Consiglio, per due volte senza numero legale  In sospeso 520mila euro di debiti fuori bilancio

Solo dieci consiglieri per discutere trenta punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di Catania. È questo il dato che emerge dal senato cittadino etneo di ieri dove, in prima e in seconda chiamata, manca nuovamente il numero minimo di consiglieri presenti in aula. Nonostante all’ordine del voto figurassero 25 debiti fuori bilancio, sistemati però subito dopo la variante a un elettrodotto in zona Pantano D’Arci-Zia Lisa e a un parere sul riassetto di una stazione elettrica a Librino. «Questa maggioranza non esiste più, lo volete capire?», urla l’esponente dell’opposizione Manlio Messina durante lo scioglimento della seduta. A fronte di una fase delle comunicazioni molto vivace e partecipata. Anche grazie a una protesta di residenti del centro storico del gruppo Catania – Sviluppo partecipato che chiedono da tempo maggiore sicurezza nell’area.

Diciannove debiti fuori bilancio emessi dall’ufficio Famiglia e politiche sociali risalenti al 2000, tre dal ramo Ecologia e ambiente per un totale di oltre 410mila euro per gli anni dal 2005 al 2007 e uno che supera la somma di 110mila euro nei confronti del corpo di polizia municipale, quest’ultimo sviluppato a seguito di una fattura non pagata dal Comune nel 2009. Elenco al quale si aggiungono altri due debiti dell’ente con l’etichetta manutenzioni. Di questi, uno verso lo stadio Angelo Massimino per lavori di messa in sicurezza della struttura dopo gli scontri delle tifoserie nella gara Catania-Palermo del febbraio 2007. 

A mancare ai lavori dell’aula però non sono solo i consiglieri di Palazzo degli elefanti. I quali più volte lamentano la prolungata assenza degli assessori. «Marco Consoli, Salvo Di Salvo e Rosario D’Agata sono carne da macello dell’amministrazione perché sono gli unici che si presentano in aula a prendersi le lamentele dei consiglieri», attacca il vicepresidente del Consiglio Agatino Tringale. È sua l’interrogazione che, dopo l’intervento dell’esponente del Pd Niccolò Notarbartolo in merito al sequestro della discoteca Empire, registra la maggiore attenzione della giunta. 

«Come si sta muovendo l’amministrazione in merito alla segnalazione della presenza in via Cristoforo Colombo di un ex cementificio di diverse migliaia di metri quadrati con un’ampia copertura in eternit?», chiede Tringale. «Quali interventi si stanno predisponendo per la messa in sicurezza dell’area e per la salvaguardia della salute dei cittadini?», continua. La replica della giunta è affidata a D’Agata, che dichiara: «Il Comune sull’eternit non ha possibilità di intervento ma ha una convenzione con alcune ditte specializzate. Ciò non esclude la possibilità, in caso di emergenza, di fare intervenire gli uffici Ecologia e ambiente». 

E a proposito di emergenza, è il consigliere Notarbartolo che interviene sulla notizia – circolata negli ultimi giorni – di un ipotetico mancato collaudo del nuovo assetto del Tondo Gioeni. «In un’intervista a Livesiciliacatania il direttore dei lavori Rosario Mirone dice che il collaudo non c’è stato. Considerato l’uso massiccio che fa la città dell’opera mi auguro che la situazione non sia questa», afferma l’esponente del Pd. «I collaudi sono stati fatti in corso d’opera con ispezione a traffico aperto da parte dei tecnici inviati dalla Regione Siciliana. Quello finale verrà fatto alla chiusura dell’attività che riguarda la circonvallazione», conclude il titolare all’Urbanistica Di Salvo.


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