Il segretario regionale del Partito democratico commenta il dialogo telefonico, dell'aprile 2013, tra Enzo Bianco e l'imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo, già indagato per concorso esterno alla mafia. «Non trovo nulla di compromettente», spiega e anticipa per domani una conferenza stampa del primo cittadino
Intercettazione Ciancio-Bianco, parla Raciti (Pd) «Normale telefonata tra politico e imprenditore»
«È una normale telefonata tra un politico e un imprenditore». Così Fausto Raciti, segretario regionale del Partito democratico, commenta la notizia diffusa sulle pagine del nostro quotidiano dell’intercettazione tra Enzo Bianco e Mario Ciancio Sanfilippo. La telefonata, che risale al 18 aprile 2013, secondo il Ros dei carabinieri riguarderebbe il mega affare del Pua alla Playa di Catania. Un dialogo avvenuto quando Bianco non era ancora sindaco all’indomani dell’approvazione in consiglio comunale del Piano urbanistico attuativo variante Catania Sud. «Non vedo fatti che possano compromettere la sua onorabilità – prosegue Raciti – Inoltre, da quanto mi risulta, non penso che Ciancio sia stato in quella campagna elettorale un particolare sponsor politico dell’attuale primo cittadino».
Quello del Pua è un investimento da 300 milioni di euro, che insiste su una grossa fetta di terreni di proprietà dell’editore e direttore del quotidiano La Sicilia. A presentare l’unico progetto è stata la società Stella polare srl. Una ditta avviata nel 2005 da tre soci: il veronese Renzo Bissoli e i catanesi Salvatore Modica e Francesco Strano. Tutti e tre già noti agli inquirenti. «Non conosco le vicende di questa sigla – puntualizza Raciti – quando si parla di questo genere di cose, i sindaci si attengono alle procedure di legge, il lato giudiziario spetta ad altri». Proseguendo la sua analisi sulla vicenda, l’esponente dei democratici alla Camera dei deputati conclude: «Bianco si è attenuto alle procedure, non è indagato, quindi non vedo particolari problemi. Inoltre il provvedimento è stato votato a larga maggioranza. La vicenda Pua – precisa – è proseguita dopo quella telefonata in maniera travagliata, quindi non vedo una compromissione di Bianco».