco Core network Ten-t, aveva definito quello di Fontanarossa uno scalo «non prioritario». Il primo cittadino Enzo Bianco, intanto, ringrazia Delrio e Renzi. Ma precisa: «Non si tratta di un regalo visto che lo scalo è il maggiore del Meridione e si è guadagnato il riconoscimento grazie al lavoro svolto e alle cifre di crescita registrate».


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