Acireale, S.M. la Scala nuovo caso villa Belvedere? M5s: «Senza cancelli da chiudere, cittadini vedono»

Accuse di falsità da una parte, di inadeguatezza dall’altra. Ad Acireale, con la bella stagione, la disputa sulle opere pubbliche sembra essersi spostata dal centro cittadino – dove tuttora rimane in ballo la vicenda legata ai lavori di riqualificazione della villa Belvedere – alla frazione marinara di Santa Maria la Scala. E se nel primo caso le responsabilità vengono addebitate alla passata amministrazione Garozzo, stavolta sul banco degli imputati c’è la giunta guidata dal sindaco Roberto Barbagallo

A vestire i panni dell’accusa, il Movimento 5 stelle che nei giorni scorsi ha denunciato le presunte mancanze nella realizzazione dei lavori. Finanziati con circa 700mila euro dalla comunità europea, con l’obiettivo di rimettere a nuovo uno dei borghi più belli dell’Acese, gli interventi hanno tutte le carte in regola per diventare la polemica estiva. Tra bambinopoli e aiuole fantasma e panchine lasciate in stato di abbandono, passando per gli ormai famosi cestini dei rifiuti sul costo dei quali le parti si sono scontrate duramente. «Discutere così a lungo del prezzo dei contenitori, se costavano cento euro in più o in meno, è solo un modo per distrarre l’opinione pubblica – commenta la deputata regionale Angela Foti -. E comunque settecento euro ciascuno è il prezzo calcolato al lordo». 

Al Movimento 5 stelle non sono andati giù i toni utilizzati dal sindaco e dall’onorevole Nicola D’Agostino – padre putativo dell’amministrazione acese – che hanno definito «bugie» le parole dei pentastellati. «Reazioni scomposte e aggressive che lasciano basiti – continua Foti -. Il buonsenso avrebbe dovuto portarli a dare chiarimenti. A dire come sono andate le cose sono i fatti, i documenti». Ed è proprio guardando le carte che emerge come il progetto si discosti dalla realizzazione delle opere. «A non essere stata completata, tra le tante cose, sono anche la via del Tocco, nella quale doveva essere ripristinatala la carraia con basole per un centinaio di metri, e la bambinopoli di non c’è traccia», aggiunge la deputata. 

Dal canto suo, la maggioranza si è difesa sottolineando come i lavori – al momento non sembra esserci traccia di un collaudo – non possano definirsi conclusi, invitando i cittadini a visitare la frazione quando tutto sarà a posto. Tuttavia la dichiarazione, rilasciata da D’Agostino, ha destato perplessità per i tempi imposti dalla comunità europea in materia di utilizzo dei fondi. «Tutti sappiamo che i lavori eseguiti dal 31 dicembre in poi sono a carico del bilancio comunale – spiega Foti -. Nel caso del piazzale antistante il mulino si tratta di circa 25mila euro per la sistemazione di muretto e ringhiera». Poi una battuta sulla scelta degli allori come alberi sul viale principale. «Hanno sostituito i pini della piazza e magari torneranno utili agli acesi per farsi passare il conto indigesto».

Il pensiero dei pentastellati acesi va alla villa Belvedere. «Ci sono molte analogie, ma anche una differenza: Santa Maria la Scala non ha i cancelli e non si può impedire ai cittadini di guardare lo stato delle cose», attacca Foti. E mentre nel movimento si starebbe ragionando sulla possibilità di presentare esposti alle autorità, la condanna politica è netta. «Nelle sedi opportune i responsabili del procedimento amministrativo dovranno chiarire delle cose che appaiono inspiegabili. Sulle responsabilità politiche, invece, mi pare evidente che la giunta Barbagallo stenti a operare nella corretta direzione», conclude Foti.

Questa mattina, intanto, qualcosa è stato fatto. Operai erano a lavoro sulla spiaggia di Santa Maria la Scala, per rimuovere la scala in cemento che era stata demolita e lasciata per mesi a pochi metri dal mare. Risultato che il Movimento 5 stelle non esita a rivendicare. «Dopo la nostra denuncia – si legge in un post – l’amministrazione si è finalmente mossa per la rimozione di quell’obbrobrio che la ditta aveva lasciato. Una nostra vittoria ma anche una vittoria per tutti i cittadini acesi».


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