Cittadella giudiziaria, accordo per Palazzo delle Poste Dalla Regione 40 milioni di euro per la ristrutturazione

Quaranta milioni di euro per la ristrutturazione del Palazzo delle poste. È quanto è stato messo sul piatto dalla Regione Siciliana che ieri, assieme al ministero della Giustizia, all’Agenzia del demanio, al Comune di Catania e al tribunale etneo, ha firmato il protocollo d’intesa per trasformare l’edificio di viale Africa nella cosiddetta Cittadella della giustizia. Un maxi progetto, in stand-by da 17 anni, che adesso sembra essere arrivato a un punto di svolta. «Capita raramente che si verifichino in contemporanea due eventi così importanti per la città – dichiara Bruno Di Marco, presidente del tribunale – L’insediamento di oggi del nuovo procuratore capo Carmelo Zuccaro e quello di ieri della firma del protocollo per l’utilizzo della struttura».

Nel documento siglato ieri mattina si mettono nero su bianco gli obblighi di tutte le parti in causa. Il Comune etneo si è impegnato a restituire il palazzone – che si trova accanto al complesso fieristico Le ciminiere – al ministero della Giustizia, che lo aveva acquistato nel 1999 con l’obiettivo di trasformarlo nella nuova sede degli uffici giudiziari catanesi. Un vincolo inderogabile, a seguito del quale l’edificio – in abbandono – era diventato un alloggio di fortuna per migranti e senza fissa dimora. Sgomberato nel clamore all’alba del 25 maggio 2011. «Non sono ancora stati definiti i tempi – spiega l’assessore al Patrimonio Giuseppe Girlando – Ma adesso il sistema è cambiato: prima la proprietà era passata al Comune perché così prevedeva la legge, ora torna tutto nelle mani del governo centrale e da questo punto si ripartirà».

La restituzione «è una questione puramente formale», precisa l’assessore. Resta il fatto che l’immobile dovrà tornare al ministero già pronto per essere ristrutturato. In altri termini: dovrà essere vuoto da eventuali persone che siano tornate, negli anni, a vivere là dentro. A occuparsi della progettazione degli uffici e della realizzazione della gara d’appalto sarà l’assessorato regionale alle Infrastrutture. Sebbene fosse stato proprio Palazzo d’Orleans ad avanzare qualche perplessità in merito alla scelta del sito: il luogo caldeggiato da Palermo era l’ex ospedale Ascoli Tomaselli di via Passo Gravina, di proprietà dell’azienda ospedaliera Garibaldi. E a sottolineare questa determinazione era stato un protocollo d’intesa firmato a marzo 2014, tra gli altri, dal governatore Rosario Crocetta e dall’ex assessora alla Sanità Lucia Borsellino. Un tavolo al quale non sedeva, però, il ministero.

La soluzione dell’Ascolti Tomaselli non è piaciuta a molti, tra i quali l’ordine Forense, «che hanno ritenuto tale sito non idoneo». A spiegare perché è una risposta a un’interpellanza firmata da sei consiglieri comunali (Niccolò Notarbartolo, Elisabetta Vanin, Ersilia Saverino, Sebastiano Arcidiacono, Antonino Vullo e Agatino Lanzafame) e protocollata nel 2014. Alla quale il vicesindaco di Catania Marco Consoli ha dato risposta solo la scorsa settimana. L’ex presidio ospedaliero risultava non adatto non solo perché più piccolo rispetto alle ex Poste, ma anche in virtù «della localizzazione assai distante e poco servita dai mezzi pubblici», scrive Consoli. 

Al termine dei lavori, il Palazzo delle poste diventerà di proprietà dell’Agenzia del demanio, che lo consegnerà al ministero. Quando tutto questo sarà realizzato, però, sembra lontano dall’essere definito. In viale Africa saranno localizzati la sezione Civile e del Lavoro della Corte d’Appello e del tribunale, gli uffici del giudice di pace, delle notifiche e della polizia giudiziaria. Un numero considerevole di uffici che catalizzerà l’attenzione di parecchi cittadini catanesi, oltre che di lavoratori. «Potrebbe congestionare il traffico locale», ammette il vicesindaco nella sua nota. Ma le soluzioni sarebbero rappresentate dalle due fermate della metropolitana vicine al viale Africa: quella alla Stazione centrale della linea che arriva fino in piazza Borgo, e l’altra – ancora da farsi – che collegherà piazza Galatea a piazza Stesicoro


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