Maltempo, Comuni criticano la Protezione civile «Allerta meteo da allarme rosso, non arancione»

«Oggi la situazione era da allarme rosso mentre settimana scorsa – quando era scattato il codice rosso, ndr – sarebbe bastato quello arancione», spiega a MeridioNews l’assessore Luigi Bosco, che al Comune di Catania ha la delega alla Protezione civile. Sindaci e amministratori comunali del Catanese si lamentano delle previsioni della protezione civile sull’ultima allerta meteo, scattata oggi. Nell’acese è esondato un torrente, all’altezza di Giarre è stato chiuso un tratto dell’autostrada. Nel capoluogo etneo l’aeroporto è rimasto chiuso per diverse ore e allagamenti sono stati registrati in quasi ogni parte della città

Il sindaco di Catania Enzo Bianco – che ha di recente criticato il sistema dell’allerta meteo, chiedendo una riforma – ha disposto le scuole restassero aperte. «Le previsioni meteo non sono una scienza esatta – dice l’assessore Bosco – ma se fossimo stati informati delle reali condizioni che avremmo dovuto fronteggiare, secondo me sarebbe stata disposta la chiusura degli istituti». Sul capoluogo etneo sono caduti «400 millimetri d’acqua nella sola giornata di oggi. 700 nelle ultime due settimane – conclude Bosco – quando invece la media annuale si era finora fermata a 600 millimetri»

«Siamo in piena emergenza, che vuole? – risponde Filippo Drago, sindaco di Aci Castello – Non posso che lamentarmi con la Protezione civile per quello che sta succedendo». Secondo il primo cittadino «la situazione è molto più grave di quella prevista con l’allerta di colore arancione». Perché l’imprevisto non si ripeta «ci sarebbe solo bisogno della strumentazione giusta per fare delle previsioni corrette». Domani ad Aci Castello le scuole resteranno chiuse.

Gli istituti sono rimasti aperti anche ad Acireale, che ha poi deciso «di fare rimanere studenti e studentesse custodite negli edifici scolastici, senza limiti di tempo», per evitare che i genitori andassero a prenderli all’uscita, mettendo a rischio la loro stessa incolumità. «Il Comune deve regolarsi sulle criticità previste dalla protezione civile – spiegano dal Comune – ma la realtà dei fatti visti oggi dice tutt’altro». Il torrente Lavinaio-Platani ha esondato in più punti e «i vigili urbani non sono abbastanza per affrontare tutte le emergenze riscontrate».

Lamentele pure da Giarre. «La gravità dell’emergenza era del tutto inattesa», afferma il vicesindaco Salvo Patanè. Che non risparmia critiche alla gestione dell’allerta meteo: «Le criticità sono da allarme di colore rosso mattone e non arancione», come diffuso dal bollettino di martedì. Imprevisto che «ha comportato numerose difficoltà nell’affrontare gli effetti delle piogge». Sono saltati numerosi tombini, un tratto della via principale è stato chiuso, il torrente Macchia ha rotto gli argini e trascinato con sé una vettura.


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