S.G. la Punta, identificati deputati Ars M5s «Stavolta stavamo piantando stelle di Natale»

Stavano piantando una decina di stelle di Natale in piazza Scammacca, a San Giovanni La Punta. A sostegno della consigliera del MoVimento 5 stelle puntese Giusy Rannonediffidata – due settimane fa – per aver «ripulito e potato un’aiuola» senza l’autorizzazione del primo cittadino. Così ieri mattina alcuni membri della deputazione pentastellata all’Assemblea regionale siciliana si sono trovati nel Comune etneo, assieme a una trentina di attivisti, per mettere a dimora alcune piante stagionali e togliere dalle aiuole gli escrementi dei cani. Finché non si è presentato in piazza un agente della polizia municipale che, libretto dei verbali alla mano, ha identificato deputati e cittadini. «Ci ha contestato che stavamo pulendo la piazzetta e che, con una piccola zappa, avevamo fatto delle buche per piantare i fiori – racconta la parlamentare pentastellata Angela Foti – Il vigile era un po’ in imbarazzo, sicuramente avrebbe avuto cose più importanti da fare».

Due domeniche fa, quando il meetup puntese aveva organizzato la pulitura di una piccola area verde nella zona di Trappeto, il sindaco aveva giustificato la diffida col fatto che il gruppo non aveva richiesto l’autorizzazione. «Da allora – prosegue Foti – la Multiservizi puntese, la partecipata comunale che si occupa della manutenzione, è stata attivata per prendersi cura degli spazi cittadini. È stata sicuramente una reazione positiva, perché il Comune è stato tirato a lucido». Ma il M5s ha comunque richiesto l’autorizzazione per la scerbatura di piazza Scammacca. «Ce l’hanno negata. Ci hanno scritto che non potevamo proseguire perché la potatura e il taglio dell’erba sono compito delle autorità preposte». In effetti, ammette la deputata pentastellata, l’erba era già stata tagliata ed erano state sistemate le foglie delle piante nane della piazza. «Quindi ci siamo limitati a comprare un po’ di piante e a pulire tutto». 

Sabato mattina a San Giovanni La Punta, oltre a Giusy Rannone (la consigliera comunale puntese da cui l’aiuolagate ha preso il via) e Angela Foti, c’erano anche i 5 stelle regionali Giancarlo Cancelleri e Gianina Ciancio. Ma mentre sono tutti in piazza Scammacca si presenta un agente di polizia municipale in borghese. «Era una bella mattinata di sole, c’era tanta gente e le persone hanno portato i bambini. Pure io sono andata con mio figlio – dice Angela Foti – Fossi stata nel sindaco, invece di mandare i vigili urbani, sarei scesa a dare una mano. Adesso gli uffici prenderanno il verbale e valuteranno quali iniziative adottare. Circa 15 persone hanno dato i loro documenti, compresa io. Non ci siamo opposti minimamente. Ma questo atteggiamento mi pare che lasci il tempo che trova. Le casse dei Comuni sono vuote, se si innescano processi virtuosi per cui i cittadini fanno iniziative autonome volte al bene comune perché spegnerli sul nascere?».

«Non mi sembra il caso di raccogliere sfide di questo genere», replica il sindaco puntese Antonino Bellia. «L’autorizzazione è stata negata perché gli interventi sono fatti dai nostri operai in maniera ordinaria e, in questi anni, i cittadini non si sono mai lamentati per la pulizia e il decoro – assicura – Francamente, più che interesse per il territorio a me quella del MoVimento 5 stelle sembra pubblicità politica». E a rafforzare questa convinzione ci pensa il fatto che  fossero presenti i deputati pentastellati all’Ars: «Dovrebbero essere d’esempio, visto che rappresentano i cittadini, e invece si sono contrapposti al governo di una città, violando le regole». Il risultato è stata l’identificazione da parte dei vigili urbani: «Lo avrebbero fatto con chiunque. Attivista, deputato o semplice cittadino – conclude Bellia – È controllo del territorio e non fa eccezioni per nessuno».


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