Tecnis, commissario incontra sindacati e Anas I nodi: debiti, cassa integrazione e cantieri aperti

I nuovi vertici della Tecnis e i sindacati si sono incontrati ieri pomeriggio, per la prima volta, a Roma. L’incontro al ministero dello Sviluppo economico (Mise) è durato un’ora. Si è parlato di cassa integrazione per i dipendenti, dello stato dei cantieri e della crisi economica e societaria attraversata dell’impresa di costruzioni etnea. Ma l’appuntamento più importante il commissario dell’azienda Saverio Ruperto l’ha avuto subito dopo. Si è recato nella sede romana dell’Anas (che gestisce la rete stradale italiana, per conto del ministero dell’Economia) per discutere lo sblocco dei crediti, che potrebbero aiutare l’approvazione del piano di ristrutturazione economica – determinante per il futuro dell’azienda – che il tribunale di Catania dovrà approvare entro il il 21 febbraio.

Da un lato del tavolo c’erano i rappresentanti provinciali, regionali e nazionali di Cgil, Cisl e Uil. Dall’altro Ruperto, di recente nominato a capo di Tecnis per ordine del prefetto di Catania, e il direttore generale Gianguido Babbini. A capotavola sedeva il padrone di casa, Giampietro Castano, coordinatore ministeriale dell’unità di gestione delle crisi societarie. Il primo tema all’ordine del giorno è stato la cassa integrazione. L’azienda avrebbe annunciato ai lavoratori l’invio di una lettera, attraverso la quale si chiederà loro di firmare, per accettazione, una postilla che li impegnerebbe a rinunciare a ogni tipo di rivalsa nei confronti della società, se gli ammortizzatori sociali non dovessero essere finanziati. I sindacati hanno confermato che i dipendenti non firmeranno, ma allo stesso tempo fanno trapelare ottimismo riguardo al reperimento dei fondi necessari per l’attivazione del sostegno economico. In parte giustificato dall’impegno che il Mise ha assunto in un precedente incontro. 

Quello di oggi è stato un confronto interlocutorio, di breve durata, servito a fare il punto della situazione generale prima degli sviluppi attesi nelle prossime settimane. Quando l’azienda avrebbe in programma – come anticipato da MeridioNews – di ridefinire il consiglio di amministrazione e dovrà inoltre presentare al tribunale etneo il piano di ristrutturazione del debito la cui approvazione è fondamentale per la prosecuzione dell’attività. Proprio a tal fine, subito dopo l’incontro al ministero, il commissario Ruperto si è spostato nella sede dell’Anas per discutere lo sblocco dei crediti vantati da Tecnis. Ammontano a circa il 70 per cento del totale, una cifra vicina a 20 milioni, e sono di fondamentale importanza per irrobustire il piano di ristrutturazione. Anche su questo fronte trapela un cauto ottimismo sia da parte dei vertici aziendali che dalla sponda sindacale.

 Per quel che riguarda il resto della riunione svolta al Mise, i sindacati hanno chiesto informazioni pure sullo stato stato dei cantieri aperti. In alcuni, mancando le materie prima a causa dei ritardi nei pagamenti dei fornitori, i lavori procedono a rilento. Il commissario ha garantito di avere avviato il dialogo con le stazioni appaltanti per sbloccare i crediti e permettere la ripresa a pieno regime delle attività. Che a Catania, secondo la voce dello stesso Ruperto, procedono spedite per quel che riguarda gli scavi della metropolitana e della costruzione dell’ospedale San Marco. Dovrebbero quindi portare alla consegna entro i tempi stabiliti. Senza perciò il rischio di incorrere nel pagamento delle penali. Garanzie che arrivano nel giorno in cui giunge pure la richiesta di rinvio a giudizio per cinque persone per l’inchiesta sulla nuova darsena del porto di Catania. Che tocca anche il presidente del cda di Tecnis, Riccardo Acernese


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