Borgo, tentativo di sgombero dell’edificio occupato Famiglie barricate: «Se non mi date casa, mi butto»

Dopo tre settimane dopo il loro ingresso nel palazzo, è stato effettuato stamattina un tentativo di sgombero da parte delle autorità dello stabile di via Calatabiano occupato da una ventina di persone sostenute dal comitato Casa x tutti. L’immobile, nel quartiere Borgo, è disabitato da anni e in questi giorni è diventata la dimora di sei nuclei familiari. Quattro degli occupanti, i quali temendo un preludio a un’evacuazione, sono saliti sul tetto; gli altri hanno impedito l’accesso. Una di loro, Maria Di Stefano, dal cornicione del terrazzo ha urlato: «Voglio la casa. Se non me ne date una, mi butto». Solo dopo le 14 le forze dell’ordine si sono allontanate, senza rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale. 

«Vogliano fare finta di entrare solo per controllare e poi buttarci fuori – continua Maria Di Stefano – Siamo qua da tre settimane. Viviamo male: siamo 17 persone per otto appartamenti. C’è la luce, però manca l’acqua». La donna dice di attendere un alloggio da 15 anni, nonostante il figlio sia disabile. «Staremo sul tetto fino a quando se ne andranno. Io non ho niente da perdere – afferma – Altri sono barricati sotto». 

«Questa è la parola dello Stato, se vi dico che non sgomberiamo è così, non ci perdiamo la faccia», dichiara un dirigente della Digos. Ma secondo Simone Di Stefano del Comitato casa x tutti si è trattato di «un tentato sgombero, nonostante le motivazioni dei tecnici». E continua: «Se la ragione è l’ispezione strutturale e igienica, abbiamo proposto di fare un sopralluogo solo con i vigili del fuoco, senza polizia né identificazioni». Un’istanza accolta: due pompieri e un componente del collettivo Aleph – che fa parte del Comitato – sono entrati nello stabile. Il palazzo è composto da piano terra, primo e secondo piano. «È tutto a posto, a parte intonaco delle pareti e del corridoio centrale danneggiato – riporta Di Stefano – Negli appartamenti c’è un po’ di umidità. Sul terrazzo c’è la guaina non rifinita, filtra acqua. Si dovrebbe cambiare o fare un controsoffitto. Le mansarde della terrazza sono inagibili. Il resto è messo bene». Ma le famiglie vivono nei piani inferiori, dove non ci sono problemi. «Nel verbale è stato messo che ci sono quattro vasche in eternit ma non sono deteriorate. In sostanza i piani occupati sono agibili».

Il palazzo è della società etnea Fincob. «È un edificio che va demolito», afferma un delegato del proprietario che vuole restare anonimo. «C’è concessione edilizia per abbattimento rilasciata questo ottobre. Dovrebbero iniziare presto i lavori e dovrebbe sorgere un’altra palazzina», sottolinea il referente. Secondo i tecnici dell’ufficio comunale della Pubblica incolumità presenti sul posto, la struttura «deve essere liberata perché si tratta di proprietà privata». Poi assicurano: «Gli occupanti possono anche rimanere dentro. Noi siamo intervenuti per verificare problemi strutturali e di igiene». «Il motivo è tecnico e di identificazione delle persone che sono all’interno», aggiunge un poliziotto. «Se succede qualcosa noi dobbiamo sapere chi c’è dentro». Dopo uno stallo durato qualche ora, Digos, tecnici e pompieri sono andati via. 

«Mischini, già ne hanno tante», commenta una residente, la signora Angela. «Proprio ieri sono andata da loro, a portare dei vestiti e un po’ di spesa», racconta. All’ingresso principale dello stabile, quello via Calatabiano 49 c’è un catenaccio; due finestre su via Maletto da tempo sono sbarrate con legno e chiodi. I pompieri hanno steso un materasso gonfiabile, rimosso poi intorno alle 14, il traffico è rimasto bloccato tra le due strade. 

Nella strada si sono radunati anche alcuni compagni di classe del figlio di Maria Di Stefano. Sedici anni, il ragazzo è affetto da disabilità mentale. «Oggi aveva scuola, ma non è andato – spiegano i suoi amici – ha una situazione economica difficile, la madre non lavora, vivevano in una casa qui vicino, ma sono stati sfrattati». «Sono assegnataria di una casa popolare dal 2000 – racconta a MeridioNews la donna – ho dormito anche in una roulotte nella speranza che mi dessero una sistemazione». Poi aggiunge: «Non ho una famiglia. Fino a poco tempo fa ho fatto la domestica, ma prendevo 200 euro al mese. Mi sembra chiaro che con questa cifra non si possa vivere né pagare un affitto», precisa. Nemmeno l’assegno sociale da 200 euro al mese che percepisce il figlio è sufficiente a garantire il sostegno economico dei due. «Abbiamo saputo che queste case erano vuote da 14 anni. Perché non le danno a noi?», chiede. 

Per domani è prevista una manifestazione di sostegno agli occupanti della struttura. Dai balconi dovrebbero essere esposte delle lenzuola dipinte da artisti e bambini. Per stasera, invece, è stato annunciato un presidio solidale. 


Dalla stessa categoria

I più letti

Dipendenti dell'ufficio comunale della Pubblica incolumità e polizia hanno tentato di accedere nell'edificio nel quale si trovano una ventina di persone sostenute dal comitato Casa x tutti, in via Calatabiano. «Vogliano fare finta di entrare per controllare e poi buttarci fuori», urla una donna dal tetto dal quale minaccia di lanciarsi. Guarda le foto

Dipendenti dell'ufficio comunale della Pubblica incolumità e polizia hanno tentato di accedere nell'edificio nel quale si trovano una ventina di persone sostenute dal comitato Casa x tutti, in via Calatabiano. «Vogliano fare finta di entrare per controllare e poi buttarci fuori», urla una donna dal tetto dal quale minaccia di lanciarsi. Guarda le foto

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]