Calcio Catania, vittoria non mette in salvo i rossazzurri Presidente Franco: «Successo sofferto ma importante»

Era stato presentato come uno spareggio salvezza. Il Catania, quintultimo del girone C di Lega Pro, incontra il Melfi, terzultimo. La vittoria grazie alla rete di Russotto, però, non mette i rossazzurri al sicuro dal rischio retrocessione. Colpa della vittoria del Monopoli, a Catanzaro. Pochi gli spettatori sulle tribune del Massimino, circa tremila. Tra questi anche il nuovo presidente del Catania Davide Franco, che commenta con soddisfazione il risultato finale.

La vittoria del Catania nasce da un malriuscito intervento difensivo di Cason, dopo sei minuti di gioco. Il numero cinque del Melfi vorrebbe rinviare il pallone lontano dall’area di rigore, mentre lo guarda spiovere verso di sé. Ma gli effetti del suo colpo di testa sono ben diversi dalle intenzioni. La sfera rimbalza per riscendere addosso a Russotto che, da dentro l’area, la controlla e la scaraventa in rete con una potente conclusione di piede. Gesto tecnico che fa scattare in piedi gli spettatori presenti, pochi – la curva Nord diserta di nuovo gli spalti -, ancora prima che siano i compagni di squadra ad alzarsi dalla panchina per correre verso il numero 10 a festeggiare insieme il gol.

Esito diverso ha l’azione di Calderini, al 15esimo, che avrebbe potuto portare al raddoppio: l’attaccante riesce a trovare spazio, a provare la conclusione ma becca, infine, non solo la porta ma anche il portiere. La reazione del Melfi arriva al 24esimo, quando Canotto costringe Liverani ad alzare un braccio per deviare in angolo il pallone indirizzato sotto la traversa. Sul fischio che manda i calciatori negli spogliatoi, per l’intervallo, Bombagi cerca la strada del gol ma il portiere Santurro stavolta agguanta il pallone indirizzato dall’attaccante – con un diagonale preciso ma non fulminante – all’angolino.

Rientrare in campo con due reti di scarto avrebbe permesso ai tifosi rossazzurri di guadare la sfida del Massimino con un occhio, e con l’altro i risultati delle dirette concorrenti. Avrebbe gradito più combattività in campo il nuovo presidente del Catania, Davide Franco. Tifoso di rugby, e in passato anche giocatore, durante l’intervallo il professore romano abbandona la stanzetta privata in cui segue la partita per stringere le mani a chi lo riconosce e lo saluta, e scambiare quattro parole sulla diversità tra il calcio – «dove conta il risultato», dice – e il rugby, «dove, fino all’ultimo istante, non si può mollare». Non è ancora tempo, invece, per parlare del suo ruolo all’interno del club.

Per Franco – esperto nel tirare fuori grandi aziende da situazioni economiche complicate – si è trattato della prima apparizione pubblica da presidente del Catania da quando ha ricevuto l’incarico. Poche settimane dopo che la holding Finaria, che controlla il Catania, lo ha nominato presidente del consiglio di amministrazione. Il Massimino non gli ha riservato né applausi, né fischi, né striscioni. Solo un tifoso avvicina il neo presidente, gli porge un accendino e un «in bocca al lupo». Franco accenna un sorriso, accende un sigaro, ne assapora una boccata e risponde: «Grazie. In bocca al lupo l’ho detto detto anch’io, a me stesso». Restituisce l’accendino e saluta.

La ripresa si apre come s’era concluso il primo tempo. Calderini, a porta sguarnita, manca il 2-0 mandando alto sopra la traversa il suggerimento centrale di Russotto. Il Catania non riesce a mettere al sicuro il risultato neanche in superiorità numerica, dopo che a 18 minuti dalla fine Cason perde le staffe e strattona Russotto, rimasto a terra per un acciacco. Per l’arbitro Guccini è rosso diretto. Al 78esimo i rossazzurri mancano un’altra occasione. Russotto appoggia a Castiglia che, dalla destra, mette il pallone al limite dell’area piccola sul piede di Calil. L’attaccante brasiliano conclude sul guantone del portiere. A due minuti dalla fine è Plasmati ad avere un altro pallone buono per  il raddoppio.

Servito al centro dell’area, con un cross rasoterra, il numero 20 – entrato a gara in corso – manca la conclusione immediata e perde il contatto col pallone, che resta tra i suoi due scarpini ma viene scalciato da quello del portiere avversario. La sfera termina in fallo laterale tra l’incredulità dei tifosi, dei calciatori e dello stesso Plasmati. Nel mini recupero, appena due minuti – nonostante il rosso e quattro cambi ne imponessero almeno tre – il Melfi va alla ricerca del pari seppure in inferiorità numerica. Il Catania arretra ma conserva l’1-0 fino alla fine. «Un buon inizio, anche se sofferto», commenta a MeridioNews Franco mentre scende le scale che lo portano verso l’uscita dello stadio.

La vittoria serve però solo a non peggiorare la classifica dei rossazzurri. Il Monopoli vince a Catanzaro, all’ultimo minuto. Risultato che porta il Catania a pari punti con le altre due squadre, a 35 punti. La salvezza diretta diventa una sfida a tre che si giocherà, a distanza, nei 180′ che mancano al termine della stagione regolare. E forse, a decidere il futuro, potrebbero essere scontri diretti e classifica avulsa in caso di arrivo a pari punteggio. La squadra di Moriero dovrà affrontare la Paganese, in trasferta, e chiuderà al Massimino contro la Fidelis Andria.  «Non serve fare calcoli. Bisogna fare sei punti», commenta a fine partita l’allenatore Francesco Moriero


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