Turismo, Catania sorpassa Ibiza come meta estiva «Crescono prenotazioni, ma solo tra visitatori italiani»

I turisti italiani preferiscono prendere un volo per Catania piuttosto che per Ibiza, Londra, Parigi e Amsterdam. L’istantanea arriva da uno studio di eDreams – la piattaforma online per l’organizzazione dei viaggi – e si riferisce alle prenotazioni effettuate dai propri utenti per la stagione estiva appena iniziata. Secondo il report pubblicato dal sito, infatti, la maggior parte degli italiani ha scelto di trascorrere le vacanze nella città dell’elefante. Nella classifica stilata, il capoluogo etneo svetta su Ibiza, Palermo, Barcellona, Londra, Cagliari, Olbia, Parigi, Amsterdam e Trapani. Una passione, quella per Catania, non condivisa dai turisti europei. Tant’è che nella top ten delle mete più prenotate non è possibile scorgere la città dell’Etna, al contrario di Roma che mantiene il suo primato tra le destinazioni italiane. Superata solo dalle città spagnole- notoriamente scelte per essere i centri della movida d’Europa -, da Madrid a Maiorca passando per Malaga.

Anche per il turismo estivo inoltrato – quello che si registra perlopiù nel mese di settembre – Catania torna a essere la prima città scelta dagli italiani per una vacanza. A seguirla c’è il capoluogo siciliano. «Onestamente non mi sentirei di parlare di incremento delle visite per questa estate», interviene Carlo Parisi, rappresentante di una rete di bed&breakfast indipendenti catanesi, fondata dal titolare di una struttura ricettiva cittadina. «Rispetto al 2015 c’è un leggerissimo aumento delle prenotazioni ma comunque di tanto inferiore rispetto all’anno ancora precedente, il 2014», sottolinea. E riflette poi sulla questione relativa ad arrivi e permanenze in città. Un punto che presenta qualche criticità perché «Catania è sfruttata dai turisti perlopiù come base d’appoggio. Le persone che arrivano in città – spiega – la vivono al massimo per un paio di giorno mentre il resto della vacanza vanno in auto o in bus a Taormina, Siracusa e Ragusa».

Stando all’esperienza dei piccoli albergatori, il dato fornito da eDreams non si può leggere dunque come un incremento del turismo marca liotru. Anche perché «rispetto a quello che si può effettivamente vedere in città, purtroppo un tour catanese non può durare più di due o tre giorni». È possibile che i dati offerti dal sito di viaggi si riferiscano a quel bacino di studenti fuori sede che in occasione delle vacanze estive ritornano nelle rispettive città natale? «Non saprei se considerarlo o escluderlo», dice Parisi. Di tutt’altro avviso il rappresentante dell’associazione extra-alberghiera Abbetnea Confcommercio Franz Cannizzo, che dice: «L’incremento di prenotazioni per la città si attesta intorno al cinque o sei per cento, rispetto al biennio precedente». La maggior parte delle prenotazioni, secondo il referente della sigla, arriverebbe proprio dai grossi portali web, Booking su tutti. «Ci forniscono un bacino di prenotazioni vicino al 75 per cento del totale, richiedendo però in cambio grosse cifre per le commissioni, alcune delle quali anche intorno al 50 per cento del costo complessivo di una camera», precisa.

Per Cannizzo «il turismo a Catania non è mai crollato. Certo – conclude – non fa bene che ad avere le chiavi delle nostre strutture ricettive siano le grandi piattaforme online tant’è che la nostra associazione si sta muovendo per studiare il modo di affrancarsi un po’ da questo sistema». «Per il momento non ci sono dati ufficiali ma la sensazione è che la crescita di prenotazioni ci sia», interviene la vicepresidente di Giovani imprenditori Confcommercio nonché vicepresidente nazionale di Federalberghi giovani Mavi Fesco. Un’evidenza che sarebbe dovuta «ai disordini interni presenti in altri Paesi scelti dai viaggiatori per il mare e le spiagge», spiega. A confermarlo è anche Cannizzo: «Medio Oriente e Nord Africa sono sempre stati i nostri diretti competitor e, alla luce dei problemi politici che vi si registrano, le persone a quei Paesi preferiscono la Sicilia». 


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