Rifiuti, nuove zone di differenziata porta a porta Da domenica via i cassonetti fino a piazza Europa

Tutta via Giacomo Leopardi, piazza della Guardia, via Zoccolanti, via Alcide De Gasperi, piazza Europa, corso Italia e viale Vittorio Veneto. Sono queste le nuove zone di Catania in cui il Comune continuerà la sperimentazione di raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Lo annuncia l’amministrazione che, con una nota ufficiale, rende noto che dal 24 luglio – la prossima domenica – nell’intera area sopra descritta saranno eliminati i cassonetti. Si tratta del quarto capitolo del programma Catania rinasce, che punta a diffondere la differenziata nel capoluogo etneo. A partire dall’unica parte della città in cui il servizio di nettezza urbana è di pertinenza di Palazzo degli elefanti e non del consorzio Ipi-Oikos. La dichiarazione arriva il giorno dopo l’approvazione in Consiglio comunale del nuovo regolamento cittadino sulla raccolta differenziata.

Secondo i dati diffusi dal municipio, sono già 15mila le utenze coinvolte dall’esperimento. Alle quali adesso dovrebbero aggiungersene altre 1600. Alle famiglie e ai commercianti dovrebbero essere stati consegnati i kit necessari per effettuare la corretta raccolta differenziata, assieme ai vademecum e al calendario di conferimento. Il prossimo passaggio del porta a porta dovrebbe prendere il via al termine dell’estate. A settembre, secondo le speranze del Comune. Chi non avesse ancora ricevuto i kit potrà andare a ritirarli negli uffici comunali di via Etnea 603 a Catania, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, o telefonare al numero verde 800 594 444.

«Stiamo costituendo gruppi di lavoro – dichiara l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agatacomposti da operatori ecologici e vigili urbani per meglio monitorare i sacchetti dell’umido». Quelli che più facilmente i cittadini continuano a gettare senza rispettare giorni e orari di conferimento. «Nella nuova gara d’appalto della raccolta dei rifiuti a Catania stiamo infatti provvedendo a inserire anche la tracciabilità dei rifiuti». Vale a dire un sistema che dovrebbe permettere di individuare con precisione quali cittadini producono quale spazzatura. E che potrebbe essere utile non solo per applicare più efficacemente le sanzioni, ma anche per instaurare un sistema che premi i cittadini più scrupolosi.

Nelle ultime settimane l’amministrazione ha avviato un sistema di avvisi e multe per tentare di contrastare il fenomeno dell’abbandono dei sacchetti in momenti e luoghi non appropriati. Si trattava dei bollini rossi con la scritta «rifiuto non conforme», usati a mo’ di ammonimento prima di procedere con le contravvenzioniChe erano state 23 nei primi due giorni di applicazione della sanzione. Ma, come documentato spesso dai cittadini, questo non è bastato. E soprattutto le strade confinanti con il perimetro della differenziata si sono riempite di spazzatura abbandonata. Un fenomeno al quale, nei giorni scorsi, si è sommata una protesta degli operatori ecologici. A seguito della quale i rifiuti si sono accumulati nel centro cittadino.

L’affaire munnizza a Catania, poi, riguarda anche il resto della città. Quello in cui a operare – in regime di proroga – sono le due ditte commissariate Ipi e Oikos. Entrambe destinatarie di un’interdittiva antimafia ed entrambe gestite dagli amministratori nominati dalla prefettura di Catania. Le due imprese continuano a gestire il sistema di raccolta nonostante la scadenza del contratto fosse fissata per febbraio 2016nonostante il Tar etneo avesse tirato le orecchie al Comune per non avere ancora preparato e pubblicato il bando di gara, cosa che avrebbe dovuto essere fatta entro il 30 giugno di quest’anno. Cioè un mese dopo l’approvazione del piano sui rifiuti da parte del Consiglio comunale. Ma per la l’appalto la giunta pare sia ancora in attesa delle risposte da parte della Regione Siciliana.


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