San Teodoro vol. 4, adesso c’è una cosa di Blu «Se non ci vediamo, il quaderno lo lascio a te?»

Dopo la partenza di Blu – per tutti uno dei più importanti nomi della street-art e autore del bellissimo murales che si staglia gigantesco e coloratissimo tra i palazzi grigi del viale Moncada, con il suo messaggio di denuncia e di fiducia; per noi volontari del campo ormai semplicemente Nicola: compagno di lunghe cene conclusesi in risate e chiacchiere, amico dei nostri bambini con cui si è divertito a leggere fumetti e a cui prima di partire ha regalato disegni e arnesi del mestiere: «Se non dovessi rivedere Peppino questo quaderno lo lascio a te? Mi ha detto che gli sarebbe piaciuto provare a disegnare se avesse avuto un quaderno come il mio!» – continueranno ad arrivare al campo San Teodoro Liberato writer per il progetto organizzato insieme a Res pubblica temporanea e al teatro Coppola

C’è da fare spazio ai loro sacchi a pelo, c’è quindi da pulire lo spazio un tempo destinato alla serigrafia! Ci diamo appuntamento al campo con Chiara, Giuseppe e Rachele, fiduciosi che un pomeriggio basterà. Io e Giuseppe arriviamo in ritardo e Chiara e Rachele sono già a lavoro, ma non sono sole… A dare una mano due baldi briganti dell’under 12: Concettino e Francesco (per noi Pippy, per via della sbalorditiva somiglianza con la bambina dalle calze lunghe. Occhi vispi e lentiggini. Somiglianza di cui Francesco-Pippy sorride). Ci mettiamo al lavoro, Giuseppe e io, e si aggiungono Alessio (prima squadra) ed Emanuel (under 18), con l’importante compito di braccia prestate alla manovalanza. Ci aiutano a trasportare sacchi neri e cartoni pieni di cianfrusaglie e cose ormai inutilizzabili. Cominciamo i viaggi alla volta dei cassonetti, sei braccia e una Fiat Uno: viaggi durante i quali apprendo che i cassonetti non sono tutti uguali, al contrario di quanto avevo lungamente pensato! 

Giuseppe e Alessio concordano nel sostenerlo, quindi cerchiamo un cassonetto che vada bene ad entrambi (al viale Castagnola, ad esempio, meglio di no che sono fighetti!) e quando finalmente lo troviamo (nota bene: mai fermarsi allo stesso cassonetto, ogni viaggio impone la ricerca di un nuovo cassonetto che faccia al caso nostro) mi rendo conto che le mie due braccia sono quasi inutili, giacché da gentiluomini con l’etica dello smaltimento dei rifiuti gli scatoloni quelli pesanti mica li fanno sollevare a me! Frattanto Emanuel ingaggia nella sua squadra scaricatori Francesco Pippy e per facilitarsi il compito utilizzano una piattaforma di legno, ruote e corda da traino munita, che diventa immediatamente un gioco (come li capisco!) e a pagare il conto è la maglia-brigante di Emanuel su cui va a depositarsi uno sproposito di colore nero: «È stato il bambino!», dice lui. «Perché a te non è piaciuto giocare col carrello ?». «Eh…», risponde Emanuel, mentre sorride: perché a diciott’anni forse non si è disposti ad ammetterlo, ma a trenta puoi tranquillamente dirlo che al cospetto di un carrello così abbiamo tutti dieci anni

Chiara e Rachele spolverano e lavano i portariviste con l’aiuto di Concettino e Pippy mentre con Giuseppe e Alessio facciamo l’ultima escursione alla ricerca del cassonetto ideale, lo troviamo, risaliamo verso il campo e ci imbattiamo in Salvo (under 16) che all’atto di salire in macchina dà un bacio a tutti per salutare, anche a Giuseppe, che non se l’aspetta e si irrigidisce, quasi trasale… E così va a finire che la via del Giaggiolo la risaliamo ridendo! Sono quasi le otto, un colpo di scopa, uno di mocio e la ei fu serigrafia sembra un posto nuovo. I ragazzi vanno ad allenarsi, Pippy torna a casa con il suo compenso: un manuale di matematica! E noi ci fermiamo sugli spalti con Luciano, barman ufficiale del San Teodoro (‘u zu Luciano per i bimbi e i ragazzi) autore di monologhi che hanno il sapore dolce-amaro della vita vissuta, nel bene e nel male, e straordinario affabulatore (per l’ultimo turno della librineria ha regalato un suo spettacolo ai bambini che ridevano a crepapelle, con lui e per lui). 

Decidiamo di cenare insieme: pizza e un sacco di birra! Chiediamo di fermarsi anche al nostro nuovo piccolo amico: Andrea, futuro under 10 e componente della librineria, ma deve tornare a casa… Prima di andare via però prende in prestito un libro! Con Luciano decidiamo di scaldare la pasta della sera prima per i ragazzi che hanno quasi finito l’allenamento (abbiamo festeggiato i quarant’anni del nostro sempre giovane Luciano la sera prima in club house davanti a un piatto di pasta alla norma preparata Marco, allenatore dell’under 12 e chef ufficioso del San Teodoro. Tutti insieme: librineristi, briganti, amici, sostenitori e brigantesse!). I ragazzi si fiondano sui piatti di pasta riscaldata alla meno peggio, i nuovi dell’under 18 chiedono speranzosi se questa sorta di terzo tempo improvvisato a fine allenamento sia consuetudine (ci dispiace ragazzi…) e poi ci sediamo insieme sul muretto a fumare le ultime sigarette, a chiacchierare o a bere la birra della buonanotte. Ci diamo appuntamento per le prossime giornate di pulizie e per le iniziative che scandiranno un giugno a sostegno dei Briganti che si meritano un prato.


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