Via Tellaro, fermo il progetto da 274mila euro Niente soldi per tubo rotto che erode la strada

Servono 274mila euro ma il Comune non li ha. È per questo che la voragine in via Tellaro, nel pieno del quartiere San Giorgio, non è ancora stata riparata. Un buco di una decina di metri che nasconde un problema ben più vasto: la conduttura delle acque bianche – grande un metro di diametro – è esplosa e deve essere sostituita per un tratto lungo circa 300 metri. Nel frattempo, ogni volta che c’è un temporale, la pioggia che dovrebbe scorrere dentro ai tubi non viene incanalata e tracima tra via Dell’albero e via Dei calici. Una situazione che va avanti dall’allerta meteo di livello rosso del 31 ottobre 2015 «e della quale – secondo il consigliere Salvo Spadaro – l’amministrazione non si è mai preoccupata».

Il progetto per il ripristino delle tubazioni distrutte è già pronto. E nella relazione tecnica si legge chiaramente che la rottura di quel canale ha causato il cedimento della strada. «È una situazione gravissima, sono stato personalmente all’assessorato regionale per chiedere l’inserimento dei lavori di via Tellaro nel Patto per il Sud», sostiene l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco. Ma se il finanziamento regionale non arrivasse sarebbe Palazzo degli elefanti a doversi fare carico delle spese. In tempi brevissimi, peraltro: prima dell’arrivo del prossimo autunno e delle piogge che potrebbero aggravare una situazione già al limite. «Il danno che abbiamo è significativo – continua Bosco – Per questo non si può intervenire un pezzo alla volta e mettere un tappo. La strada va sistemata per intero».

Lo sanno bene i residenti della zona, costretti da mesi a fare i conti con i disagi logistici. «Ci manca poco che dobbiamo chiedere loro di tornare a casa con l’elicottero», afferma Spadaro. «So che in una delle palazzine che si affacciano sulla strada c’è un residente disabile che incontra parecchie difficoltà nel muoversi da e per la sua abitazione», conferma l’assessore. «Io che opero sul territorio come faccio a guardare in faccia i miei concittadini e a chiedere loro di aspettare ancora? Aspettano da novembre». E il timore diffuso è che possa verificarsi a San Giorgio quanto accaduto nel Comune etneo di Valverde, quando uno squarcio nel canale di gronda ha eroso il sottosuolo e ha fatto crollare su se stessa una delle vie principali del centro, inghiottendo perfino un’auto parcheggiata.

«Qua c’è di mezzo l’incolumità dei cittadini, che camminano su una strada che sta crollando dall’interno», aggiunge il consigliere comunale. La scorsa settimana è andato, assieme agli altri componenti della commissione Lavori pubblici, sul punto del cedimento. «Era la prima volta – prosegue – Volevo che i colleghi si rendessero conto dello stato dei luoghi e di quello che rischiamo ogni giorno». Ma dalla giunta arriva una scrollata di spalle: «Questa è una delle opere maggiori di cui la città ha bisogno – ammette Luigi Bosco – Il Comune con fondi propri deve fare troppe cose, non bastano per tutto». Motivo per il quale gli abitanti del rione popolare devono sperare, anche loro, che il capoluogo etneo riesca ad accedere a un finanziamento che arrivi direttamente dalla Regione. «Il fattore umano incide il maniera incredibile – spiega l’assessore – La presenza di tante persone ci dà un punteggio più alto, quindi una maggiore possibilità di ottenere le somme che ci servono». 

«C’è una cosa che ho difficoltà a spiegare alla gente – interviene Spadaro – per quale motivo i soldi per la pista ciclabile e l’abbellimento del tondo Gioeni ci sono e, invece, quelli per San Giorgio no? Per carità, sono tutte cose belle, ma perché le periferie vengono dimenticate?». O lasciate in attesa di fondi regionali ancora da ottenere. «Non possiamo aspettare: neanche le ambulanze possono passare da via Tellaro e la fiducia dei cittadini ormai non c’è più». Motivo per il quale, se i soldi non si sbloccano in tempi brevi, l’obiettivo dei residenti è di attirare l’attenzione del sindaco e dei suoi. «Faremo una petizione – annuncia Salvo Spadaro – So che non avrò difficoltà a trovare mille persone residenti in quella via che siano disposte a firmare». Il passaggio successivo è rivolgersi ai media nazionali. «Chiameremo la tv – conclude – per mostrare a tutti in che condizioni sono costretti a vivere i cittadini di San Giorgio».


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