S.M.Ganzaria, le autorità sul presunto inchino Il sindaco: «Non potevo fare niente, ero ospite»

Ha tolto la fascia tricolore quando ha sospettato che, durante la
processione pasquale del venerdì santo, qualcosa era andato contro la legalità. Il gesto del sindaco di San Michele di Ganzaria Gianluca Petta ha fatto il giro di testate locali e nazionali. «Ho ritenuto necessario dare un segnale forte contro il mancato rispetto delle regole», spiega. La festa di Pasqua del Comune guidato da Petta, infatti, è finita in un fascicolo della procura di Caltagirone per via di una deviazione del percorso ufficiale deciso dall’autorità ecclesiastica e da questa comunicata alle forze dell’ordine e all’amministrazione comunale. A gestire la variazione del tragitto – che ha condotto la varetta del Cristo morto fino a piazza Monte Carmelo, dove c’è l’abitazione della moglie del boss Ciccio La Roccadove il fercolo si è intrattenuto per mezz’ora tra gli applausi – un gruppo di portatori. Una decina dei quali sarebbero indagati.

«Probabilmente il problema sul percorso è stato dovuto, tra le altre cose, a una
comunicazione poco efficace tra la chiesa, le forze dell’ordine e i fedeli tradizionali che si aspettavano il tragitto classico», sostiene il sindaco Gianluca Petta. «Sull’episodio che si è verificato nello slargo in piazza Monte Carmelo chi c’era sa, non spetta a me darne conferma», continua. «A indagare sono gli organi competenti», aggiunge il primo cittadino. «Rimane l’amarezza per una manifestazione religiosa che si è dovuta concludere molto prima rispetto agli anni scorsi e non nel clima migliore». Sul gesto di spogliarsi del tricolore dice: «Mi auguro che la mia comunità capisca, anzi, sono certo che lo abbia fatto. All’indomani dell’episodio, in città si respirava da una parte disappunto ma dall’altra entusiasmo». Perché ha deciso di reagire in quel modo? «Non so, mi è sembrata la cosa più giusta per fare capire che quando non si rispettano le regole ci si devono aspettare delle reazioni». «Poi, non potevo fare altro, ero un fedele e un ospite come tutti gli altri», conclude il sindaco. 

Sulla vicenda interviene anche la
diocesi di Caltagirone, attraverso una nota ufficiale. Che annuncia pure la decisione di sospendere temporaneamente tutte le processioni religiose a San Michele di Ganzaria. E sulla deviazione del percorso, precisa: «Per ovviare alle criticità degli anni precedenti, il parroco, il Consiglio pastorale e il Comitato, sentita anche la comunità, avevano deciso di ridurre il tragitto, tagliando tutti quei tratti che presentavo delle difficoltà, come ad esempio la
salita al Carmelo e altre strade eliminate perché partecipate da pochi. Tra questi anche la strada statale poiché non si può occupare per tempi prolungati». «In questo momento – dice il vescovo di Caltagirone Calogero Peri -, ritengo di non dovere dire nulla sulla questione del presunto inchino o omaggio. Ho pieno rispetto e fiducia nel lavoro dei carabinieri e della procura ma è mio dovere difendere la fede e la tradizione popolare da tutto ciò che è antievangelico». 


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Anche il vescovo di Caltagirone interviene sul presunto omaggio al boss Ciccio La Rocca durante la processione pasquale di venerdì. A commentare la vicenda anche il primo cittadino Gianluca Petta, che in quell'occasione si è spogliato della fascia tricolore: «Gesto simbolico contro chi non rispetta le regole». Guarda video

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