Paperboatsongs, etichetta discografica di Maurizio Chi Il cantautore: «Voglio dare spazio agli artisti emergenti»

Un augurio affinché le barche di carta su cui vengono scritte le canzoni possano navigare nel web. Questo vuole essere Paperboatsongs, il nome scelto per la sua nuova casa discografica dal cantautore etneo Maurizio Chi. L’etichetta è nata in collaborazione con il produttore musicale del musicista, Placido Salamone. Con l’obiettivo di tutelare progetti artistici e aiutare artisti meritevoli ad avere visibilità. «Oggi, chi vuole occuparsi di musica ma non vuole o non può passare dai canali ufficiali, non è tutelato. Vorrei dare a me e ai miei colleghi una struttura di supporto», spiega Maurizio Chi. Come farlo? Mettendo a disposizione degli artisti figure professionali come film maker, addetti all’ufficio stampa, fotografi e sceneggiatori. «Tutto quello che può servire per la costruzione dell’immagine di un progetto musicale», chiarisce il fondatore di Papeeboatsongs. Che non nega anche la possibilità di organizzare tour per i suoi artisti.

Il lavoro è già iniziato con alcuni musicisti, ma soprattutto con Maurizio che è proprio il primo ad avere deciso di metterci la faccia con il singolo Malintenti, che anticipa l’album Due, in uscita a maggio. Un lavoro che riconsegna Maurizio Chi alla scrittura d’autore, il cui processo era già iniziato con il singolo della scorsa estate dal titolo Gli occhi al mare.
Un brano – realizzato insieme a Placido Salamone e con il video di Giacomo Triglia – dedicato alla storia d’amore di un uomo con un altro uomo, perché la musica, per il cantautore di Belpasso «deve servire anche a veicolare messaggi importanti». 

«Ho voluto spianare la strada ai colleghi e dare personalmente il via al progetto Paperboatsongs», ritorna sulla genesi della nuova etichetta Maurizio Chi. Che «per necessità e modernità» indirizza le sue energie sulle mille opportunità offerte dalla Rete, bypassando le radio, che invece non passano più la musica emergente. «La cosa triste – aggiunge il promotore dell’iniziativa – è che la gente pensa che esista solo la musica che viene diffusa e non conosce la larga fetta di emergenti». Anche per questo Maurizio ha creato l’etichetta discografica. «Volevo fare qualcosa nel mio piccolo per invitare gli altri colleghi a non mollare prima di avere almeno provato a percorrere una strada», conclude.


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