L'istituto pubblico di assistenza e beneficenza verte in una condizione debitoria preoccupante che ha portato il governo regionale a procedere con il commissariamento. Due le strade che dovrà intraprendere l'ente: o la fusione o lo scioglimento. Intanto però i lavoratori aspettano i pagamenti da più di due anni
Paternò, ipab Bellia con debiti per 3 milioni di euro Dipendenti: «Disperati, senza stipendio da 32 mesi»
Si aggrava la situazione dei lavoratori dell’ipab Salvatore Bellia che da 32 mesi non percepiscono gli stipendi. Anche quest’estate i 16 dipendenti di ruolo e i supplenti trimestrali non andranno in ferie a causa dei mancati pagamenti. «Non possiamo permetterci di staccare dal lavoro, prima di tutto perché siamo senza soldi e, in secondo luogo, perché non possiamo lasciare i nostri ospiti. Proprio in questo periodo – spiega a MeridioNews Angela Rizzo, una lavoratrice – ci sono più ricoveri. Nonostante l’arrivo del commissario nominato dalla Regione la possibilità di avere saldato uno stipendio è remota, direi quasi inesistente. Non sappiamo più come fare». Rabbia e rassegnazione sono i due sentimenti che in queste settimane prevalgono tra i membri del personale. Ammontano a quasi tre milioni di euro i debiti che il Salvatore Bellia ha verso diversi fornitori, tra questi solo un milione duecento mila euro è la somma degli stipendi arretrati che la casa d’ospitalità deve pagare da anni. Istituto che è in possesso di un patrimonio immobiliare superiore a sette milioni di euro.
Ad aggravare ulteriormente la situazione, la decisione dell’assessorato regionale al ramo, che ha imposto il commissariamento. Lo scorso 1 luglio si è insediato infatti Giovanni Riggio, commissario incaricato di rimpiazzare in toto il cda della casa d’ospitalità. Il dirigente regionale ha incontrato i rappresentanti sindacali di categoria Giuseppe Palumbo e Roberto Prestigiacomo, il segretario territoriale della Uil-Fpl Luca Crimi, nonché Carmelo Distefano e Gaetano Agliozzo della segreteria territoriale Cgil-Flp. Nel corso dell’incontro il commissario ha spiegato come intende muoversi per risolvere il problema: o si sceglierà la fusione con altri istituti finanziariamente sani, oppure – nell’ipotesi che nessun ipab della provincia di Catania accettasse la richiesta – si procederà a una cessione di tutto l’istituto. «Ho avuto mandato dal mio assessorato di avviare le procedure per un’unione tra più enti – spiega Riggio – Ho già scritto a 27 ipab di Catania, indicando la data del 31 luglio come termine ultimo per aderire a tale ipotesi».
«Fino adesso però non abbiamo avuto alcuna risposta – ha precisato Riggio – Aspetterò qualche altro giorno ma se non dovessi avere alcun riscontro procederò allo scioglimento, con relativa devoluzione dei beni al patrimonio comunale». Per stipendi arretrati dei dipendenti però sembra non arrivare ancora nessuna rassicurazione, in quanto il ruolo del commissario si limita soltanto a eseguire quanto indicato da Palermo. «Abbiamo preso visione dell’esatto mandato – ha ribadito Palumbo della Uil – e sembra che non ci siano le condizioni per il pagamento. La sensazione – specifica il sindacalista – è quella che si procederà allo scioglimento dell’ente e la sua devoluzione al Comune». Laconico infine il commento dell’assessore ai Servizi sociali Salvo Galatà: «Stiamo lavorando per risolvere nei migliori dei modi il problema».