Consiglio comunale, salta ancora convocazione Lavori fermi. «La giunta ci dia delibere da votare»

Per la seconda settimana consecutiva salta la convocazione del consiglio comunale di Catania. A prendere questa decisione sono stati, come da regolamento, i capigruppo dell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti e il vicepresidente vicario del consesso cittadino Sebastiano Arcidiacono. L’esponente del gruppo Misto – che sostituisce la presidente Francesca Raciti, in congedo per maternità – spiega a MeridioNews i motivi che hanno determinato la scelta di posticipare la riunione dei consiglieri. «Li convocheremo quando si potranno inserire tra i punti all’ordine del giorno decisioni di una certa rilevanza», dice Arcidiacono. Ma sottolinea: «Entro dieci giorni probabilmente il Comune incasserà i pareri che pendono sulle delibere in attesa dal Consiglio, che quindi si potrà riunire». 

A precisare quali sono gli oggetti degli atti in questione è ancora Arcidiacono. «Dovrebbero essere in fase di espletamento il bilancio preventivo 2015, il contratto di servizio dell’azienda municipalizzata SoStare, il regolamento unico sui servizi Sociali e il regolamento sull’assistente ad autonomia e comunicazione nelle scuole. E ancora, quelli sui parchi urbani, sul consiglio comunale e sulla scuola partecipata», elenca. E aggiunge: «La presidenza, poi, sta cercando di seguire alcuni dibattiti che si sono sviluppati all’interno delle passate sedute con un’attenzione particolare verso le richieste, avanzate da alcuni esponenti dell’aula, di riunioni straordinarie su argomenti relativi ai servizi sociali e alle manutenzioni cittadine». 

La decisione sulla prima convocazione utile, comunque, è rinviata all’inizio della prossima settimana. Anche perché l’obiettivo è la razionalizzazione dei lavori dell’aula con la volontà di diminuire il numero di sedute fallite per via della mancanza del numero minimo di consiglieri presenti nella fase delle votazioni. Sebbene l’amministrazione comunale, nell’ultimo anno di lavori, abbia portato al vaglio del Consiglio per lo più varianti urbanistiche al piano regolatore generale e agli elettrodotti di aree periferiche, e debiti fuori bilancio

Ma a pesare di più sui lavori dell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti è l’assenza delle delibere della giunta di Enzo Bianco che si attendono già da tempo. Tra queste figura il regolamento sui dehors pubblici di competenza dell’assessorato alle Attività produttive. Un atto in merito al quale è già stato stipulato un protocollo d’intesa tra l’amministrazione e la soprintendenza ai Beni culturali etnea e sul quale si attende firma del primo cittadino. Nonostante l’opposizione manifestata dalle associazioni di categoria degli imprenditori e della commissione permanente al Commercio

E ancora: a non essere state presentate al vaglio dei consiglieri comunali ci sono le delibere relative al riordino delle aziende partecipate e quelle sul riassetto urbanistico della città. Una su tutte, la variante urbanistica del centro storico, insieme al progetto più ambizioso – e annunciato più volte dagli assessorati all’Urbanistica e al Decoro, e da quello dei Lavori pubblici – di redigere il nuovo piano regolatore generale che eviterebbe il sovraccarico di mini-varianti. Sembra lontano anche il regolamento generale sugli impianti pubblicitari. Tutte «partite importanti sulle quali si gioca il futuro del capoluogo etneo», afferma Arcidiacono. 


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