Una porzione di un vecchio edificio storico è franata, a seguito del maltempo dei giorni scorsi. Un crollo annunciato, in un tratto che era stato chiuso al traffico dal Comune dieci giorni fa, per «motivi di pubblica incolumità». Adesso il sindaco Enzo Bianco chiede ai proprietari degli immobili la messa in sicurezza
San Berillo, crolla muro del ‘700 in via Carramba «È un miracolo che non ci sia stato nessun ferito»
«Il Comune sta aspettando che l’intero quartiere si accartocci su sé stesso?». La provocazione è di una residente di via Carramba e arriva dopo il crollo del muro esterno di un vecchio palazzo del ‘700. Il cedimento della struttura perimetrale si è verificato domenica scorsa, in seguito al rigonfiamento di una parete per via del nubifragio che ha interessato la città. «Ero seduta sull’uscio di casa mia, è un miracolo che non mi sia fatta niente», spiega la cittadina. La donna ha una marcata cadenza sudamericana, vive e lavora a San Berillo solo da qualche anno. «Ma da quando ci sto ho capito che la città tratta le persone che stanno qua come animali».
E fa un esempio: «Dopo il crollo, i vigili del fuoco sono arrivati solo in tarda serata mentre – sottolinea la donna – io avevo segnalato l’emergenza poco dopo l’ora di pranzo». Non si scompone solo perché nessuna delle persone che, come lei, spesso staziona in quel tratto è rimasta coinvolta dai detriti che si sono riversati sulla strada per oltre la metà dei suoi due metri di larghezza. E che sono ancora lì a unirsi a quelle motivazioni di pubblica incolumità che avevano portato il Comune a interdire il tratto al traffico pedonale e veicolare, poco meno di dieci giorni fa. Non senza polemiche da parte della società attiva del quartiere.
Motivo per cui la frana di via Carramba non passa inosservata all’amministrazione. Il giorno seguente al crollo, infatti, il sindaco Enzo Bianco firma un’ordinanza sindacale che sottolinea il pericolo di crollo di un gruppo di edifici – dal civico 2 al 20 – della traversa in questione. Area per cui il primo Cittadino richiede di procedere a lavori di messa in sicurezza degli immobili pericolanti. Con responsabilità dei proprietari e dei conduttori dei palazzi. Di cui si allega, in calce al documento, la lista dei nomi con l’ingiunzione di procedere ai primi sopralluoghi e al consolidamento entro e non oltre lo scadere di trenta giorni dall’ordinanza. «Doveva crollare un muro per convincere l’Ente che la soluzione per via Carramba non è la chiusura ma la messa in sicurezza?», attacca Roberto Ferlito del Comitato cittadini attivi San Berillo.
La dichiarazione di Ferlito si lega a doppio filo con la polemica in merito all’atto comunale che dieci giorni prima decretava la chiusura ad automobili e pedoni di via Carramba. In via del tutto straordinaria e per questioni di pubblica incolumità. «In quell’occasione abbiamo ribadito che quella misura risolve i problemi a San Berillo, e l’episodio di domenica conferma la nostra idea», afferma Ferlito. Che precisa: «Siamo felici che non si sia fatto male nessuno ma, se non si interviene con tempestività e programmazione, la fortuna che abbiamo avuto domenica scorsa potremmo non averla un’altra volta». «E potremmo perdere per sempre pezzi importanti della storia», aggiunge Luigi Lipani che cura un archivio di immagini storiche su San Berillo.
«Al palazzo del muro che è franato in strada apparteneva una delle più belle balconate del quartiere, in stile ‘700 povero», racconta Lipani. «La via è una delle più antiche di tutto il rione, un tempo si chiamava via Rapisarda e – continua – si impiantava su un vecchio tracciato precedente al terremoto del 1693». Un bagaglio culturale che «varrebbe certamente più da curato che da abbandonato».