Portaborse del sindaco: è l’ex presidente di Arcigay Patanè: «Stipendio di 90mila euro? Cifre più basse»

«Non amo le sfide con risposte immediate». Sarà questo uno dei motivi conduttori che accompagneranno Paolo Patanè nel ruolo di componente dello staff del sindaco di Catania Enzo Bianco. Una nomina arrivata dopo una lunga polemica relativa alla cifre che potrebbe percepire il consulente esterno scelto con provvedimento sindacale dal primo inquilino di Palazzo degli elefanti. «I compensi emersi pubblicamente sono stati fuorvianti», spiega Patanè a MeridioNews. Inquadrato nella categoria dirigenziale D3, con competenze specialistiche e di alta professionalità, avrà un mandato che si estenderà fino alla fine della legislatura, indicata nel calendario per il 2018. «Novantamila euro? No, le cifre sono più basse e con numerose trattenute. Diciamo che siamo nell’ordine dei duemila euro mensili».

Avvocato giarrese, vicedirettore del coordinamento dei Comuni Unesco della Sicilia, diretto proprio da Bianco, ma anche fondatore e presidente dell’associazione Arcigay a Catania. Nel suo lungo curriculum c’è anche il ruolo di vertice nazionale dell’associazione durante il biennio 2010-2012. Ruoli che gli hanno consentito di conoscere numerosi primi cittadini, compreso quello che lo ha nominato come esperto. «Sento sicuramente la responsabilità dell’incarico, sia pubblica che nei confronti del sindaco che mi onora con la sua fiducia».

Tra i nodi anche quello relativo alle mansioni. Nella delibera d’indirizzo politico, redatta dalla giunta etnea lo scorso 28 maggio venivano indicate tre voci generiche: supporto tecnico, redigere documenti e organizzare manifestazioni ed eventi. «Si tratta di un ruolo decisamente interno all’amministrazione. Il mio non è un compito politico e quindi c’è una sorta di sovradimensionamento generale attorno a questa scelta. Bianco ha intenzione di implementare il suo rapporto con la città che da qui ai prossimi due anni sarà al centro non solo di eventi importanti, con sfide complesse e significative che riguarderanno il territorio. È una strada che andrà verificata passo dopo passo. Non mancano le sfide e sarebbe retorico elencarle». 

Obiettivi fissati senza entrare nel dettaglio che, secondo Patanè, saranno tutti inerenti l’attività della compagine che governa la città: «Non ho certamente la bacchetta magica ma partiremo con un rapporto che si è già configurato nel tempo grazie al mio incarico nel coordinamento Unesco». Insieme al compenso a suscitare scalpore era stata la scelta della giunta di non svolgere una selezione pubblica per individuare il tecnico dello staff. «Chi ha un ruolo pubblico deve sempre prendere in considerazione le critiche – conclude il professionista -. La città certamente vive un momento difficile e ci stanno le perplessità, ma non ho nessun dubbio sulla regolarità delle procedure adottata».


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