Alfano a Catania, il Viminale: «Un’imbecillità» Il blogger: «Caso grave, è tutto documentato»

«Ora ci limitiamo a dire che è un classico caso in cui la malafede, per eccesso, sconfina in imbecillità. Valuteremo azioni legali risalendo a chi ha per primo dato la notizia e a chi l’ha diffusa». A qualche giorno dalla pubblicazione del post nel quale viene ricostruita la visita del ministro Angelino Alfano a Catania – con tanto di piazza Duomo presidiata, piazza Manganelli sgomberata e la presunta partecipazione a una festa privata -, il Viminale reagisce con una nota durissima. «Fin qui si è ritenuto superfluo smentire la colossale assurdità di quanto detto, peraltro anche da fonti di stampa notoriamente non credibili», scrivono dal ministero; ma dopo la presentazione di un’interrogazione parlamentare promossa dal deputato di Alternativa Libera Walter Rizzetto la tensione causata dalla vicenda sale. 

Alfano ha preso parte alla festa della polizia, celebrata martedì scorso per la prima volta a Catania. Un evento istituzionale che avrebbe avuto una conclusione privata: la presunta partecipazione del ministro al party di inaugurazione di un locale in via di Sangiuliano, il Pitti. Per questo motivo la zona di piazza Manganelli sarebbe stata interamente bloccata, con il parcheggio interdetto ai residenti, alcuni dei quali sono stati multati. Un’area che sarebbe stata trasformata in un parcheggio riservato ai partecipanti alla festa. A raccontarlo è stato il blogger Massimo Malerba in un post online che in poche ore ha avuto centinaia di condivisioni

«Mi sembra assurdo, un caso unico, grave», dichiara Malerba a MeridioNews. «Il Viminale si scaglia così pesantemente e offensivamente contro un blog. Il tono della nota è poco istituzionale: si parla di imbecilli, malafede, si minacciano querele», elenca il blogger. E assicura: «Noi – dice riferendosi al piccolo gruppo con il quale gestisce lo spazio virtuale – continueremo a cercare chiarezza su questa vicenda, su quanto è successo quel giorno a Catania». 

Pochi giorni dopo la pubblicazione del post, il deputato Rizzetto ha avanzato la richiesta di chiarimenti in parlamento. Il deputato si chiede se «l’evento in questione sia stato caratterizzato da un inconcepibile sfarzo, reso evidente, tra l’altro, non solo dalla presenza di una moltitudine di vetture di servizio, ma addirittura anche di una Lamborghini con i colori d’istituto di proprietà dello Stato». Altro interrogativo riguarda i fondi utilizzati, «a quanto ammonta complessivamente la somma utilizzata per coprire le spese organizzative dell’evento – scrive Walter Rizzetto – comprensive delle indennità di missione, delle strutture alberghiere e ricettive impiegate per ospitare le alte cariche dello Stato partecipanti». L’ultima domanda rivolta ad Angelino Alfano è «se non ritenga che l’evento in questione abbia cagionato un ingiusto disagio ai cittadini che hanno subito multe e rimozioni delle vetture, perché non debitamente avvisati del disposto divieto di sosta straordinario».

Il deputato ha replicato anche alla nota del ministero: «Immagino che una riflessione seria rispetto al modus operandi del titolare dell’Interno sia quanto meno auspicabile», ha scritto su Facebook. «Lo scenario era quello, documentato da diverse fotografie e video», sostiene Massimo Malerba. Che parla anche delle «centinaia di messaggi di persone che mi hanno testimoniato la loro solidarietà. Significa che c’è consenso a questo lavoro di chiarezza che abbiamo avviato».  


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