Castello Ursino, continua il dibattito sulla ztl Commissioni chiedono riapertura della strada

Un’istanza firmata dai componenti di due commissioni, Commercio e Viabilità, per chiedere di riaprire al traffico la porzione di piazza Federico di Svevia chiusa dall’amministrazione comunale pochi giorni fa. È quanto è emerso da una seduta congiunta delle due aree convocata stamattina e alla quale hanno assistito «tutti i commercianti della zona di Castello Ursino», racconta Ludovico Balsamo, consigliere comunale e presidente della commissione Commercio. «Sia la maggioranza che l’opposizione sono d’accordo nel firmare la richiesta: chiediamo con forza che venga ristabilito il transito per le auto», afferma. E specifica: «È giusto abolire la sosta e allontanare i cassonetti, magari restringere la carreggiata, ma la viabilità deve restare aperta». I commercianti lamentano «ingenti danni», e nel caso in cui non fossero ascoltati «sono pronti a mobilitarsi». Una questione diventata calda dopo le polemiche di ieri con l’associazione Gammazita. Che risponde: «Attaccano noi per attaccare le politiche dell’amministrazione. Ma non siamo noi a prendere le decisioni».

La micropedonalizzazione avviata dal Comune, su proposta delle associazioni che si occupano mobilità sostenibile, viene bocciata totalmente da Balsamo: «È un provvedimento studiato alla carlona – attacca – Un po’ come quello fatto in corso delle Province o l’abbattimento ponte Gioeni. Non è possibile, però, che la città pianga sempre decisioni di questo genere». Il provvedimento è stato criticato anche dall’associazione Gammazita, che attraverso uno dei suoi componenti ha proposto invece una ztl totale. «Bisogna chiudere al traffico tutta l’area, non solo quel pezzetto in cui è intervenuta l’amministrazione», ha dichiarato a MeridioNews Daniele Cavallaro. Scatenando così anche la reazione decisa di Roberto Tudisco, presidente della Fipet (Federazione italiana pubblici esercizi e turismo): «Quando si pedonalizza, bisogna sedersi insieme a parlarne», sostiene Tudisco.

«Non è accettabile che l’amministrazione colga spunti politici dalle associazioni e non si prendono in considerazione quelli provenienti dai commercianti, che vengono messi da parte – afferma categorico Ludovico Balsamo – Il mondo del volontariato deve essere l’ultimo da sentire». «Quello che è mancato nelle ultime settimane è stato un confronto con i commercianti che hanno rivalutato piazza Federico di Svevia – sostiene Tudisco – I loro meriti ci sono e vanno riconosciuti. La chiusura di una strada può decretare il fallimento di un’attività». Ludovico Balsamo precisa: «Non è un attacco personale nei confronti di Gammazita, apprezzo le loro iniziative, ma molti commercianti sono stati multati per aver messo un vaso di piante o non possono riqualificare un marciapiede. E loro hanno a disposizione un’intera piazza». «Noi andiamo incontro a sanzioni e multe per occupazioni di suolo pubblico. La legge è uguale per tutti, ci sono delle ordinanze da rispettare», gli fa eco il presidente Fipet. Il riferimento di entrambi è alla cosiddetta Piazza dei Libri, l’iniziativa creata circa un anno fa grazie al progetto Pari, per la «riappropriazione di spazi urbani», secondo quanto recita il bando.

«Quando siamo arrivati in piazza Federico di Svevia, la piazzetta davanti alla nostra sede era utilizzata per la sosta selvaggia – ricorda Daniele Cavallaro – Poi, dopo qualche mese, un ristoratore che adesso non c’è più e che aveva una visione più lungimirante dei suoi colleghi ha deciso di mettere dei vasi per evitare lo scempio quotidiano dell’area». Da quel giorno «abbiamo iniziato a prendercene cura, piantando fiori e ortaggi nei vasi, per rendere più accogliente e fruibile un luogo per i ragazzini del quartiere per i quali ogni giorno organizziamo laboratori e attività». Da lì alla partecipazione al bando della presidenza del Consiglio il passo è stato breve. «Il progetto Piazza dei Libri è un luogo destinato agli appassionati della lettura e delle arti narrative». I volontari hanno creato «una biblioteca all’aperto, con le donazioni dei lettori, un’emeroteca e uno spazio dedicato alla lettura e alla condivisione – conclude – realizzato attraverso il recupero di materiali di scarto e realizzato in laboratori di riuso». Secondo Gammazita, «l’attacco da parte della destra cittadina è chiaramente strumentale: attaccano noi per attaccare le politiche dell’amministrazione». Strumentalizzazioni rimandate al mittente: «Noi facciamo cultura e impegno sociale in un quartiere che amiamo e, comunque, per noi la politica è un’altra cosa».

Su un punto sia il presidente della Fipet che Gammazita sono d’accordo: «La soluzione presa dal Comune non serve a nessuno. Adesso è un ibrido», sottolinea Tudisco. Che però rincara la dose: «Pedonalizzare non è la panacea di tutti i mali, nemmeno per il problema dei parcheggiatori abusivi. Che semplicemente si sposteranno altrove».  La prossima settimana le commissioni Viabilità e Commercio incontreranno l’assessore al ramo Rosario D’Agata. «Dobbiamo fare dei sopralluoghi con i tecnici per valutare la situazione, capire come si è evoluta», dice dal canto suo l’esponente della giunta. «Controlleremo quali sono le criticità emerse e poi avvieremo una interlocuzione con le associazioni e i commercianti – anticipa D’Agata – Sulla base di questo vedremo se è necessario modificare qualcosa rispetto alla decisione presa». 


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